Ira incontrollabile
Salve a tutti,
rispettabili dottori, ho da un po' di tempo un problema che solo ultimamente si sta rivelando un potenziale pericolo.
Ho quasi 18 anni, faccio quinta liceo (disprezzo il luogo dove vado ogni mattina, tra l'altro), vivo solo con mia madre perché mio padre è venuto a mancare tre anni fa, mia madre un anno dopo circa si è ammalata di mielosi, in quel periodo mi sentivo con una ragazza solo virtualmente, ma procediamo con calma...
Qualche mese dopo la morte di mio padre, ad inizio 2014, ho iniziato ad accumulare una forte tristezza che con il tempo, non riuscendo a fare amicizia con nessuno, si è trasformata in rabbia, non verso una cosa specifica, ma verso il genere umano, cosa che si è incrementata dopo, con la conoscenza di questa ragazza ad inizio 2015. Ero innamorato pazzo di lei, anche lei stava male allora, quindi vedeva in me un punto di appoggio perché avevamo più o meno gli stessi problemi. Poi però ha cambiato scuola a settembre 2015, si è fatta degli amici ed ha conosciuto un sacco di persone, in pratica si è rifatta una vita, io no, ho sempre avuto come unico "amico" un ragazzo più grande di me con gravi problemi mentali, ciò mi ha ancora di più isolato da tutti poiché la gente credeva (e crede) che stando sempre con lui io sia al suo livello mentale, quindi nessuno osa avvicinarsi a me, questo ha portato ad un aumento vertiginoso della rabbia e della mania di controllo (devo sempre controllare, a tutte le ore, che la mia "ex" sia online oppure no) che già prima erano presenti, ma non in una forma così costante, oggi ho sbroccato davanti a mia madre, che ha reagito dicendomi che sono pericoloso e che riesco a fare amicizia solo con i "mongoli".
Ora, siamo ad ottobre 2016, non riesco ad accettare ancora che quella ragazza sia riuscita nel suo intento di farsi una vita normale (non ci sentiamo più, ma quelle poche volte che lo facciamo mostra un atteggiamento intimorito e quasi indifferente, forse per alcune cose che le ho detto in passato) ed io nonostante ci abbia provato sono sempre al punto di partenza se non peggio. Molte volte penso al suicidio o ancor peggio a come fare del male a delle ragazze, perché ultimamente ce l'ho con il genere femminile (perdonatemi per queste affermazioni ma è quello che provo, non ero di natura una persona violenta o altro) soprattutto perché vado in una classe di quasi sole femmine e perché non mi sento accettato da loro, la mia psicologa dice che è dovuto ad una forte frustrazione, ma ultimamente sto degenerando, provo una rabbia ed un odio indescrivibile,h o iniziato anche a prendermela con il mio "amico" offendendolo verbalmente e a volte anche fisicamente.
Mi sento solo, completamente.
Vi prego di aiutarmi, grazie mille. =)