Buonasera. Sono una ragazza di 22 anni, a fine novembre mi sono trasferita in un’altra città per studiare all’università. Ad aprile ho concluso la mia prima relazione dopo aver scoperto un tradimento da parte del mio partner. Ho sempre avuto molta difficoltà a fidarmi delle persone, ho anche pochi amici e di questa cosa ne soffro parecchio. Dalla scorsa estate mi sono avvicinata a un mio amico, nessuno dei due voleva una relazione ma di fatto ci siamo comportati come se fossimo fidanzati. Adesso con il mio trasferimento sono riemerse le mie insicurezze: lui non mi ha mai dato modo di dubitare della sua fedeltà (nonostante non sia il mio ragazzo) ma le volte in cui lui esce per i fatti suoi mi sento quasi in difetto perché le sue uscite in maniera indiretta mi ricordano di avere pochi amici. Il trasferimento nella nuova città non aiuta di certo. In un momento di impulsività gli ho chiesto di chiudere il rapporto speciale che abbiamo costruito e tornare a essere semplicemente amici per proteggermi dalle mie continue ansie, ma mi rendo conto che in questo modo mi precluderò qualsiasi tipo di relazione. Il rapporto con lui per me è stato molto positivo, ho il dubbio di aver fatto un errore. Credo che influisca anche la mia situazione precedente di cui lui è a conoscenza. Perché avere pochi amici mi penalizza così tanto? So di essere riservata e di non fidarmi di tutti. Questo problema mi condiziona sempre di più, vorrei trovare una soluzione. Grazie mille per le eventuali risposte.
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27 DIC 2021
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Gentile Nora,
occorrerebbe innanzitutto chiarire cosa vuol dire per lei fidarsi e quindi cosa ha significato nella relazione precedente.
Certamente fidarsi non vuol dire dipendere da qualcuno e la prima persona di cui ci si dovrebbe poter fidare è la propria persona il che vuol dire avere un buon livello di autostima.
In questa auspicabile situazione lei non avrebbe avuto timore di costruire delle nuove amicizie nè di iniziare una nuova relazione sentimentale col ragazzo di cui parla se con lui aveva scoperto delle affinità e stava nascendo un sentimento più importante della semplice amicizia.
Pertanto, la soluzione del suo disagio sta nel migliorare la sua autostima e competenza sociale tramite un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
28 DIC 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Nora,
Il trasferimento in una città nuova genera spesso un senso di smarrimento se ancora non si ha avuto la possibilità di conoscere persone nuove.
La fiducia verso gli altri però non dipende da questo ma da quanto lei senta di avere una buona soddisfazione personale ed una buona autostima, questo la porterà anche a volersi circondare di persone a cui dedicarsi e che si dedichino a lei.
Il fatto che la sua relazione precedente sia finita con un tradimento può aver contribuito nel rinforzo della sfiducia e di questo lei sembra esserne consapevole ma l’iceberg si può estendere ancora più in profondità per chi vi rivolge la giusta cura, a tal proposito sarebbe utile intraprendere un percorso terapeutico con lo scopo di migliorare la propria soddisfazione personale anche nelle situazioni sociali e il proprio livello di desiderio.
Resto disponibile per ulteriori chiarimenti, sia online, sia presso il nuovo centro clinico di Torino con tariffe agevolate.
Cordiali saluti
Giancarlo Gramaglia
27 DIC 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Nora,
il trasferimento in una nuova città richiede un po’ di tempo per creare nuove amicizie e conoscenze. Tuttavia lei riconosce di non fidarsi degli altri ,al punto tale, da interrompere sul nascere, una relazione sentimentale.
Sembra che il suo “ Non fidarti” sia un copione di vita che limita la sua esistenza. Nelle sue parole del suo racconto emerge il desiderio di vivere la sua vita libera da ciò che la blocca e non le permette di fidarsi del prossimo. Attraverso un percorso di consulenza psicologica posso aiutarla a raggiungere i suoi obiettivi. Sono disponibile anche in Line
Un caro saluto
Dr.ssa Anna Capriati
24 DIC 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Nora,
Seguo con attenzione la tua preoccupazione e richiesta.
Ci vuole del tempo per adattarsi ad un nuovo ambiente.
Magari bisognerà cercare di analizzare la tua diffidenza in generale nell'entrare in relazione con gli altri.
Resto disponibile se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto per gestire al meglio questa situazione.
Cordiali saluti.
24 DIC 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Nora,
di certo una nuova città e un ambiente completamente nuovo come quello universitario è un grande cambiamento nella vita di una persona, e richiede un po' di tempo per ritrovare stabilità; parla di non riuscire a fidarsi delle persone, cosa che da un lato le sta impedendo di crearsi una rete sociale nel nuovo contesto, e dall'altro sta minando la bella relazione che c'è con questa persona con la quale, prima di passare ad una dinamica più "romantica" c'era comunque una certa amicizia e dunque fiducia.
Il suggerimento è rivolgersi ad un terapeuta perché possa aiutarla a trovare delle strategie per risolvere il suo problema e godersi le esperienze che la vita le sta proponendo in questo momento della sua vita.
Resto disponibile (anche online) se vorrà dedicarsi un suo spazio personale di ascolto.
Cordialmente
24 DIC 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Nora, le amicizie ci permettono di accettare i nostri limiti e individuare le nostre risorse sempre di più. Ma per aver amici, dobbiamo porci anche nella condizione di apertura verso l'altro fondandoci nella fiducia reciproca, che a me sembra proprio il tema di fondo nella situazione descritta. Fiducia in se stessa, fiducia nel suo amico e fiducia negli amici. Che significa per lei fidarsi? Quando lo ha fatto cosa è successo? Ci pensi su questi stimoli.
A disposizione
Le auguro il meglio
Dott.ssa Fabiana Marra
24 DIC 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Nora, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè posso comprendere il disagio connesso. Ritengo che possa essere utile per lei ritagliarsi uno spazio d'ascolto per esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sintomatologia in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL