L'apatia si può curare mediante la terapia cognitivo- comportamentale?
Inviata da Giovanna · 27 nov 2020
Buon pomeriggio,
Sono Giovanna e ho bisogno di un parere, di un aiuto.
Da molti anni ormai, ho perso la mia spensieratezza e la motivazione. Il motivo di tali perdite non riesco ad individuarlo.
Forse tutto è cambiato da quando ho conosciuto il mio primo amore, e che mi ha delusa.
Mi dicono che il mio atteggiamento sia passeggero, e che abbia bisogno di sforzarmi per cambiare, ma anche se per un po' cerco di farlo, la pigrizia ha la meglio su di me.
Non dico che sono assolutamente priva di emozioni o non capace di provare più sentimenti, ma non ho più cura di me stessa e delle cose. Insomma, mi sto lasciando un po' vivere. La scuola, prima, mi appassionava e riuscivo a concentrarmi, ora è come se tutto questo mi provocasse noia, rinuncia.
Sto cercando di scegliere il mio percorso universitario, siccome ho diciannove anni, ma vivo il tutto sempre con un certo distacco. Anche l'interesse per le mie relazioni è andato a scemare lentamente. Infatti, non ho più voglia di fare amicizia o di lanciarmi in un'altra storia d'amore, provocando un forte dispiacere nei confronti di chi crede in me e di chi riconosce il mio valore, in qualità di persona.
Il fatto è che me ne accorgo di tutto questo, ma il punto è che non mi causa sofferenza, anzi mi da, talvolta , anche un senso di sollievo, di tranquillità, di conforto.
Preferisco guardare un film, dormire, fare la doccia e parlare con i miei familiari, piuttosto che chattare o parlare a telefono con amici o uscenti.
Forse perché non sono quelli giusti, ma non credo.
Verificando su internet ho scoperto di essere un soggetto apatico e che psicologicamente, avrei bisogno di una terapia come quella cognitivo - comportamentale.
Voi che mi consigliate? Cosa mi sta succedendo da così tanto tempo? Perché?
Aspetto una risposta.
Cordiali saluti
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30 NOV 2020
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Salve, mi spiace molto della situazione di disagio espresso.Le consiglio in primis di non cercare informazioni su Internet in quanto potrebbero essere maggiormente disorientanti; tuttavia la terapia cognitivo comportamentale, così come anche altre psicoterapie, risultano molto efficaci nel trattamento dei sintomi che presenta.ritengo fondamentale pertanto intraprendere un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi.
Cordialmente, dott FDL
28 NOV 2020
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Cara Giovanna, la situazione che descrive rientra in un quadro di flessione del tono dell'umore che può sicuramente essere presa in carico con un percorso psicoterapeutico. La terapia cognitiva è indicata in letteratura come efficace per questo problema, ed è quindi consigliabile; anche se di fatto, qualsiasi terapeuta con cui Lei sia in grado di instaurare un rapporto collaborativo, di fiducia e di impegno, potrà fare al caso Suo. Rispetto alla domanda, fenomeni come questi compaiono quando sono ridotte, impossibili o negate le possibilità progettuali, ovvero, i futuri possibili, viabili e identitari. Lei rinuncia a vivere, e facendolo rinuncia a costruire: non c'è un progetto su cui mantenersi, qualcosa che La Proietti in un futuro che Le appartenga. Perché questa chiusura sia avvenuta è da ricercare in storia di vita con un colloquio clinico. Come risolverla: con una psicoterapia che abbia l'obiettivo di riaprire possibilità d'azione - riappropriandosi al contempo degli eventi che ne hanno provocato l'assenza. Sia preparata, quindi, a mettersi in gioco e a dover affrontare anche compiti esperienziali: le vite non cambiano nella stanza del terapeuta, ma nelle settimane e nelle esperienze se che ne seguono durante la settimana a fronte del lavoro svolto insieme. In bocca al lupo! Cordialmente, DP
27 NOV 2020
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Cara Giovanna,
sembra ci sia un calo dell'umore per il quale la terapia cognitivo-comportamentale è sicuramente indicata. Questo non vuol dire che gli altri approcci non vadano bene. Che cosa Le sta succedendo e perché va compreso nel corso della terapia, approfondendo la situazione e la Sua storia. A volte sforzarsi è difficile e si necessita di un aiuto.
Cordialmente,
Dott.ssa Katarina Faggionato