Sono una ragazza di 19 anni, ho un ragazzo bellissimo con cui passo il mio tempo e qualche amico ma buono.
Ogni volta che vado dal mio ragazzo (3/4 giorni a settimana) mi sento incredibilmente bene, ma quando torno a casa é l'inferno.
I miei genitori mi disturbanonanche solo alla vista, abbiamo una situazione terribile, sono scoraggiati, scettici, arresi nei confronti della vita, depressi, con un lavoro che non ci consente piu niente, non c'e' modo di dialogare con loro neancche lontanamente, hanno provato una terapia ma non c'e' stato niente da fare.
Quando torno a casa dooo qualche giorno fuori mi prende una malinconia allucinante, accomoagnata da tendenze e desideri suicidi, non ho impegni o cose che mi piacciono per occupare il tempo, vorrei solo trovare un lavoro che mi consenta di passare tempo col mio ragazzo e con me stessa senza monopolizzare la mia vita ma non riesco neanche ad alzarmi dal letto.
Molte volte ho pensato di farla finita, non ho soldi per uno psicoterapeuta e non riesco a pensare a nient'altro che suicidarmi, non posso parlarne con il mio ragazzo perche' sta male a sentirmi dire questo, con i miei perche' non ascoltano e pensano che io scherzi e con le amiche perche' non capiscono la gravita' effettiva della situazione.
So che non contera' molto la presenza sulla terra di una ragazza in piu o in meno per molti di voi ma chiedo aiuto in ginocchio.
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2 GEN 2016
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Cara Gemma,
è difficile capire come fai a mettere insieme il pensiero del suicidio e il pensiero dello star bene col tuo ragazzo che sembri amare, essendo entrambi giovani e con tutta la vita da vivere ancora.
Stare 3-4 gg. a settimana bene col tuo ragazzo dovrebbe riempirti di energia e di ottimismo per poter portare questa energia e questo ottimismo anche all'interno della tua famiglia quando torni a casa ed invece questo non avviene e ti fai risucchiare in quell'atmosfera negativa che descrivi.
Penso che commetti un grosso errore a preferire di non parlare con nessuno e nemmeno con le persone che ti sono più vicine come i tuoi genitori, le tue amiche e il tuo stesso ragazzo e penso che sarebbe invece molto meglio almeno provarci per sentirti un pò più leggera.
In ogni caso è assolutamente necessario farti aiutare da uno psicoterapeuta e se non puoi permetterti un professionista privato potresti almeno farti indirizzare dal medico di base ad un professionista che lavora all'ASL.
Ti prego di non fare più pensieri di suicidio che, oltre ad indicare una enorme fragilità stanno ad indicare purtroppo anche una chiusura ed una mancanza assoluta di amore verso tutti oltre che verso te stessa.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
4 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile ragazza,
dopo aver letto la tua lettera, io penso che tu osservi di più i lati negativi delle tue giornate che quelli positivi.
Ad esempio mi dici che trascorri 3 o 4 giorni assieme al tuo ragazzo, praticamente più di metà settimana
in cui stai benissimo, però la tua attenzione và a quei giorni in cui stai male assieme ai tuoi.
Ricordati che non starai sempre coi tuoi genitori, ma quando avrai la possibilità di avere una attività lavorativa potrai cambiare casa, se vuoi città e rifarti una vita tua.
Tu stessa mi dai la soluzione dicendo che devi trovarti un lavoro, bene da domani 1 gennaio 2016 sia questa la tua prima priorità, infatti trovando un lavoro troverai anche:
- libertà economica
- libertà di scegliere dove andare
- libertà di gestire meglio le tue giornate
- possibilità di realizzarti
- possibilità di abitare da sola
- ed altro ancora
Ricordati che ogni persona è unica ed importante, quindi è bene che ti rivaluti un po di più, dovresti migliorare la stima di te, se vorrai scrivermi ti aiuterò attraverso alcuni metodi pratici per aiutarti a migliorare la stima di te stessa.
Un’altra cosa che puoi fare è quella di coltivare le tue passioni, ciò che ti interessa di più, forse è la musica, la scrittura (visto che scrivi molto bene), i film, lo sport, o qualsiasi altra passione che hai, prendine cura, poi rifletti ogni giorno sulle tue esperienze, ed alla fine della giornata prendi un quaderno e scrivi:
- Cosa ho imparato da quello che mi è accaduto oggi?............................................................................
- Come posso applicare l’insegnamento di quello che mi è accaduto oggi per Migliorare la mia vita?...................................................................................................................................
- Cosa c’è di Positivo nelle esperienze della mia giornata?............................................................
- Per migliorare le mie giornate io voglio……………………………………………………
- Per stare meglio con me stessa io posso………………………………………………….
- Per trovare il lato Positivo delle mie esperienze io devo………………………………..
- Se solo potessi migliorare la mia felicità del 10 per cento io potrei………………….
30 DIC 2015
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Buongiorno Gemma,
È chiaro che una delle soluzioni migliori sia quella di accettare la famiglia che hai e di non rimanere cortocircuitata nel desiderio della famiglia che vorresti. Solo accettando si può trovare il giusto modo per andare avanti, altrimenti rimani congelata in quel desiderio, in quella aspettativa: "vorrei che i miei genitori fossero...".
È anche ovvio che una psicoterapia possa essere la via migliore per il processo di accettazione.
In uno dei luoghi dove lavoro io a Milano, c'è la possibilità di essere seguiti gratuitamente per un anno (e tu rientri nella fascia d'età che idonea), altrimenti esiste il sistema sanitario (asl) che ti fa pagare 8 sedute a 46 euro.
Pensaci.
Cordialmente,
Dott. Piacentini
22 DIC 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara Gemma
Stai "riflettendo" lo scoraggiamento, il pessimismo e lo scontento dei tuoi genitori, ma ti faccio notare che, per quanto forte è, questo è solo un riflesso di stati d'animo altrui.
Purtroppo però sta oscurando il tuo stato emotivo e ne soffre la tua voglia di andare avanti e di vivere.
Dal momento che quando non sei in casa sei diversa e molto più energica e vitale, abituati a considerare questo il tuo reale modo di essere e non quel cupo stato d'animo che provi nello stare in famiglia.
La tua emotività deve essere come "protetta" da questi influssi devastanti e solo tu puoi proteggerla.
Devi distaccarti un poco e riacquisire una visione di fondo possibilista.
La tua giovane età ti da la possibilità di poter intraprendere percorsi costruttivi e utili per la tua vita.
Devi credere di più in te stessa e consolidare forza di carattere e voglia di passare alla riscossa.
Regalati per Natale l'ottimo libro di Napoleon Hill, un classico intramontabile con idee splendide anche per fare soldini oltre che per vivere al massimo.
Leggilo insieme al tuo ragazzo, può esservi molto utile.
Un caro saluto e auguri
Dott Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta
22 DIC 2015
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Cara Gemma,
data la tua giovane età, mi rendo conto che è difficile "sganciarsi" da un clima familiare così pesante e difficile, ma questo non ti impedisce in qualche modo di inventarti in maniera creativa delle alternative per differenziarti e non utilizzare a tua volta, quell'atteggiamento arrendevole che tanto mal sopporti nei tuoi genitori.
E forse, dato che mi sembra di capire che stiate nella stessa condizione emotiva, chi meglio di te può capire come si sentono loro e cosa sta accadendo nella loro vita.
Cordialmente
dott.ssa Lepre