Io e lui viviamo lontani, ogni volta che stavamo insieme eravamo le persone più felici di questo mondo e quando ci distaccavamo la mancanza si sentiva. Allora prendemmo la decisione di sposarci e adesso che abbiamo fissato tutto io non sono più la ragazza serena e felice di prima. Ho mille ansie e paure. Ho paura che andando a vivere in un'altra città possa sentirmi sola, ho paura di fallire e che le cose non vadano per il meglio, ho paura di andar via e di non rivedere i miei genitori perché potrebbe accadere loro qualcosa di grave. Premetto che ho sempre desiderato di farmi una famiglia però ho anche immaginato il tutto diversamente, immaginavo di poter vivere nella mia città o nelle vicinanze e di poter avere dei punti di riferimento. Vorrei esserci per la mia famiglia come ci sono sempre stati loro per me. Comunque ho 24 anni non so se possa esservi utile la mia età.
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11 SET 2015
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Gentile Francesca, il matrimonio è un cambiamento molto forte se si pensa che inizia una vita a due, aumentano le gioie ma anche le responsabilità ed è importante riuscire a stabilire un nuovo equilibrio nell'assetto di coppia. Lei dice anche che dovrà trasferirsi, quindi un ulteriore cambiamento che va a destabilizzare il suo vivere quotidiano fino ad oggi; per cui potrebbero essere del tutto normali le ansie di cui parla. Probabilmente deve capire cosa la spaventa di più in questo cambiamento di vita, se il matrimonio o la trasferta, o entrambe le cose. Provi a parlare con il suo fidanzato analizzando questa situazione che non la fa vivere bene e se sentisse la necessità può sempre rivolgersi ad un esperto che la saprà aiutare a ritrovare le sue risorse interne e ad affrontare le sue ansie nel modo più costruttivo possibile.
Cari saluti
Dott.ssa Barnaba - Taranto
15 SET 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Francesca
quello che le sta capitando è decisamente nella norma, lei sta per iniziare una nuova vita, quella matrimoniale che, per quanto bella e desiderata possa essere è sempre una situazione nuova alla quale ci si sottopone e questo può generare ansia e paura, in più dovrà cambiare città e dunque affrontare il distacco dalla sua famiglia, dagli amici e dal suo abituale contesto, tutto ciò equivale a una perdita e alla paura di non saperla gestire ed elaborare. Affronti questo con luciduità e consapevolezza, magari non rinunciandoci ma facendosi aiutare sia dal suo fidanzato con il quale ne deve parlare e poi da una persona che la supporti in questo momento di transizione che non è sempre facile per tutti. Si rivolga dunque ad uno psicologo psicoterapeuta senza paura e vedrà che la cosa andrà a posto magari anche in poche sedute.
Saluti Dott.ssa Maria Antonella Schiavone
15 SET 2015
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Buongiorno Francesca, in effetti lei é molto giovane e si sta avvicinando ad un cambiamento sostanziale della sua vita. Giá il matrimonio impalica l'emergere di ansie e dubbi, poi se a questo si unisce il cambio di cittá che lei fará è del tutto comprensibile lo stato emotivo che descrive. Inoltre lei descrive attualmente una relazione a distanza. È normale anche avere dubbi sul vostro modi di stare insieme quotidianamente. Penso che sia importante che lei possa condividere questi pensieri sia con il suo fidanzato sia con la sua famiglia di origine e si faccia sostenere da chi le vuole bene e accompagnare a questi momenti emozionanti.
Tanti auguri
Dott.ssa Sabrina Ornito
14 SET 2015
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Gent.ma lettrice, il matrimonio è una tappa nel ciclo evolutivo delle esperienze nella vita e già da solo, come evento, può spaventare. Il trasferimento in un'altra città , anch'esso è un cambiamento importante.
Lasciare la casa dei suoi genitori per vivere in un altro luogo rappresenta certamente una importante variazione nelle sue abitudini "rassicuranti" di vita. Quindi è tutto normale ciò che prova!
Sia fiduciosa e chieda al suo futuro marito di starle un pò più vicina sul piano affettivo . Moltissimi auguri per la sua nuova vita!!
D.ssa Patrizia Pezzella, psicoterapeuta
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14 SET 2015
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Gentile lettrice,
Lei scrive una serie di possibili problemi:
1 sentirsi sola
2 paura di fallire
3 paura che le cose non vadano per il verso giusto (piuttosto generica)
4 paura di non rivedere i suoi genitori perché potrebbe accadere loro qualcosa di grave
Direi che le abbiamo elencate tutte. E sono le classiche paure, prima di un matrimonio.
Ora non Le resta che dire qual è il vero motivo per cui ha paura (ma vuole) sposarsi.
Lei, infatti,non parla di sentimenti.
Ma di solito, la paura peggiore è quella: La paura numero 0:
0 non essere amata, accettata per quella che è.
Bhe.. vede, se è questo il problema è un rischio che in realtà corriamo ogni giorno, a prescindere dal matrimonio.
Ma il fatto stesso che l'altra persona si sta proponendo per fare un contratto di vita con Lei, dovrebbe dirle che l'impegno c'è,
La realizzazione, invece, dipende da tutti e due.
Anche da Lei.
Se i problemi sono altri, (da queste poche parole non è chiaro) contatti uno psicologo. L'aiuterà.
Ma se le paure sono solo queste...il consiglio è:
Si voglia bene e si faccia voler bene.
I miei migliori auguri.
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino - Psicologa, Roma
14 SET 2015
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Io credo che questi sentimenti che lei prova siano del tutto normali. Di fronte ad un cambiamento così importante della sua vita avere ansia e paura mi sembra che sia il minimo che lei possa provare. Però è anche vero che finchè non sperimenta la situazione che le fa paura non saprà mai se ha fatto bene o male. Probabilmente la decisione di sposarvi è quella giusta se veramente vi amate. Parlatene insieme, perchè è insieme che dovete costruite la vostra vita. Esterni tutti questi dubbi al suo fidanzato. Alla fine se sente il bisogno di trovare dentro di sé le risorse ulteriori per far fronte ad un cambiamento così importante, può sempre chiedere un sostegno psicologico. In ogni caso per la sua famiglia lei ci sarà sempre, di questo non abbia paura, una soluzione la si trova sempre. Un saluto affettuoso.
13 SET 2015
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Buon pomeriggio Francesca, come già detto da colleghi in precedenza, il matrimonio è un momento molto importante nella vita di chi decide di sposarsi. Oserei dire critico. Ma in senso etimologico del termine, ovvero "rottura", tra i significati principi. Dunque lei si trova ad affrontare una rottura rispetto al flusso temporale che stava vivendo fino a questo momento.Tuttavia, le ricordo, che la rottura (dunque la crisi) non sempre è negativa, anzi. Spesso, infatti, ci "impone una scelta che altrimenti non avremmo fatto e saremmo rimasti nella nostra zona di confort. Dunque io indagare prima sulla dinamica di questa sintomatologia (ovvero quando l'ha sentita la prima volta, quali vissuti emotivo-cognitivi le suscita, etc.). Poi andrei a veder se, nella sua vita, in tutti i momenti di cambiamento o di crisi, ha avuto lo stesso modus operandi emotivo. In ogni caso credo che, almeno un sostegno psicologico che la aiuti in questo momento, sia abbastanza indicato. Anche per vedere se basta il sostegno o se sotto la sintomatologia si annidino cause molto importanti (non è detto).
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti, Psicologo/Psicoterapeuta Costruttivista Postrazionalista-Roma
12 SET 2015
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Cara Francesca,
cercherò di dare una "lettura" a quello che scrivi e di permettermi di darti qualche suggerimento anche se gli elementi su cui posso riflettere sono ovviamente pochi. Mi sembra che il tuo "tema" sia un po' quello dell'avvicinamento e dell'allontanamento ("vivere lontani", "quando ci distaccavamo", "vivere nelle vicinanze", "andare via", "perdere i punti di riferimento"), mi avvicino sto bene, mi allontano e addirittura si manifesta il "nulla", qualcosa di definitivamente tragico ( non vedo mai più i genitori). Ora sarebbe interessante sapere come, se ci sono state, sono andate le relazioni precedenti e come sia il rapporto con i tuoi genitori, come ti giochi le vicinanze e gli allontanamenti psicologici con tali figure. Parli di perdere "i punti di riferimento". In ultimo ci dai un dato interessante la tua età, lo butti li, quasi come a suggerire qualcosa, come a dirci "sono forse ancora giovane". Sono tutti spunti interessanti su cui varrebbe la pena che tu riflettessi, magari aiutata da un professionista, in modo che tu possa fare una scelta più consapevole e serena. Sono d'accordo col collega che suggerisce eventualmente una convivenza, ora non so le vostre situazioni lavorative, ma l'ideale sarebbero magari, in un primo momento, delle convivenze alternate brevi, ora con il fidanzato, ora con i tuoi genitori.
Auguri Francesca!
11 SET 2015
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Gentile Francesca,
mi unisco ai messaggi d risposta dei colleghi in cui ho notato spunti e indicazioni molto sagge. Leggendo il suo messaggio sembra che la prospettiva di perdere i suoi riferimenti e di rimanere "sola" con il futuro marito la spaventi un po'. Provi a riflettere su questo e pensare cosa prova verso suo marito. Penso anch'io che sia una cosa opportuna rendere graduale l'avvicinamento al matrimonio e nel frattempo fare chiarezza dentro di sé, prendendo sicurezza sulle sue scelte. Buone cose e in bocca al lupo.
11 SET 2015
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Cara Francesca,
questo momento di cambiamento ti porta a nuove abitudini, una nuova città, nuove persone, a lasciare il noto per l'ignoto.
Ci sta che lei si senta un pò in ansia e sia preoccupata. Mi sembra, tuttavia che le sue previsioni per il futuro siano un pò catastrofiche: il fallimento, che accada qualcosa ai suoi genitori, che lei non possa essere di supporto alla sua famiglia.
Potrebbe non andare così male, non crede?
Viva questa esperienza e si dia un'opportunità senza prevedere il futuro. Utilizzi le sue energie per coltivare una relazione serena.
11 SET 2015
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Cara Francesca,
oltre alla tua età sarebbe utile sapere da quanti anni sei fidanzata col tuo ragazzo e com'è il suo rapporto (se c'è ) con i tuoi genitori.
Un pò è normale avere delle ansie prima di fare un passo importante come il matrimonio, istituzione che sta diventando sempre meno frequente.
Anche se io sono tradizionalista, in questo caso, per il fatto che hai dei dubbi e sei abbastanza giovane, mi sentirei di suggerirti di far precedere al matrimonio un periodo di convivenza (di uno o due anni ) per valutare meglio a cosa andrai incontro e come ti potrai sentire, senza per adesso, impegnarti ufficialmente con una firma. Di questo, oltre che col tuo ragazzo, potrai parlare anche con i tuoi genitori confidando a loro le tue ansie e le tue paure e ascoltando cosa avranno da dirti.
Considera che una sistemazione non lontano dalla tua famiglia forse è impossibile ora ma non è detto che non possa esserlo in futuro e che comunque, con tutto l'affetto possibile, dovresti dare la priorità alla tua futura famiglia sapendo che il legame con i tuoi ci sarà sempre indipendentemente dalla distanza.
Se non dovessi riuscire a fare chiarezza e prendere una decisione rimanendo serena, puoi chiedere un aiuto più circostanziato rivolgendoti ad uno psicoterapeuta della tua zona.
Cordiali saluti
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno)