Egregio Dottore,
La contatto poiché io e la mia ragazza abbiamo difficoltà nell'avere un rapporto sessuale completo, e sospetto forti cause psicologiche.
Premesso che lei è anatomicamente vergine, in passato ha subito un'esperienza traumatica con un ex.
Finora abbiamo effettuato tre tentativi, ottenendo una parziale penetrazione (limitata solamente a tutto il glande); abbiamo puntualmente interrotto il rapporto per forti dolori accusati da lei.
I rapporti vengono abitualmente consumati in auto, non avendo, purtroppo, altre alternative.
La posizione pertanto risulta piuttosto scomoda e inadatta a favorire la penetrazione.
Lei si è recentemente sottoposta ad una visita ginecologica di controllo, e il medico ha rilevato la presenza di un imene spesso, ma l'ha incoraggiata ad intraprendere rapporti sessuali senza lasciarsene condizionare.
In parte le difficoltà nel concludere l'atto derivano anche dal mio contributo, in quanto, assistendo a scene di sofferenza del mio partner, perdo l'erezione e pertanto mi risulta impossibile proseguire nella penetrazione.
Sospetto una forte componente psicologica, in quanto lei è molto ansiosa, ha l'indisposizione più totale nei confronti di qualsiasi cosa possa provocarle dolore, ed ha subito un'esperienza traumatica in passato. In parte influisce sicuramente anche la mia condizione mentale, poiché ormai sono un po' prevenuto (parto già convinto del fallimento), e poiché la situazione sta iniziando a pesarmi molto, soprattutto perché purtroppo abbiamo occasioni molto sporadiche per effettuare i nostri tentativi.
Tuttavia ho ipotizzato anche una causa fisica, dovuta ad una mia mancanza: ho sempre trascurato molto la penetrazione in vagina tramite dita, in quanto lei preferisce altre pratiche. Tale lacuna potrebbe non averla "preparata" sufficientemente al rapporto e quindi identificarsi come co-causa?
La lubrificazione al momento dell'atto risulta ottima, perché dovuta alla sua eccitazione, al precedente preliminare orale e ai preservativi extra-lubrificati.
La ringrazio sentitamente per un'eventuale risposta.
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23 MAR 2017
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Gentile Vittorio,
effettivamente con molta probabilità vi è una importante componente psicologica nella difficoltà a consumare il primo rapporto sessuale ed è da parte di entrambi.
Infatti la sua ragazza è spaventata dall'idea di dover provare molto dolore e lei dall'idea di somministrare questo dolore.
In ogni caso, per il momento non siete pronti per questa esperienza ma nemmeno dovete sentirvi obbligati a farla adesso.
Pertanto, prima di altri tentativi che potrebbero rivelarsi ugualmente infruttuosi e frustranti, il suggerimento è per una psicoterapia (individuale o di coppia) presso un terapeuta preferibilmente esperto in sessuologia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
24 MAR 2017
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Buongiorno Vittorio,
Ha descritto la situazione con molta accuratezza e anche consapevolezza della reciprocità nelle difficoltà di coppia, e non è da tutti. Credo che lei abbia proprio ragione quando dice che ci sono varie componenti psicologiche in atto.
La sua compagna ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo oltre che al ginecologo? perché mi sembra che in qualche modo abbia subito un'esperienza traumatica di un certo peso. Se non avesse mai affrontato la situazione potrebbe essere proprio lì il blocco principale.
Credo che potrebbe esservi utile o una terapia sessuale di coppia o una terapia personale per la sua compagna per accogliere la situazione che l'ha traumatizzata.
Rispetto invece alla pratica della penetrazione vaginale con le dita potrebbe essere un buon passaggio per anticipare una penetrazione totale. Però dipende sempre quanto la sua compagna è bloccata proprio nell'idea di penetrazione.
24 MAR 2017
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Buongiorno Vittorio
Come le hanno suggerito altri colleghi minsento di consigliarle uno/a psicoterapeuta per risolvere il vostro problema. Dai primi fallimenti probabilmente ora si è innescato un blocco psicologico di entrambi che andrebbe monitorato. Maggiore è L attenzione minuziosa ai dettagli e minore è la capacità di rilassarsi e vivere il momento senza inibizioni o paure. Dottssa maria pizzale
23 MAR 2017
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Gentile Vittorio, è stato molto chiaro e preciso nella descrizione della problematica ed è chiaro che si è innescato un circolo vizioso di tipo ansiogeno e leggermete disfattista che ha per oggetto la "paura", paura del dolore, paura del fallimento, paure che si sommano e si alimentano. Le consiglio di fare una breve terapia di coppia presso un Terapeuta ad Indirizzo Breve Strategico della sua città. Avete un piccolo problema e mettendo in atto le strategie più idonne lo risolverete in men che non si dica. Continuando da soli invece rischiate di farlo diventare un grande problema anche per la relazione affettiva.
23 MAR 2017
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Gentile Vittorio,
i suoi "sospetti psicologici" mi sembrano abbastanza fondati. Vi consiglio quindi di rivolgervi ad uno psicoterapeut cognitivo comportamentale nella vostra zona che si occupi di tematiche sessuali per valutare più attentamente la vostra situazione. Sono io stessa a disposizione per la zona di Roma e della provincia di Latina.