L'amore che non c'è
Sono un ragazzo di 23 anni che conduce una vita relativamente tranquilla. Sebbene io possieda molti amici e risulti anche stimato da essi, col passare del tempo mi reputo sempre più come un tipo controcorrente (nel vero senso della parola però, non a chiacchiere): al contrario dei miei coetanei, non mi piace andare in discoteca, non sono su Facebook (alcuni per questa cosa in molti rimangono quasi sbigottiti), vado spesso a messa la domenica, ecc. Oserei dire quasi un ragazzo modello.
Questo discorso però, si riflette anche sul piano sentimentale. Ho conosciuto diverse ragazze negli anni (di persona, non sui social), ma ancora per me non è mai giunto il momento del primo bacio e conseguentemente del primo fidanzamento. Mi sento quasi preso in giro dal comportamento di molte di loro, quando, dopo lunghi periodi di frequentazione, fanno di tutto per non andare oltre la semplice amicizia o conoscenza. La cosa che irrita maggiormente è quando scopri che a distanza di meno di un mese si fidanzano con altre persone che oggettivamente non spiccano per intelligenza, simpatia, maturità, ecc (so che questa affermazione potrà sembrare un po’ presuntuosa ma è così). Si vedono in giro ragazzine/i di 14 anni che già parlano di incontri, esperienze amorose e quant’altro, quando io alla loro età preferivo uscire o giocare a calcio con gli amici.
Io non mi reputo un ragazzo brutto, rozzo, timido o quant’altro, ma c’è qualcosa che non riesco proprio a capire nei canoni di interesse della maggior parte delle ragazze: perché il figlio di papà o il fighetto di turno viene sempre preferito alla persona semplice? Non mi sono mai ritrovato nella mentalità dell’apparire a tutti i costi, del sentirsi il migliore di tutti, del “prendere più like”, ma sono sempre stato uno che bada alla sostanza e ai fatti. Forse è proprio qui che sbaglio, forse è meglio essere come una bomboniera che sicuramente sarà bellissima messa su di un mobile ma che alla fine dei fatti non serve a nulla.
In questi ultimi mesi inoltre, sta aumentando in me il timore di rimanere solo: vedo amici che si fidanzano, andando ad espandere la compagnia stessa di amici, mentre io rimango a guardare. La speranza credo sia sempre l’ultima a morire, ma sicuramente questa sorta di limbo mi avvilisce sempre di più.
Grazie in anticipo per le risposte.