Incinta a 38 anni senza essere sicura del rapporto col padre

Inviata da Iris · 23 set 2021

Buongiorno,

Vivo da quasi due anni una storia con un ragazzo più giovane di 4 anni di me.
Non l'ho mai visto come la passione o l'amore più grande della mia vita, ma è una persona dalle mille qualità con cui sto/stavo bene. Mi diverto, mi dà molta sicurezza sotto tutti i punti di vista, mi supporta, mi piace come si pone con gli altri etc. E' arrivato in un momento di solitudine in una terra straniera, dopo una relazione impossibile per fattori esterni col mio ex (che non ho mai davvero dimenticato, pensavo fosse lui la mia anima gemella), e per una volta in vita mia ho dato retta alla ragione più che alla pancia. Avevo incontrato molte persone non compatibili per un motivo o caratteriale o situazionale prima, mi son detta "se aspetto il principe azzurro invecchio sola". Non che la solitudine mi sia mai pesata, ma ero in una fase in cui volevo concretizzare qualcosa nella vita. Da un anno cercavamo un figlio, mi sono detta di avere trovato la persona non perfetta ma giusta. E lui lo voleva tanto. Io a causa del Corona e di un progetto di studio non ho lavorato l'ultimo anno e mezzo, per lui non è mai stato un problema. E' una persona stabile e generosa. Mi preoccupano di lui le sue gelosie stupide. E' turco, forse è una cosa culturale. Infastidito (non ha mai perso le staffe) da presunte scollature o abiti un pò "sexy" o addirittura leggins, da amici maschi (posso capire, ne ho tanti!). Ma dopo minaccia di fare le valige, a marzo, non ha mai più lamentato nulla al riguardo. Si è autocorretto e ho apprezzato. Si infastidì all'inzio perchè andai da un ginecologo e non ginecologa, ma poi mai più. Devo sempre spiegare che per noi sono cose normali, ma non capisce subito, le taccia di cose quasi "sporche" e mi esaspera. Anche farmi la doccia con mio nipotino di 5 anni (successo una volta) ha generato una discussione assurda. Ne conseguono litigi che lui finora ha affrontato prendendosela come se avessi fatto chissà cosa e poi (perchè io difendo il mio punto di vista) col silenzio di un paio di giorni. Non urla o insulta mai, spiega il suo punto di vista veementemente ma diciamo che ci può essere un dialogo tra di noi, dopo il quale sceglie il silenzio se io rimango sulel mie posizioni. Nell'ultimo mese ci sono stati due avvenimenti che hanno fatto precipitare il mio interesse / sentimenti: l'idea che se il padre malato fosse morto la madre di 54 anni fosse potuta venire a vivere con noi (enorme litigio, per me è NO, può avvicinarsi volentieri ma non vivere con noi) e la pretesa che io togliessi dal mio Facebook innocentissime foto goliardiche di 10 anni fa del mio periodo di salsa in cui ballo coi miei amici o foto in bikini con mio fratello / migliore amica / sola dove poco o nulla si vede. Non sono un'esibizionista e la cosa mi ha inviperita moltissismo. Ho cominciato a non sentirmi me stessa da un pò e questo è stato il colmo. Praticamente devo censurare una parte "pubblica" assoultamente innocua di me. Altrimenti "non lo rispetto e non lo amo". Discorso che mi ha fatta stare male per giorni. Proprio in quei giorni arrivano i test del suo spermiogramma: catastrofico. Tiro un sospiro di sollievo. Prima di un bambino era chiaro a questo punto che c'era da ridefinire i rapporti. Poi potevamo provare ad avere un figlio per vie artificiali. Invece è successo, praticamente subito dopo questi litigi che mi hanno messo solo paure e incertezze in testa. Gliene ho parlato perchè è il padre. Lui felicissimo, dice che saremo genitori fantastici e che tutto andrà benissimo. Io dentro di me ho dubbi atroci. Il rapporto ha delle crepe, ho paura si ripresentino. Non so se voglio una famiglia con lui. Credo sarebbe un padre fantastico e cercherebbe anche di essere un ottimo compagno, ma io non so quanto siamo veramente compatibili e ho terrore di separarmi dopo pochi anni. Mi sento sola qui, ho poche amiche a un'ora di distanza. Famiglia in Italia dove ORA non posso tornare (i miei vivono in un posto sperduto e la situazione economica non è rosea da nessuna parte) e rischio di passare una vita qui se ho un figlio con lui. Non posso lavorare per i prossimi 2 anni se non con un lavoretto e già la mia situazione lavorativa è inesistente. Dipendo da lui economicamente (che non mi fa pesare nulla) ma già questo è per me una sconfitta. Stavo cercando lavoro esattamente nelle ultime settimane, e questa notizia del bambino mi ha distrutta. Dovrei essere felice e non ci riesco. Mi chiedo anche che se a 38 anni abortisco forse non potrò più avere figli. Mi aiuterebbe un percorso psicologico ma devo prendere una decisione quanto prima. O tenere il bambino con lui, o abortire e cercare la mia dimensione altrove.
Ringrazio chi potrà scrivere 2 righe illuminanti.
Cordiali saluti,

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Miglior risposta 24 SET 2021

Carissima,

prima di prendere qualsiasi decisione, sarebbe importante per entrambi iniziare un percorso di coppia, in modo tale da approfondire le rispettive premesse familiari e culturali, cercando insieme di districare i nodi relazionali che si sono creati fra voi a causa di fraintendimenti dettati dalle rispettive origini di appartenenza.
Sono a vostra completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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27 SET 2021

Buongiorno, suggerirei in una situazione come la sua di intraprendere una terapia di coppia per trovare un punto di vista condivisibile , che permette l'incontro di 2 mondi e culture. Il fatto che lei sia incinta però complica le cose, pone il problema del tempo. Una terapia di coppia per dare qualche risultato ha bisogno comunque di un tempo fisiologico, e lei deve prendere una decisione che in un modo o in un altro cambierà la sua vita.
Io farei intanto un consulto psicologico per toccare i nodi fondamentali di sé stessa, poi opterei per una terapia di coppia, qualora anche il suo compagno fosse disponibile
Se ha bisogno sono a disposizione
In bocca al lupo
Dottssa Belinda Doria

Dott.ssa Belinda Doria Psicologo a Vecchiano

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25 SET 2021

Gentile Iris,
data la sua condizione non mi sento di dare consigli, soltanto alcune considerazioni che se ritiene può leggere.
Un bambino avrebbe diritto ad essere il frutto di un grande amore, almeno nel momento del concepimento. Il periodo successivo può anche vedere i genitori separati, ma l‘importante è questa sicurezza.
Sente che per lei sia così?
Pensa sia possibile che un intervento, come una terapia di coppia, possa modificare profondamente i vostri rapporti, date le divergenze culturali?
Se non dovesse essere possibile come vede il suo futuro?
Gestire una eventuale separazione è un compito gravoso per tutti e richiede grande collaborazione tra i partners e non so se questo sia possibile con il suo compagno.
Se riesce ad ascoltarsi fino in fondo e con sincerità, farà la scelta a lei più adatta.
Un augurio
Giordana Milani

Dott.ssa Milani Giordana Psicologo a Biella

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24 SET 2021

Gentile Iris,
le radici culturali con i relativi princìpi e postulati che ne conseguono sono difficili da scardinare o modificare.
Probabilmente sia lei che il suo partner dovreste fare lo sforzo di modificare qualcosa del vostro modo di essere per trovare punti di incontro.
E' sicuramente utile una terapia di coppia ma c'è una decisione importante da prendere nel breve termine e, a mio parere, questa decisione dipende soprattutto dalla intensità del suo desiderio di maternità anzichè da pareri più o meno illuminanti.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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24 SET 2021

Buongiorno Iris,
Seguo con attenzione ciò che riporti.
Ti consiglierei di intraprendere un percorso di psicoterapia per gestire al meglio questa situazione delicata.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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