La mia è depressione? Come ''guarirne''?

Inviata da Matteo · 4 mag 2015 Depressione

Fin ad ora ho vissuto una vita normale, felice, senza particolari problemi, e circondato dagli affetti di amici e familiari.
Il mio malessere è cominciato circa una settimana fa.
Ero in casa solo, ed ho iniziato a pensare alla scomparsa della mia cara nonna, avvenuta circa un anno fa.
Mi sono posto domande come: ''Che senso ha vivere, se poi la morte annullerà tutto della mia vita?'', ''qual è la mia utilità a questo mondo?'', ''che differenza farebbe la mia presenza in mezzo a migliaia di persone?'' e altre domande simili, alle quali però non son capace di darmi risposta.
Questi quesiti mi si ripresentano spesso durante la giornata, ed influiscono negativamente sul mio rapporto con gli altri, sul lavoro, e soprattutto sul mio umore.
Anche familiari, amici e colleghi hanno notato dei cambiamenti in me, ma non ho mai confessato loro quali fossero i veri motivi della mia inquietudine per non coinvolgerli.
Quando mi capita di essere in compagnia, mia capita spesso di non prestare attenzione a cio che mi viene detto,di non riuscire a seguire un ragionamento, quasi come fossi in una bolla.
Mi sento come fossi completamente svuotato di tutto, come fossi un ''morto che cammina''.
Non c'è piu nulla che mi interessi, neppure gli sport che mi hanno sempre appassionato, vedo tutto in ottica negativa.
Avevo progetti per il futuro, come l'acquisto di una casa... ma ora non ne vedo piu il fine.
Informandomi qua e la, ho letto che questi sono sintomi depressivi.
Spero che non sia cosi, e che qualcuno possa darmi qualche consiglio utile per continuare a vivere serenamente questa vita.
Cordiali saluti.
Grazie.

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Miglior risposta 6 MAG 2015

Caro Matteo
chiaramente questa tua "crisi esistenziale" è un fattore evolutivo che vuole portarti avanti e condurti a nuove consapevolezze.
Hai bisogno di darti delle risposte e per farlo devi cercarle. Ci sono libri, ci sono filosofi, ci sono studi; ci sono amici e ci sono altri interessati ai tuoi stessi argomenti.
La ricerca di "senso e significato della vita" è un elemento estremamente importante e naturale per l'uomo "essere pensante" e "essere interrogante" (la seconda definizione è mia) nel senso: che si pone delle domande e interroga il mondo e le cose, ricerca risposte perché vuole comprendere il Fine Ultimo.
Porsi domande esistenziali significa essere sani e voler andare a fondo.
Diciamo che probabilmente per te il lutto, la perdita della tua cara Nonna, ha "detonato" questo stato interiore di profonda riflessione. Ripeto: vedilo come una risorsa che vuole portarti avanti.
Cosa ti ha lasciato tua Nonna come eredità? Eredità spirituale intendo...in cosa credeva e quali erano i suoi valori? E' stata significativa la sua vita?
Come tu dici "ora lei non c'è più". Certo non puoi vederla, toccarla, abbracciarla. Puoi sentirla però "parlarti" interiormente, suggerirti un modo di uscire da questa crisi, indicarti risposte.
La tua ricerca di "un senso della vita" può essere lunga ma questo lutto, da cui la crisi ha preso avvio, può, elaborandolo, essere di utilità per trovare una via d'uscita che ti conduca più forte sul sentiero della vita.
Inizia rendendoti consapevole dei valori che la Nonna ti ha lasciato e confrontali coi tuoi, trova uno "stile" di vita e di relazioni che abbia senso per te.
Dai senso alle piccole cose (tanto per iniziare) poi , piano piano allarga il campo e diventa un vero ricercatore di senso e sappi che chi lo diventa andrà avanti a cercarlo tutta la vita ma trovandolo ogni giorno di più ed essendo ogni giorno più felice.
Credici.
Un augurio e un carissimo saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta e "ricercatrice del senso della vita" per tutta la vita.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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7 MAG 2015

Volevo ringraziare tutti per le risposte e soprattutto per l'interesse.
Il fatto che non sia l'unico a pormi di queste domande mi fa sentir meglio.
Sebbene in questo periodo, il quesito si riproponga spesso, l'umore e lo stato d'animo sono migliorati, anche se su molte cose o azioni quotidiane che prima ripetevo in maniera meccanica, ora sono molto piu riflessivo.
Ringrazio nuovamente tutti.
Se dovessi avere ancora qualche turba, non esiterò a scrivere.
Buona serata
Matteo

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5 MAG 2015

Salve, Per rispondere alla sua domanda proverei a guardarmi intorno, alla natura in particolare.
Sa, esistono insetti (Per esempio alcune farfalle) la cui vita adulta dura un solo giorno! Sì, proprio così, un giorno e poi crak!
Eppure, se guardiamo quell'unica giornata di vita, ci accorgiamo che la nostra amica farfalla la vive più intensamente che può, dandosi un enorme da fare per procurarsi il cibo, per riprodursi, per vivere.
Il dubbio che viene guardando questi insetti, non è tanto perché lo facciano, in fondo potrebbero non sapere ciò che sappiamo noi di loro, cioè che alla sera moriranno. Il dubbio invece riguarda la natura nel suo insieme: come può un sistema così perfetto, un sistema che sembra progettato da un ingegnere onnipotente, e che fra l'altro di evolve continuamente, come aveva dimostrato il buon Darwin, come può - dicevo - sprecare tante energie per un essere che vive un giorno solo?
Forse la risposta l'aveva trovata già Seneca quando diceva "dovremmo preoccuparci non tanto di vivere a lungo, ma di vivere al meglio".
Il suo lasciarsi andare con l'idea della morte che arriverà, se ci pensa bene, non crede che stia tutto sommato avvicinando la morte stessa? In fondo è come se fosse già morto vivendo così.
E sua nonna? è così che ha vissuto la sua vita? oppure l'ha vissuta come quella farfalla dando il meglio di sé finché ha potuto?
Le suggerisco comunque di rivolgersi ad un terapeuta, perché questi sembrano sintomi collegati all'elaborazione di questo lutto e puperandoli potrà ritrovare certamente la sua voglia di vivere.
Auguri.

G M

Dott. Giammario Mascolo Psicologo a Roma

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5 MAG 2015

Caro Matteo.
ho la sensazione che tu soffra di una crisi evolutiva sul piano esistenziale, come se dovessi colmare qualche vuoto creatosi lungo il tuo percorso adolescenziale. Rivivere la scomparsa della nonna, avvenuto un anno fa, è un appiglio sul quale indagare, ma con la guida di uno/a dei miei Colleghi della tua zona per dare un senso ai tuoi penosi vissuti a sfondo depressivo ma non indicativi di una vera e propria depressione. Non indugiare cercando qua e là ulteriori informazioni e se nel frattempo necessiti di chiarire qualche dubbio, puoi avvalerti della mia momentanea disponibilità. Un caro saluto
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta in Milano

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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4 MAG 2015

Gentile Matteo,
può avvenire che crisi "esistenziali" come la sua si presentino nell'adolescenza. Nel suo caso invece sembra che sia stata scatenata dall'evento luttuoso, anche se ad un anno di distanza. La lontananza nel tempo purtroppo non sempre è sinonimo di elaborazione del trauma subito e questo è probabilmente il suo caso. Le consiglio di consultare uno psicologo/a psicoterapeuta che pertanto valuti se questa ipotesi è corretta e, nel caso la aiuti ad elaborare il trauma. Sarà poi lo psicologo a valutare se residuano sintomi depressivi bisognosi di ulteriore terapia psicologica. Cordiali saluti.

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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