Salve, sono Andrea, ho 26 anni e sto affrontando un periodo complicato, legato purtroppo al mio lavoro.
Cerco di spiegare: attualmente lavoro in un'azienda che commercia sistemi di sicurezza per le aziende.
Guadagno bene, l'aspetto economico è l'unico di cui non mi posso lamentare, ma c'è un problema: lavoro troppo!
Entro in azienda alle 9, ed esco praticamente alle 20, a volte addirittura alle 20:30.
Per la verità ero un po' restio ad accettare questo lavoro proprio per questo motivo, ma con la mia ragazza abbiamo pensato di voler comprare casa tra un annetto o due e quindi ho bisogno di guadagnare. Ma sono troppo stressato: sul posto di lavoro sto avendo attacchi d'ansia ripetuti e anche con la mia ragazza purtroppo sempre più di frequente accadono discussioni e litigi.
Prima di entrare in questa gabbia facevo un lavoro meraviglioso: mi occupavo di curare i cani di una sorta di canile privato, e quando capitava un'adozione mi occupavo delle scartoffie da compilare. Un benessere assoluto, orari conciliabili con la vita privata ma purtroppo uno stipendio medio.
Ora, però, mi pento amaramente della mia scelta: non sono più sereno, non voglio parlare con nessuno e sono sempre nervoso.
Vorrei abbandonare il lavoro seduta stante, anche a costo di rimanere disoccupato, non mi interessa, e neanche mi interessa cosa penserebbero la mia famiglia e la mia ragazza, tanto se mi vogliono bene capiranno.
Poi però ci ripenso perché un posto di lavoro come il mio con i tempi che corrono sarebbe addirittura invidiato, e quindi perdura questo tira e molla frustrante e faticoso.
Chiedo un consiglio esterno, a voi, perché parlarne con le persone intorno a me sarebbe inutile, tenterebbero di convincermi a resistere per il mio futuro.
Ma qual è il senso di guadagnare un ottimo stipendio se poi non si è felici, non si è sereni? Perché la gente si ostina a non capire una cosa così semplice?
Si dice che il lavoro nobiliti l'uomo, ma permettetemi di dire che nel mio caso e in quello di milioni di altri ragazzi e adulti non fa altro che alienare e svilire.
Scusate la lunghezza del messaggio
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3 FEB 2023
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Caro Andrea, grazie per la condivisione.
Sostenere dei ritmi del genere è davvero difficile, soprattutto se manca una motivazione autentica.
Sarebbe importante ridefinire le tue priorità e i tuoi bisogni, così da procedere con un obiettivo ben preciso, che possa giustificare il sacrificio o, in alternativa, che possa sostenere un licenziamento.
Il rischio, altrimenti, è quello di rimanere incastrati in un loop di malcontento e frustrazione che ha come effetto collaterale quello di estendere questi vissuti alle altre aree della tua vita, come ad esempio quella relazionale e di coppia.
A volte è necessario stringere i denti, ma questo è possibile solo se si è consapevoli che tutta le energie che stiamo impiegando, non le stiamo "sprecando", quanto piuttosto investendo nel nostro futuro.
Anche lasciare questo lavoro, per tornare ad un impiego più sereno e di tuo gusto, potrebbe a lungo andare crearti dei rimorsi, ma solo nel momento in cui tu non abbia definito precedentemente le tue priorità. Ovvero, se decidessi di seguire il tuo impulso e cercare un altro lavoro, senza prima aver ragionato e sentito davvero le motivazioni che ti hanno spinto verso determinate decisioni, il rischio è quello di sviluppare sensi di colpa, o di inadeguatezza e di ricadere nuovamente in un loop depressivo e ansioso.
Spero di esserti stata di aiuto, ti consiglio una consulenza con un professionista per definire con lui bisogni, desideri e obiettivi in maniera chiara. Vedrai che una volta arrivati a questo, tutto acquisirà più senso.
Un abbraccio,
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi
3 FEB 2023
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Andrea?
Così come lei ha già deciso: scappi
"Ma qual è il senso di guadagnare un ottimo stipendio se poi non si è felici, non si è sereni? Perché la gente si ostina a non capire una cosa così semplice?"
3 FEB 2023
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Gentile Andrea,
ripropongo la sua domanda: "qual è il senso di guadagnare un ottimo stipendio se poi non si è felici, non si è sereni? Perché la gente si ostina a non capire una cosa così semplice?". Apparentemente potrebbe sembrare una domanda retorica, che contiene già in sè la risposta, ma, invece, si ricollega al concetto di priorità.
Le persone quando prendono delle scelte fanno riferimento ai loro bisogni e ai loro valori, attraverso i quali danno priorità ad alcune cose rispetto che ad altre. Pertanto quello che le chiedo rispetto alla sua situazione è: "Quali sono i suoi valori e i suoi bisogni adesso? A cosa vuole dare priorità?".
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca
3 FEB 2023
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Buongiorno
Mi spiace molto della sua situazione. Ne parli con uno psicoterapeuta , per farsi aiutare. Per uscire dal suo stress. Coraggio, non si butti giù.
Ce la farà . Tranquillo.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicoterapeuta Psicologa
Roma
3 FEB 2023
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Caro Andrea, il senso devi trovarlo tu non possono dartelo gli altri. Tecnicamente sei libero di scegliere ciò che vuoi ma dovresti prima capire in base a quali criteri scegliere, cosa per te sia veramente importante, serenità e tempo libero oppure guadagno e carriera?
3 FEB 2023
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Buongiorno Andrea,
come situazione in cui si trova certo è pesante: da un lato serve questo lavoro per lo stipendio che da, senza il quale sarebbe difficile costruire un futuro migliore; ma con questo lavoro non esiste spazio per una vita oltre al lavoro, quindi anche la prospettiva futura è soffocata dalla condizione attuale. È certamente un bel dilemma. Le consiglio una consulenza con un* terapeuta strategic* per costruire su di lei la migliore strategia e aiutarla a dipanare la matassa di questa situazione. A disposizione online e in studio per qualsiasi informazione o curiosità, saluto cordialmente.
Dr.ssa Maria Beatrice Brancati