Inserimento al nido traumatico

Inviata da Supernova337 · 11 nov 2022 Psicologia infantile

Buonasera,
Dopo 2 mesi mio figlio di quasi 15 mesi non si è ancora abituato al nido. Mi spiego meglio.. ha iniziato un inserimento soft al nido perché piangeva senza mai fermarsi! Adesso dopo quasi due mesi entra in classe senza piangere ma dopo 1 oretta inizia a piangere e a cercare il rapporto uno a uno con le maestre. Inoltre oggi una delle maestre mi ha detto che è refrattario alle regole, sta seduto a tavola il tempo di finire il suo pranzo ma poi vuole alzarsi. Dorme solo 30 min in cui singhiozza pure nel sonno e poi piange perché vuole alzarsi. Insomma non riesce a stare tranquillo e così mi ha detto che destabilizza anche gli altri bimbi che invece sono più tranquilli e obbedienti. Ho comprato tavolino e sediolina per farlo pranzare anche a casa così e aiutarlo a imparare a stare seduto di più. Ciononostante mi dispiace che mio figlio stia vivendo male questo inserimento e che crei problemi alle maestre nella gestione della classe. Che posso fare? Dopo due mesi sono abbastanza demoralizzata e non so se sia il caso di proseguire ed insistere con la permanenza al nido. Grazie

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Miglior risposta 17 NOV 2022

Brava mamma per il tavolino e le regole insegnate a casa per raggiungere l'asilo. Immagino il suo bambino con un bell'orsacchiotto in braccio che sarà il suo "oggetto transazionale". La copertina di Linus per intenderci.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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17 NOV 2022

Buonasera cara,
intanto mi vien da dire che il fatto che destabilizzi altri bambini sia assolutamente secondario, rispetto a Suo figlio. I bimbi così piccoli vivono molto le emozioni degli adulti, sperimentano, sono davvero alle prime armi, non sanno, non conoscono e, come per l'adulto, ogni bimbo è a sè. Sicuramente, ancorchè non a parole, con il linguaggio classicamente inteso, sta dicendo e quindi chiedendo qualcosa. Provi ad "ascoltarlo", a sentirlo e provi anche a dire molto semplicemente "non so cos'hai, ma mi dispiace che stai così, cosa posso fare, aiutami a capire cosa c'è che non va": le risposte che i bambini esprimono sono sorprendenti.
Se avesse necessità, esistono sia psicologi dell'infanzia sia terapeuti che possono supportare Lei e la famiglia in questo momento così delicato nella vita di un bambino e per l'intera famiglia.
Rimango a disposizione per qualsiasi necessità,

Dott.ssa Michela Dicosta

Dott.ssa Michela Dicosta Psicologo a Cantù

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15 NOV 2022

Gentile mamma,
è possibile che l'inserimento al nido, per quanto soft, non abbia tenuto adeguatamente in considerazione i bisogni e le ansie di questo bambino soprattutto relativamento al distacco dalla figura di accudimento.
Ogni bambino è diverso da un altro e può presentare esigenze diverse rispetto ai tempi e ai modi dell'ambientamento al nido per cui non si può pretendere che un bambino di 15 mesi rispetti tutte le "regole" (dallo stare seduto al riposino) anche se altri bambini lo fanno. Men che meno la maestra può colpevolizzare i genitori o il bambino stesso parlando di destabilizzazione quando dovrebbe essere lei a capire cosa lo mette in agitazione e tranquillizzarlo.
Comunque, prima che lei rinunci alla fruizione del nido, forse vale la pena di confrontarsi con la maestra ed intendersi meglio sulla strategia da adottare facendo un passo indietro e perfezionando l'esperienza dell'inserimento del bambino con una sua iniziale maggiore disponibilità ad essere presente in caso di necessità per favorire un migliore adattamento del bambino stesso al contesto nuovo in cui si è venuto a trovare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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14 NOV 2022

Buon giorno Supernova337,
posso comprendere i tuoi dubbi e frustrazioni, l'inserimento al nido è un passaggio molto delicato e va affrontato con determinazione. Mi sembra di capire però che tu sia preoccupata di più per la gestione e difficoltà delle educatrici a scuola. A casa come si comporta, lo vedi sereno? Non so se il tavolino a casa sia una buona abitudine, perchè per i bambini non conta l'oggetto, ma le modalità. Magari potresti provare a trattenerlo di più a tavola con voi, aiutandolo con l'intrattenimento attraverso alcuni libri, chiaccherando con lui, cantando delle canzoncine. Poi ci tengo a sottolineare che non esiste una tempistica perfetta, due mesi per alcuni bambini sono tanti per altri sono pochi. Consideriamo cosa devono affrontare, abitudini, luoghi, oggetti diversi, persone mai viste, compagni e non dimentichiamo il processo di separazione/individuazione con la famiglia e la mamma in modo particolare. Probabilmente il tuo bambino ci metterà più degli altri, ma non per questo vuol dire che sia un bambino disobbediente e irrequieto, semplicemente è ancora nella fase di esplorazione e scoperta delle persone e del luogo. è proprio qui che entra in gioco il ruolo delle educatrici, che dovrebbero tranquillizzarti e trovare insieme un modo per far star bene il tuo bimbo sia a casa che a scuola. Se ti può consolare, tendenzialmente i bambini che faticano di più negli inserimenti, sono quelli che poi per i seguenti 3 anni non avranno problemi, perchè hanno interiorizzato bene il luogo in cui sono e lo fanno proprio come se fosse casa loro.
Spero di esserti stata d'aiuto. Saluti

Bava Claudia Psicologo a Castellucchio

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14 NOV 2022

Salve,
Da quello che ci dice il bambino è agitato e impaurito per la separazione subita. Il nervosismo delle maestre non aiuta nè loro stesse ad osservare il fenomeno in modo neutrale nè il bambino a sentire intorno a sé un ambiente che accoglie e rassicura. Potrebbe essere importante fare un incontro con le maestre e la direttrice insieme a voi genitori per fare il punto sulle varie osservazioni e riflettere su cosa sta accadendo. Prima della riunione che voi come genitori chiedete, presente la responsabile, consiglierei di trascorrere più di un’ ora col bambino in classe operando delle piccole separazioni fisiche con sguardo a distanza o richiami verbali che lo rassicurino nonostante lo spazio fisico di distanza. Lo scopo è darsi la possibilità di osservare ciò che accade al bambino, intervenendo quando l’ansia da separazione aumenta e facendo altro ( come parlare con la maestra ) quando il bambino gioca rilassato. Bisogna osservare se il bambino accede al gioco e riesce a rilassarsi anche per brevi spazi di tempo. Se le maestre accetteranno di farle fare questa esperienza bene perché trarrete nuove ipotesi di lavoro per l’inserimento , altrimenti bisogna indire una riunione per capire cosa sta succedendo, riordinando le idee.
Dott.Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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14 NOV 2022

Buongiorno Supernova337,
l'inserimento al nido rappresenta per un bambino un momento importante di separazione dalla figura di accudimento abituale. Esso è un momento molto delicato che può in alcuni casi rivelarsi molto critico.
Significa che per qualche motivo, questo momento non è quello giusto per suo figlio. E' indispensabile attendere che il bambino acquisisca le risorse necessarie per far fronte ad una separazione.
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista che vi sappia aiutare a gestire le difficoltà del bambino e le vostre di genitori.
Un augurio
Giordana Milani

Dott.ssa Milani Giordana Psicologo a Biella

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