Infortunio sportivo

Inviata da Luca · 3 apr 2013 Ansia

ho subito a settembre una frattura al braccio durante una partita. la frattura è guarita, il braccio è ok ma l'infortunio è rimasto nella mia testa.
Non riesco piu' a scendere in campo, ho paura di farmi male e il pensiero di ripassare quel calvario mi fa restare comodamente seduto in poltrona.
Sento pero' il bisogno di tornare a giocare, a correre, a divertirmi calciando un pallone ma questa paura mi frena e mi ha tolto un qualcosa che amavo fare..
mi rivolgo a voi gentili dottori per un aiuto

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Miglior risposta 4 APR 2013

Gentile Luca,
in seguito a eventi del genere è possibile sviluppare questo tipo di paura perché resta una sorta di frattura nell'animo. Tuttavia così come si cura la frattura del braccio è possibile intervenire su questo suo disagio. Una delle tecniche più efficaci è l'EMDR poiché consente una rielaborazione dell'evento traumatico a livello cognitivo, emotivo e corporeo.

Buona ricerca.

Dr. Antonio Cisternino

Anonimo-128762 Psicologo a Torino

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6 AGO 2014

Salve Luca , sono uno psicologo clinico e mi occupo di psicologia dello sport, sono a sua disposizione se le interessa avere una consulenza sul percorso di riabilitazione da fare per riprendere fiducia in se,
Cordiali saluti
Dott. Dario Grigoli

Dott. Dario Grigoli Psicologo a Pinerolo

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5 AGO 2014

Gentile Luca,
come suggerito dai colleghi può essere di grande aiuto consultare un collega specializzato in Psicologia dello sport.
Detto questo, immagino sia la prima volta che si fa male giocando e posso immaginare lei sia molto giovane, sono passati mesi dalla sua richiesta e mi auguro abbia già risolto il suo impasse; alle volte ci sentiamo "invincibili" e nella nostra mente non passa mai per una frazione di secondo che le cose potrebbero cambiare o peggiorare e probabilmente questo evento ha avuto per lei questo senso di "fallibilità". La Psicologia può venirle in aiuto aumentando la sua resilienza (ossia la capacità di affrontare e superare i cambiamenti).
Saluti
Dott.ssa Claudia Popolillo

Claudia Popolillo - Studio Logos Psicologo a Lodi

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4 APR 2013

Caro Luca,
dalle tue parole traspare il forte conflitto tra la passione per lo sport e la paura che ti impedisce di tornare ad esprimerti al meglio. Ogni brutta esperienza, specialmente quelle che compromettono la salute fisica, hanno un ruolo fondamentale nella vita di uno sportivo, e lasciano dei segni duraturi. La tua richiesta di aiuto esprime una forte motivazione a voler "rientrare in campo" e la consapevolezza della tua difficoltà, anche a livello psicologico, è già un buon passo verso la riuscita. Per riacquistare la fiducia in te stesso e nelle tue capacità, e per ottimizzare le risorse mentali utili nella gestione degli infortuni, la psicologia dello sport offre diverse opzioni. Alcune sedute individuali con un professionista della psicologia sportiva potrebbero essere d'aiuto per inquadrare meglio il problema e scegliere il percorso più opportuno da intraprendere.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Chiara Francesconi

Anonimo-127163 Psicologo a Fano

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4 APR 2013

Gentile Luca,

le consiglio un percorso terapeutico cognitivo-comportamentale volto a individuare i fattori che le mantengono la sua paura e lavorare sulle motivazioni che potrebbero spingerla a superarla.

Sperando di esserle stato d'aiuto, le porgo cordiali saluti.

Dott. Domenico Navarra

Dott. Domenico Navarra Psicologo a Bari

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4 APR 2013

Gent.le Luca,
la psicologia sportiva potrebbe esserle molto utile a superare questo suo disagio. L'ansia, la paura e la preoccupazione di poter incorrere nuovamente in un infortunio compromettono in modo grave la capacità di gestire le proprie tensioni interne, la capacità di gestire l'attenzione e la percezione degli stimoli ambientali e personali indispensabili per condurre al meglio la propria prestazione. Attraverso tecniche utilizzate da uno psicologo dello sport, quali ad esempio il controllo dell'arousal emozionale, la pratica mentale o imagery, il goal setting, etc, avrò la possibilità di imparare a gestire l'ansia e tutti gli elementi distrattori che incidono negativamente tanto sui processi fisici e motori, quanto sui risultati atletici e, come conseguenza di ciò, essa dovrebbe essere ridotta e controllata.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elena Favole

Dott.ssa Elena Favole Psicologo a Cuneo

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4 APR 2013

Buongiorno Luca, certamente l'infortunio e le conseguenze della frattura sono state molto stressanti e, come ben dice, ne avverte ancora le ferite e la paura che possa riverificarsi...
Capisce bene pero' che questa sua emozione e' per certi aspetti "esagerata" giacche' non ci si fa male ogni volta che si gioca... Ma alle emozioni non si comanda!
Dunque la sua sembrerebbe una risposta "fobica" (legata cioe' ad una paura immotivata dai dati di realta') che la porta ad "evitare" le situazioni in cui potenzialmente potrebbe rifarsi male... Ma cosi' rischia di non vivere piu', perche' dovrebbe mettersi sotto una campana di vetro... Al contrario divertimento e piacere sono spesso associate a situazioni frizzanti, a movimenti accelerati... Pensi a una corsa sfrenata o al tuffarsi in mare... E cosi via... E dunque? Il problema e' assolutamente risolvibile ma deve chiedere aiuto ad uno/a psicologo/a della sua zona e preferibilemnte le consiglierei un collega che si occupi di psicoterapia corporea che lavora anche e direttamente sul corpo attraverso ripristino di una corretta respirazione, massaggi per allentare le tensioni , etc. Etc.
Coraggio e non si faccia scappare la vita!
Dott. R.M. Scuto, Pisa

Dott.ssa Rosa Michela Scuto Psicologo a Pontedera

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4 APR 2013

Buongiorno Luca,
purtroppo questi infortuni se non risolti psicologicamente possono interrompere la carriera di grandi sportivi professionisti, mi è capitato di conoscerne qualcuno e di leggere storie importanti.
Fortunatamente esiste una branca della psicologica che è quella della psicologia dello sport che include colleghi che seguono le vicende psichiche degli sportivi e potrebbero aiutarla a superare questo blocco. Probabilmente anche un collega non specializzato potrebbe aiutarla, ma sicuramente se lei facesse il primo passo di prendere contatto, la sua motivazione potrebbe aiutarla.
In bocca al lupo.
Dott. Alessandro Montenero. Rimini.

Dr Alessandro Montenero Psicologo a Rimini

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4 APR 2013

Buongiorno Luca,
la sua reazione psicologica ed emotiva al trauma fisico avuto, è abbastanza normale e fisiologica; sono, giustamente, i tempi di rientro all'attività sportiva che stanno andando eccessivamente per le lunghe.
La spaventa eccessivamente la possibilità di ripetere l'esperienza dell'infortunio con tutte le conseguenze che lei descrive e ciò la sta portando ad evitare il rientro in attività: ora l'EVITAMENTO è una forma patologica di reazione all'accaduto in quanto la porterà ad esagerare ed enfatizzare i rischi e le possibilità negative ed a sottovalutare le sue risorse e capacità ritrovate o da sempre possedute. Siamo nella sfera di un disturbo d'ansia. Si rassicuri, è fra i più comuni e facilmente superabili. Non escludo che, anche da solo, a piccoli passi possa riprendere. Parli con qualche suo collega che ha vissuto la sua stessa esperienza, sia autentico nel raccontare dei suoi timori, oppure si confronti con il personale medico che la seguita in questi mesi. Se tutto ciò è stato tentato senza evoluzione, può allora essere utile accedere alla possibilità di relazionarsi ad uno psicologo-psicoterapeuta, meglio se specializzato come psicologo sportivo.
Saluti
Marco Forti
Psicologo - Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Studio di Psicologia - Psicoterapia - Sessuologia Psicologo a San Benedetto del Tronto

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3 APR 2013

gentile Luca,
il disagio che riferisce sembrerebbe connesso ad una forma d’ansia da prestazione. Quando sta per scendere in campo, viene assalito dalla paura delle conseguenze negative che la performance potrebbe provocare e quindi rinuncia. Il suo disagio è molto comune tra coloro che hanno subito incidenti. Le consiglio d’intraprendere un breve percorso con uno psicologo, magari che utilizzi anche tecniche di rilassamento, così che possa ridimensionare le sue paure e gradualmente riprendere a giocare.
Un saluto
Dott.ssa Cristina Mencacci

Dott.ssa Cristina Mencacci - Psicologa - formata in Terapie Brevi Psicologo a Perugia

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