Buongiorno e grazie per l'attenzione, fin da piccola ho cercato di difendermi dalle accuse che mia madre mi faceva, per esempio mi di diceva che ero gelosa ed io rispondevo che non ero gelosa, lei mi diceva che ero piena d'odio e di rabbia ed io rispondevo di non esserlo, lei mi diceva di essere pigra ed io mi ripetevo di non esserlo. Ripetevo a me te stessa le cose che mia mamma mi accusava e mi dicevo di non esserlo. Ora ho letto che l'incoscio non capisce le negazioni, cosa posso fare ? Grazie
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1 MAR 2018
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Gentile Dina,
da quanto scrive sembra che le sue negazioni si siano manifestate come una difesa, verso attribuzioni negative nei suoi confronti o forse per contrapposizione alla figura materna alla ricerca di una propria autonomia.
Continua a tutt'oggi ad avvalersi della negazione? Se si, solo con sua madre o anche altre persone?
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Vanda Braga
2 MAR 2018
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Cara Dina...se è vero che l'inconscio non capisce le negazioni ... allora adotti un nuovo linguaggio interiore abolendo le negazioni... In fondo la gelosia, l'odio ,e tutti gli altri aggettivi che lei ha memorizzato non fanno forse parte delle emozioni che l'essere umano vive costantemente...insieme a tutte le contraddizioni? E allora le faccia diventare delle risorse per il suo sentire ....
Utilizzi le sue emozioni e se nn sa come fare, potrà con un percorso e l'aiuto di un terapeuta imparare a gestirle ...
1 MAR 2018
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Salve , non so a cosa si riferisce dicendo che l’inconscio Non capisce le negazioni. Quello che posso dirle è che ad un certo punto della vita ci si svincola dalle situazioni emotive che creano dipendenza e ci si individua e ci si forma come individui separandoci dalla attribuzione di senso fatte da altri su di noi . Il discorso è più complesso ma ho cercato di farle una sintesi. In bocca a lupo e buona giornata !
1 MAR 2018
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Buongiorno Dina,
quando lei era piccola evidentemente si opponeva ad ogni giudizio materno non ritenendolo veritiero, oppure perché pur avendo un fondo di verità, era espresso forse in modo aggressivo. Mi sembra che lei cercasse di costruirsi una buona immagine al di là delle critiche della mamma. Questo comportamento di opposizione forse non le ha permesso di accettare quelle parti di sé che la mamma evidenziava e che tutti noi proviamo, rabbia, gelosia, cattiveria. Solo accettando che non siamo completamente definiti e che anche le nostre parti non accettate socialmente comunque sono parte di noi e degne di essere vissute, lei potrà volersi bene. Se nega, il risultato sarà che questi pensieri aumenteranno sempre più di intensità sino a costituirsi come una possibile ossessione.
Per quanto riguarda la 'negazione' in senso linguistico, il 'no', alcuni validi studi indicano che la nostra mente non comprende il non. Se ad esempio dico a qualcuno 'Non pensare al cavallo rosa' la prima immagine che questi produrrà sarà proprio quella di un cavallo rosa. Poi ci penserà la corteccia frontale a inibire, forse, l'immagine. Sarebbe più produttivo, per ottenere un effetto, proporre un pensiero in positivo, ad esempio, anziché pensare 'Non sono gelosa', pensare 'Non mi paragono agli altri'. Detto questo, è da sottolineare che non è possibile che un tale pensiero abbia un grande effetto, perché un conto è sentire dentro di sé e un conto è pensare. E il pensiero positivo quasi sempre fallisce.
A disposizione per ulteriori approfondimenti. Dott.ssa Alessandra Monticone.
1 MAR 2018
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Gent.le Dina,
in parte è vero che l'inconscio non registra le negazioni, ma il suo funzionamento è molto complesso. Io direi che le sue negazioni potrebbero essere state originate da una difesa conscia. Nessuno normalmente annuirebbe o accetterebbe definizioni di questo tipo. Il punto é che ancor oggi questo per leo rimane un cruccio. Le consiglierei ovviamente di parlarne con un collega di persona per rinarrare la sua storia e il il rapporto con la sua famiglia. Un saluto