Lasciare medicina o no? HELP

Inviata da Antonella · 19 set 2017 Orientamento scolastico

Salve, mi chiamo Antonella e ho 20 anni. L'anno scorso ho passato il test di medicina al primo colpo stupendomi di me stessa. L'euforia iniziale ha lasciato subito spazio a una sensazione di oppressione, come se quel test avesse pregiudicato la mia vita e quello che ne avrei fatto. Non avendo un'altra alternativa e sotto l'incoraggiamento dei miei genitori mi sono lanciata in questa avventura che si è rivelata sin dall'inizio un disastro. Non mi aspettavo di innamorarmi delle materie del primo anno che hanno poco a che vedere con la medicina, ma non pensavo neanche di rimanere così delusa. Sin da subito sono entrate in gioco mancanza di interesse e di concentrazione che mi hanno portato a superare (neanche sempre) gli esami in maniera mediocre e soprattutto con fatica data la mia svogliatezza. Ben presto questa esperienza universitaria in generale, per una serie di fattori, mi ha trascinata in un vortice oscuro che era alla base di una leggera depressione e un profondo malessere che mi faceva passare le giornate a letto governate da una grande apatia verso tutto e tutti. Allora quest'estate non ce l'ho fatta più e dopo un forte crollo psicologico ho deciso di abbandonare medicina scatenando un inferno con i miei genitori che sono rimasti profondamente delusi e sconvolti dalla mia scelta. Ora a più di un mese dalla mia decisione e quasi due anni di dubbi nei confronti di medicina mi ritrovo a un passo dalla rinuncia agli studi senza il coraggio di andare davvero infondo per la paura di star facendo una scelta sbagliata che rimpiangerò a vita. Avevo anche pensato alla sospensione degli studi dato che quest'anno mi prenderò una pausa dall'università ma non so fino a che punto abbia senso, ho paura che lasciare aperta la strada di medicina possa essere per me un'arma a doppio taglio. Poi ultimamente è nata in me l'idea di lingue straniere, cosa che in maniera molto timida mi ha sempre affascinato e considerando che mi piace molto viaggiare e un giorno vorrei inserirmi un ambito internazionale forse potrebbe essere quello che fa al caso mio, ma di nuovo... chi mi dà la certezza? Sono spaventata e disorientata, vorrei ascoltare la mia voce interiore ma l'unica cosa che riesco a sentire ormai sono soltanto i condizionamenti esterni. Cosa devo fare? Grazie per l'attenzione

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Miglior risposta 20 SET 2017

Gentile Antonella,
partendo dal presupposto che la “certezza” delle scelte che facciamo proviene unicamente da noi stessi e non da influenze o pressioni esterne, l’eventuale decisione di lasciare il corso di studi in medicina dipende dalla sua volontà.
Dall’analisi del suo racconto emerge che la scelta di iscriversi in Medicina non sia stata frutto di una sua personale analisi del percorso accademico sulla base di ambizioni, interessi e desideri di realizzazione, bensì determinata solo ed esclusivamente dal volere dei suoi genitori.
Inoltre, nell’esposizione della sua carriera universitaria, sono emersi alcuni aspetti molto importanti che non andrebbero tralasciati: ( 1 ) non essere del tutto soddisfatta del percorso in medicina e di non avere alcuno stimolo in merito; ( 2 ) non aver ottenuto i risultati sperati durante le prove d’esame; e ( 3 ) aver avuto un forte senso di apatia seguito da un crollo psicologico.
Alla luce di questi elementi, la paura di deludere i suoi genitori, abbandonando definitivamente gli studi, entrerebbe in secondo piano perché ad essere messo a rischio è proprio il suo benessere psicologico.
Se lei non sta bene, non si sente realizzata e non riesce ad immaginarsi nel mondo del lavoro, ricoprendo il ruolo professionale di medico, dovrebbe seriamente ponderare la decisione di lasciare definitivamente medicina. La maggior parte delle scelte che noi facciamo sono guidate dai nostri interessi e da ciò che desideriamo fare nel mondo del lavoro dopo gli studi.
La felicità e la realizzazione personale dovrebbero essere degli ulteriori “ingredienti” guida.
A questo punto, le proporrei di pensare al percorso in Lingue Straniere solo dopo aver risolto il capitolo medicina, così che possa essere più serena e concentrata nella raccolta delle informazioni che le occorrono.

I miei più cari auguri.
Dott. Marco Pilloni

Dott. Marco Pilloni - Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni Psicologo a Quartu Sant'Elena

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20 SET 2017

Gentile Antonella,
partendo dal presupposto che la “certezza” delle scelte che facciamo proviene unicamente da noi stessi e non da influenze o pressioni esterne, l’eventuale decisione di lasciare il corso di studi in medicina dipende dalla sua volontà.
Dall’analisi del suo racconto emerge che la scelta di iscriversi in Medicina non sia stata frutto di una sua personale analisi del percorso accademico sulla base di ambizioni, interessi e desideri di realizzazione, bensì determinata solo ed esclusivamente dal volere dei suoi genitori.
Inoltre, nell’esposizione della sua carriera universitaria, sono emersi alcuni aspetti molto importanti che non andrebbero tralasciati: ( 1 ) non essere del tutto soddisfatta del percorso in medicina e di non avere alcuno stimolo in merito; ( 2 ) non aver ottenuto i risultati sperati durante le prove d’esame; e ( 3 ) aver avuto un forte senso di apatia seguito da un crollo psicologico.
Alla luce di questi elementi, la paura di deludere i suoi genitori, abbandonando definitivamente gli studi, entrerebbe in secondo piano perché ad essere messo a rischio è proprio il suo benessere psicologico.
Se lei non sta bene, non si sente realizzata e non riesce ad immaginarsi nel mondo del lavoro, ricoprendo il ruolo professionale di medico, dovrebbe seriamente ponderare la decisione di lasciare definitivamente medicina. La maggior parte delle scelte che noi facciamo sono guidate dai nostri interessi e da ciò che desideriamo fare nel mondo del lavoro dopo gli studi.
La felicità e la realizzazione personale dovrebbero essere degli ulteriori “ingredienti” guida.
A questo punto, le proporrei di pensare al percorso in Lingue Straniere solo dopo aver risolto il capitolo medicina, così che possa essere più serena e concentrata nella raccolta delle informazioni che le occorrono.

I miei più cari auguri.
Dott. Marco Pilloni

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20 SET 2017

Gentile Antonella,
Comprendo la difficoltà nella scelta universitaria, i familiare le creano pressioni per medicina ma allo stesso tempo lei avrebbe dei dubbi al riguardo.
Sullo sfondo un interesse nuovo forse per le lingue straniere.
Fatica ad immaginare il suo futuro, è disorientata.
Oltre a ciò si sente un malessere profondo che necessiterebbe di essere ascoltato e compreso.
Per prendere la decisione migliore e volgere lo sguardo su se stessa le consiglierei la consultazione di una psicologa che possa sostenerla in questo momento di black out.
Cari saluti
Dott.ssa Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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20 SET 2017

Cara Antonella,

le tue preoccupazioni riguardo alla scelta della facoltà universitaria rivelano riflessività e serietà nel prendere decisioni importanti, doti che ti supporteranno sempre nella vita.
Comprendo che in questo momento tu ti senta disorientata e che abbia paura di aver deluso i tuoi genitori.
Quello che ho riscontrato nella mia esperienza lavorativa è che i genitori desiderano sempre il bene per i propri figli e si spaventano quando vedono per loro un futuro incerto. A volte però fanno fatica a dimostrare di aver paura e nascondono questa emozione dietro un'apparenza di delusione.
È innegabile che, ancora oggi, la professione di medico porti prestigio e sicurezza economica e tutti i genitori desiderano questo per i propri figli. Ma è importante conciliare questi aspetti con le aspirazioni, i desideri e gli interessi personali.
Ti invito a riflettere sulle motivazioni che ti hanno portata a fare il test di medicina e a chiederti se sono ancora valide oggi per te.
Se non lo sono, vuol dire semplicemente che in questo momento della vita non è il percorso che desideri intraprendere.
Se non te la senti di prendere una decisione così importante da sola, chiedi supporto a chi pensi ti possa aiutare a comprendere quale sia il percorso più utile per raggiungere i tuoi obiettivi nella vita. E, quando sentirai di poterlo fare, parla con i tuoi genitori e rassicurali. So che non è semplice e che può sembrare strano in questa circostanza, ma in fondo volete la stessa cosa: un futuro felice per te.

Un caro saluto.

Dott.ssa Valentina Gessa

Dott.ssa Valentina Gessa Psicologo a Milano

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20 SET 2017

Buongiorno Antonella,
la domanda che ci accompagna per tutta la vita è: cosa voglio fare da grande? Si possono prendere decisioni, annullarle, cambiarle e poi tornare indietro. Ora si trova in un momento critico, in cui sente molto la pressione e le aspettative dell'esterno. Un percorso psicologico volto alla comprensione di questo momento e delle decisioni ad esso legato può aiutarla a capire cosa vuole per la sua vita e come muoversi.
Saluti
Dott.ssa Ambra Caselli (Brescia)

Dott.ssa Ambra Caselli Psicologo a Brescia

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