incertezze sul mio futuro, paura di sbagliare
Salve,
fra due mesi esatti compio 21 anni e non riesco a capire cosa fare nella mia vita futura, ho paura di sbagliare e ho paura delle mie decisioni che non convincono più neanche me stessa. Non so cosa e come a scrivere, onestamente, è la prima volta che "espongo" i miei pensieri a qualcuno esterno alla mia famiglia. Inizio dicendo che l'estate successiva al conseguimento del diploma, sono stata troppo superficiale e non ho ascoltato realmente ciò che poteva interessarmi. Infatti, sin da piccola, sono stata affascinata dal campo medico (mio nonno a cui ero molto legata lo era) dunque credevo di avere una strada universitaria decisa e pensai di fare solamente i test di medicina o affini nel caso in cui non fossi entrata al primo tentativo. Però durante quell'estate il pensiero di indirizzarmi invece su materie più artistiche mi ronzava in testa, ma non mi ascoltai. Il mio primo anno universitario è stato molto breve, mentre mi trovavo davanti al libro di anatomia, non provavo nessun reale interesse. Così ho detto ai miei quello che pensavo, certa ormai della mia decisione, e ho iniziato a studiare per Architettura. Premetto che mia madre me ne parlava sempre di questa facoltà come suo sogno nel cassetto e insieme da piccola guardavamo documentari sulla storia dell'arte e dell'architettura che piacevano tanto anche a me. Così l'anno dopo sono entrata con facilità e ho iniziato il primo anno accademico. Mi sono data tutte le materie del primo anno eccetto matematica, ma non mi sentivo appagata dal tipo di insegnamento di questa università e, forse, mi sono convinta che trasferendomi al politecnico di Milano, mi sarei sentita più soddisfatta e inoltre più tranquilla sul fatto che uscendo da tale università, si ha più possibilità di trovare un lavoro. Ed eccomi qui, al secondo anno di Architettura, a Milano. E' stato un anno tremendo. In primis, dovendo rifare il test nazionale per trasferirmi, sapevo già che avrei perso più di un mese di lezioni (infatti i risultati dell'ammissione sono stati il 10 Ottobre e le lezioni lì iniziavano il 15 settembre), ma l'ateneo stesso mi ha creato numerosi problemi. Non mi volevano più convalidare le materie date l'anno precedente, mi hanno fatto entrare solo a fine novembre perdendo in pratica quasi l'intero periodo di lezioni, mi hanno chiamata di pomeriggio durante la sessione invernale, accusandomi di non essermi data certi esami e etichettandomi come e infine togliendomi la possibilità di darmi esami bloccandomi la matricola. Ovviamente hanno dovuto sistemare tutto vedendo poi realmente che tutto ciò che credevamo non era vero, non sono certo una delinquente, ma intanto non mi hanno reso la vita facile da come si può dedurre. Ho deciso di "resettare" tutto e far finta che il mio percorso accademico iniziasse dal secondo semestre, ma le cose non sono migliorate. Da quando sono iniziate le lezioni, mi sono sentita annoiata di queste materie, troppa matematica e poco studio sull'arte e architettura, troppa superficialità e ignoranza in certe cose (alcuni ragazzi mi hanno confessato che fanno architettura solo perché non ci sono libri da cui studiare e perché stanno al computer, gli insegnanti dicono oppure ). Io mi sento lontana da questi pensieri, per me questa facoltà era tutt'altro. Non mi sento spinta nel fare le cose e di certo non mi sembra di stare imparando qualcosa. L'arte e la cultura che credevo fosse nell'aria di questa facoltà non esistono.
Tutto questo ha portato a delle conseguenze.
Circa due mesi fa sono andata all'ospedale, causa:attacco di panico. Mia madre è venuta istantaneamente a Milano poiché aveva paura che in realtà fosse il cuore (in famiglia abbiamo avuto manifestazioni di infarti o problemi cardiaci gravi) e mi ha fatto fare vari controlli, l'unica cosa che mi è stata detta è che mi trovo in uno stato di depressione. Adesso prendo giornalmente calmanti naturali alla valeriana e alla griffonia (anche se non so se abbiano più un effetto reale o placebo). Non riesco più a dormire bene, ho sempre una pressione al petto e piango spesso, ho pensato di fare cose tremende. Non esco molto, i miei amici se ne sono accorti e io sono arrabbiata con me stessa perché vedo che non sono più io. Ho paura, perché so che non posso ammalarmi per lo studio, ma ho paura perché vorrei cambiare in beni culturali e sento il tempo che passa e vedo gli amici che si laureano mentre io ricomincerei. Ho paura perché architettura mi ha delusa fortemente e ho paura che con beni culturali non trovi un lavoro. Ho paura perché sono convinta di indirizzarmi più nella tutela del patrimonio artistico ma ho anche molta paura che se ricominciassi poi arriverei a un momento in cui mi potrei annoiare, in un momento in cui capisco che nemmeno quello mi rende felice. Sono fortemente confusa, me ne rendo conto pure io, e più penso a cosa fare, più mi sento un peso dentro. Ho bisogno che qualcuno mi prenda i pensieri che ho aggrovigliati per la testa e che me li sciolga, ogni giorno mi sento sempre peggio e ho paura di me stessa.