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È da tre settimane che prendo zoloft 50 e ancora mi arrivano attacchi di panico, quando guido l auto oppure il camion e non riesco più a guidare perché poi ci penso secondo voi devo aumentare la dose?; grazie
È da tre settimane che prendo zoloft 50 e ancora mi arrivano attacchi di panico, quando guido l auto oppure il camion e non riesco più a guidare perché poi ci penso secondo voi devo aumentare la dose?; grazie
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Gentile Jim,
tre settimane a 50 mg di sertralina (Zoloft) sono ancora una fase precoce del trattamento, soprattutto nel disturbo di panico: gli SSRI sono terapie di prima scelta, ma l’effetto clinico pieno tende a consolidarsi tra la quarta e l’ottava settimana, e in una quota di pazienti richiede fino a 8–12 settimane di trattamento adeguato prima di una remissione stabile. In questo intervallo possono persistere attacchi di panico o addirittura comparire, all’inizio, fenomeni transitori di “attivazione” (aumento dell’ansia) che poi tendono a regredire con la continuazione della cura. Sul dosaggio: nel panico si titra in modo graduale. Tempi e incrementi vanno sempre valutati dal prescrittore in base a efficacia, effetti collaterali e comorbilità. Non è consigliabile modificare la dose da soli.
Poiché i suoi episodi si attivano alla guida di auto e camion, il punto immediato è la sicurezza: eviti di mettersi alla guida quando compaiono sintomi d’ansia intensi o se avverte sonnolenza/vertigini correlate al farmaco; il consiglio è condiviso dalle informazioni ufficiali per i pazienti. Valuti con il curante l’idoneità alla guida in questa fase di aggiustamento terapeutico. Parallelamente al farmaco, percorsi terapeutici specifici per il panico hanno evidenza robusta e possono ridurre più rapidamente l’evitamento e la “paura della paura”; chieda un invio o una presa in carico integrata.
In sintesi: a tre settimane non è insolito avere benefici incompleti; l’ipotesi di un graduale incremento della sertralina va sempre decisa insieme al medico, dopo aver verificato tollerabilità, rischio di “attivazione” iniziale e necessità di misure di sicurezza alla guida. Integrare quanto prima un percorso psicologico aumenta le probabilità di remissione e riduce la disabilità legata all’evitamento.
Dopo questa mia risposta, la invito a parlarne subito con il suo medico (medico di base o specialista) per rivedere la terapia, valutare l’eventuale titolazione, e concordare indicazioni specifiche sulla guida e sul trattamento psicologico.
Un caro saluto,
Dottoressa Giulia Foddai
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Gentile Jim,
per quanto riguarda lo Zoloft le consiglierei di rivolgersi al suo psichiatra di fiducia per ciò che riguarda gli psicofarmaci senza però limitarsi ad una semplice cura farmacologica ma integrandola con un percorso di sostegno psicologico per poter arrivare a capire il significato di questi suoi attacchi di panico.
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Gentile Jim,
è comprensibile sentirsi scoraggiati se gli attacchi di panico continuano nonostante la terapia. Lo Zoloft può richiedere fino a 6–8 settimane per mostrare pienamente i suoi effetti, ma solo il medico o lo psichiatra può valutare se modificare la dose. Ti consiglio di contattarlo e riferire come ti senti: non cambiare la terapia da solo. Nel frattempo, cerca di non forzarti a guidare da subito e di usare tecniche di respirazione o grounding per gestire i momenti di ansia.
Rimango a disposizione
Cordialmente
CS
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Capisco quanto possa essere difficile, gli attacchi di panico, soprattutto quando interferiscono con la guida o con il lavoro, sono davvero invalidanti.
Detto questo, non posso darti un’indicazione diretta sull’aumento del dosaggio: la decisione va sempre presa con il medico prescrittore (psichiatra o medico di base), perché la risposta allo Zoloft (sertralina) varia da persona a persona.
Posso però spiegarti cosa succede di solito:
- Dopo 2-4 settimane dall’inizio della terapia, molti iniziano a sentire un miglioramento, ma per alcuni servono anche 6-8 settimane.
- È abbastanza comune che nelle prime settimane i sintomi d’ansia e gli attacchi di panico restino invariati o addirittura peggiorino un po’ prima di stabilizzarsi.
- A volte il medico decide di aumentare gradualmente la dose (per esempio da 50 mg a 75 o 100 mg), ma solo dopo aver valutato tolleranza, effetti collaterali e andamento dei sintomi.
Nel frattempo può aiutarti:
- Evitare di forzarti a guidare in situazioni che ti scatenano panico, ma anche non rinunciare completamente: affrontale a piccoli passi (brevi tragitti, con qualcuno accanto, in orari tranquilli).
- Usare tecniche di respirazione lenta e profonda o radicamento (focalizzarti sui sensi, contare respiri o oggetti) quando senti salire l’ansia.
- Parlare con uno psicologo, perché un lavoro psicologico integrato è molto efficace in combinazione con la sertralina.
Ti consiglio di contattare il medico che ti ha prescritto lo Zoloft per aggiornarlo sui sintomi e chiedergli se è il momento di rivedere la dose o aspettare ancora un po’.
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Buongiorno Jim, è comprensibile la sofferenza e la paura che possono accompagnare gli attacchi di panico, e anche la frustrazione nel non vedere ancora un miglioramento dopo alcune settimane di terapia. È importante innanzitutto sapere se lo Zoloft le è stato prescritto da uno psichiatra o da un medico di riferimento. Immagino di sì. In tal caso, la cosa più utile e sicura da fare è non modificare autonomamente la dose, ma contattare il medico che la segue, riferendogli come si sente e che gli attacchi di panico persistono. Sarà lui a valutare, sulla base della sua situazione e della risposta al farmaco, se e quando possa essere opportuno un aggiustamento della terapia. Se invece lo Zoloft non le è stato prescritto da un medico, è davvero importante consultare uno psichiatra. L’autogestione o l’autoprescrizione non sono mai utili, perché solo uno specialista può valutare correttamente la diagnosi, la dose adeguata e il monitoraggio degli effetti del farmaco.
In generale, i farmaci come la sertralina possono richiedere anche diverse settimane (4–6) per mostrare pienamente i loro effetti. Inoltre, la risposta al farmaco è molto soggettiva: ogni persona può avere tempi e modalità di risposta differenti, ed è proprio per questo che il monitoraggio e la valutazione da parte di un professionista sono fondamentali.
Resto a disposizione. Per qualsiasi richiesta/informazione non esiti a contattarmi.
Un cordiale saluto.
Dott. Matteo Musetti
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Buongiorno
No non deve aumentare la dose.
Ne parli con il medico che gli ha dato il farmaco.
Alla base degli attacchi di panico vi e l'ansia.
E opportuno che di rivolga ad uno psicoterapeuta
Per superare tale problematica.
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
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Gentile utente,
comprendo molto bene il disagio che sta vivendo: gli attacchi di panico, soprattutto quando si presentano in situazioni che richiedono concentrazione e controllo come la guida, possono essere molto spaventosi e minare la fiducia nelle proprie capacità. È comprensibile che, nonostante il trattamento farmacologico, lei si senta scoraggiato e in cerca di una soluzione più rapida.
È importante sapere che i farmaci come la sertralina (Zoloft) richiedono un periodo di tempo variabile prima di manifestare appieno i loro effetti.
In ogni caso, l’eventuale modifica del dosaggio va sempre valutata insieme al medico o allo specialista che la segue, perché è la figura competente a decidere se e quando sia opportuno un aggiustamento.
Dal punto di vista psicologico, può essere utile considerare che la paura della paura (ovvero l’ansia anticipatoria di provare un nuovo attacco) tende spesso a rinforzare il ciclo dell’ansia. Più si teme di perdere il controllo, più il corpo rimane in stato di allerta, e questo alimenta i sintomi fisici tipici del panico (tachicardia, vertigini, senso di costrizione, ecc.). In questo senso, affiancare alla terapia farmacologica un percorso psicologico o psicoterapeutico mirato alla gestione dell’ansia e al lavoro sui pensieri anticipatori può fare una grande differenza.
È comprensibile che oggi si senta bloccato, ma questa fase non è definitiva: con un accompagnamento adeguato, la maggior parte delle persone riesce a tornare a guidare e a gestire gli spostamenti con serenità. Si dia il tempo di comprendere cosa le sta accadendo, e non esiti a condividere con il suo medico e con un professionista della salute mentale le difficoltà che sta incontrando.
Il suo percorso verso un maggiore equilibrio è già iniziato: parlarne, chiedere chiarimenti e cercare di capire il proprio funzionamento interno sono i primi passi per ritrovare fiducia e autonomia.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Grazia Melchiorre - Psicologa Clinica
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Buongiorno Jim,
Capisco bene la frustrazione: quando si inizia una terapia ci si aspetta sollievo rapido, e invece spesso le prime settimane sono le più difficili. Ti dico subito una cosa importante: la decisione sulla dose dello Zoloft non può prenderla né tu né uno psicologo, ma solo il medico che ti segue (psichiatra o medico di base).
Quello che descrivi (l’ansia legata alla guida) spesso non scompare solo con il farmaco. Hai bisogno anche di uno spazio psicologico per lavorare sulla paura anticipatoria, che è quella che scatta quando “pensi” che potrebbe arrivare un attacco. È proprio quel pensiero a bloccarti.
Resto a disposizione,
Dr. Elisabetta Carbone
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Buongiorno Jim,
Guidare, soprattutto nello stato che lei descrive, risulta un'esperienza profondamente paurosa e difficile da gestire.
Il tema farmacologico che ha portato richiede per forza un confronto con il Professionista che lo ha prescritto, in quanto l'efficacia e il dosaggio sono soggettivi e dipendono da molte variabili.
Vista la situazione in cui si trova, per nulla semplice, sarebbe meglio affiancare all'assunzione farmacologica un percorso terapeutico con un Professionista (Psicologo-Psicoterapeuta) che le permetta di conoscere il perchè dei suoi sintomi e delle sue paure profonde, oltre che di apprendere delle strategie per la gestione di queste situazioni.
Rimango a disposizione ele auguro buona fortuna per il suo percorso,
Dott.ssa Eleonora Capobianco
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Caro Jim,
Capisco quanto possa essere frustrante sentire che, dopo tre settimane di terapia, i sintomi non si sono ancora placati. È importante sapere che i farmaci come lo Zoloft (sertralina) impiegano spesso diverse settimane — anche 5 o 6 — per raggiungere pienamente il loro effetto terapeutico. Nelle prime fasi è abbastanza comune continuare ad avvertire ansia, attacchi di panico o addirittura un temporaneo peggioramento.
Detto questo, non devi mai modificare la dose da solo, perché l’aumento o il mantenimento del dosaggio dipendono da molti fattori (risposta individuale, peso, altri farmaci, sensibilità, storia clinica ecc.). È invece utile parlare con lo psichiatra che ti ha prescritto la terapia, spiegandogli che continui a sperimentare attacchi di panico in situazioni specifiche come la guida. Sarà lui o lei a valutare, in sicurezza, se la dose va aumentata, mantenuta ancora per qualche settimana o associata a un supporto psicoterapeutico.
Nel frattempo, può esserti di aiuto provare a:
Evitare di forzarti alla guida se senti di perdere il controllo;
Allenarti gradualmente, ad esempio restando in macchina a motore spento, poi facendo brevi tragitti;
Concentrarti sul respiro durante i momenti di ansia, portando attenzione all’aria che entra e che esce;
Ricordarti che un attacco di panico non è pericoloso: è una risposta del corpo allo stress, intensa ma passeggera.
Non sei solo in questo, e il fatto che tu stia seguendo una terapia è già un passo enorme verso la stabilità. Parlane con il tuo specialista: aggiustare la dose o combinare il trattamento con un percorso di supporto può davvero fare la differenza.
Se vuoi, posso aiutarti anche a capire come affrontare la paura di guidare finché la terapia farmacologica fa effetto — vuoi che ti spieghi qualche strategia utile in quella fase?
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Capisco quanto possa essere difficile sentirsi ancora in balia dell’ansia dopo alcune settimane di terapia farmacologica. Tuttavia, non deve mai modificare da solo la dose dello Zoloft. L’aumento o la variazione del dosaggio deve essere valutata solo dal medico o dallo psichiatra che le ha prescritto il farmaco, perché ogni organismo reagisce con tempi e modalità diverse.
È utile sapere che, nelle prime settimane di trattamento, può accadere che gli effetti sull’ansia e sugli attacchi di panico non siano ancora stabili. Spesso ci vogliono 4–6 settimane perché il farmaco raggiunga la piena efficacia. Inoltre, nei primi tempi, può addirittura accentuare temporaneamente i sintomi d’ansia: questo non significa che non stia funzionando, ma che l’organismo si sta adattando.
Nel frattempo, cerchi di evitare situazioni che la espongano a rischio (come guidare se si sente in preda al panico) e provi, se possibile, a introdurre strategie di regolazione: respirazione lenta e profonda, brevi pause per riportare l’attenzione al corpo, o esercizi di ancoraggio sensoriale (guardare, toccare o descrivere ciò che la circonda per sentirsi nel presente).
Ma soprattutto, le raccomando di contattare il medico prescrittore e riferirgli con precisione come si sente e quando si manifestano gli attacchi. Solo lui potrà valutare se e come intervenire sulla dose o affiancare un supporto psicologico mirato per la gestione del panico.
Resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Cisternino
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Buongiorno Jim,
Immagino la fatica e il disagio nel continuare a sperimentare attacchi di panico nonostante la cura farmacologica.
Penso che potrebbe essere importante confrontarsi con il professionista che le ha prescritto lo Zoloft così da valutare insieme se la terapia vada eventualmente rivista.
In generale, lo psicofarmaco può essere un ottimo alleato per la nostra salute psicofisica, ma spesso è utile affiancarlo ad un percorso psicologico che aiuti a comprendere e gestire le cause e i significati del sintomo.
Valuti se questo potrebbe essere di aiuto anche per lei.
Buona giornata,
Rachele Marziali
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Buongiorno Jim,
È preferibile tu ti rivolga al medico che ha prescritto il farmaco per una valutazione
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Gentilissimo Jim, grazie per la condivisione innanzitutto. Per quanto riguarda l'assunzione di farmaci è sempre meglio riferirci direttamente al nostro medico curante o prescrivente, in quanto a conoscenza della nostra storia clinica.
Saluti
AV
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È comprensibile la preoccupazione di fronte al persistere degli attacchi di panico nonostante la terapia in corso. In situazioni come questa è importante non prendere iniziative personali sul dosaggio, ma riferirsi al medico che ha prescritto il farmaco.
Anche un contatto telefonico può essere utile per aggiornarlo su come si sta procedendo: sarà lui, conoscendo la storia clinica e l’andamento del trattamento, a poter valutare al meglio la situazione e fornire indicazioni adeguate.
Ogni risposta al farmaco può variare da persona a persona, e il medico che ti sta seguendo è la figura più adatta a comprendere come interpretare questi episodi e a orientare i passaggi successivi in modo sicuro e individualizzato.
Un caro saluto
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