Illusa e abbandonata

Inviata da Mara · 22 apr 2021

Salve, ho conosciuto un uomo 20 anni fa. Avevo 14 anni e sono venuta nella sua città a 1000 km di distanza dalla mia, per le vacanze. Era un amico dei miei cugini e aveva 24 anni. Aveva iniziato un corteggiamento degno di nota e ci sono cascata. Ovviamente era un amore platonico, senza contatto fisico. Un anno dopo sono tornata nella sua città e ho scoperto che aspettava un figlio da una donna appena conosciuta. Per me è stato traumatico. Per anni, ogni volta che tornavo nella sua città, ci incontravamo, non c'era mai nulla di fisico ma ciò accresceva la mia illusione. Allora, a 21 anni ho deciso di non farmi più del male e gli ho chiesto un confronto. Lui ha detto che se non ci fosse stata sua moglie ci sarebbe stato qualcosa, ma che ormai era tardi. Ho accusato il colpo e ho provato a farmene una ragione. Solo molti anni dopo sono andata nella sua città e l'ho visitata da turista, senza sperare di cercarlo in ogni angolo e mi sentivo finalmente libera. Nel 2018 si è separato e mi ha contattato. All'inizio sono stata fredda perché intuivo che avesse lasciato la moglie per un'amante e pensavo che per questa lo avesse fatto e per me no. Poi è stato insistente e ha iniziato a scrivermi notte e giorno. Diceva di avere sempre avuto un debole per me e di non vedere l'ora di rivedermi, che solo con me avrebbe potuto avere un figlio. Ci sono ricascata come una donnetta qualunque. Nel frattempo le differenze tra noi erano sempre più forti:io sono un avvocato, studiavo in quel periodo per magistratura, sono una secchiona, una cattolica convinta e credo che il sesso non possa essere disgiunto dall'amore e per questo non ho ancora avuto un rapporto sessuale. Lui è un operaio cinico e disilluso, ateo, che diceva di "interrompere la clausura" con qualche amica. Gli dicevo che quando lo avrei raggiunto nella sua città sarebbe sicuramente stato fidanzato. Negava con veemenza dicendo che poteva stare solo con me e che sentiva più me dei suoi figli. Ho poi colto l'occasione di una selezione pubblica nella sua città al fine di vederlo. Ci siamo visti e ha continuato a illudermi, dicendo che insieme saremmo stati perfetti. Sono ritornata a casa mia e ha iniziato a mandarmi foto delle donne che frequentava e, tra queste, quella di una donna con una figlia. Ho capito subito che era diversa dalle altre per lui e mi si è scatenata la gelosia. Un giorno sono stati avvistati insieme, i miei cugini me lo hanno riportato e allora gli ho chiesto di smettere di sentirci perché ero troppo coinvolta. Lui mi ha detto che parlava più con me che con chiunque altra e che lei era una delle tante. Io tolleravo che frequentasse altre donne perché non ero nella sua città. Ho superato la selezione e sono venuta a vivere nella sua Città. All'inizio sembrava entusiasta ed euforico, appena sono arrivata me lo sono trovato a casa pronto a salutarmi. Poi ha iniziato a negarsi, parlando di questa donna, sebbene diminuisse di continuo il suo ruolo e negasse di avere una relazione seria. Aveva anche detto a mio cugino che non sapeva come lasciarla e a me che era una donna esaurita. Ero sempre io a chiedergli di vederci, quando ci vedevamo era fantastico, sembrava coinvolto e innamorato, usciva da casa mia e iniziava a negarsi e a ignorarmi. Tra noi, il contatto era limitato perché non volevo che mi toccasse perché c'era sempre quella donna. Per me il nostro amore era assimilabile a quello di cime tempestose e, quindi, non capivo perché non corresse tra le mie braccia, allontanando quella donna. Mi diceva che non voleva legami e che io ero impegnativa, ma intanto si legava a quella donna lì. Durante il lockdown abbiamo litigato furiosamente perché in un video avevo scoperto che viveva da lei, perché avevo sentito la sua voce. Lui aveva provato a negare e poi mi ha confessato di dormire saltuariamente da lei. Quindi da me non veniva ma da lei andava nonostante il divieto di spostarsi. Per me è stato terribile. In estate ci siamo visti perché io lo cercavo e coinvolgendo tutti i parenti. Lui intanto mi bloccava e sbloccava a suo piacimento sul cellulare, facendomi passare giorni infernali. Ad agosto ci siamo visti per l'ultimo incontro e niente, siccome lui è attratto fisicamente da me e siccome pensavo che con un minimo di contatto fisico forse avrebbe scelto me, ho ceduto. Non abbiamo fatto l'amore, perché al momento della penetrazione l'ho sempre fermato, ma c'è stato dell'altro. Lui è stato il mio primo bacio, mi ha baciato come se volesse divorarmi, mi ripeteva di volermi troppo bene e che meritavo di più. Fino a dicembre la storia è andata avanti, ci vedevamo ogni due settimane, quando non era con me ero ossessiva: scrivevo mille messaggi al giorno e detestato che stesse con lei, mi veniva il voltastomaco. A gennaio ci siamo visti, siamo andati a far la spesa, ha ironizzato sul fatto che provassi piacere a far la spesa con lui quasi come se fosse un mio fidanzato. Abbiamo passato ore a parlare abbracciati. Tuttavia lo spiavo suo social attraverso altri contatti (io sono bloccata dai social da un anno) e ho scoperto che era stata taggato un una foto della figlia di lei. Io pensavo che la relazione si stesse attenuando e invece faceva da padre a sua figlia. Ho perfino provato dispiacere per i figli di lui, perché io sarei gelosissima di vedere mio padre accanto alla figlia di un'altra. Questo non dormiva con i suoi figli, ma con la figlia di lei. Ha negato, ha detto che sono strana io, che lui ci dormiva ma che non è sua figlia. Io sono stata sempre più incalzante, mi ha bloccato io ho provato a forzare il blocco usando telefoni diversi, allora ha minacciato di rivolgersi a un avvocato per stalking (minaccia che aveva già fatto durante il primo lockdown,con la consapevolezza che se facesse ciò mi rovinerebbe). Però poi ci siamo rivisti, finché lunedì scorso è venuto da me fuorioso e mi ha bloccato. Io ho chiesto un confronto con lei e ho scoperto che si conoscono dal giugno 2018 (mentre a me diceva di essere restio ai fidanzamenti) e convivono da due anni (da quando io sono nella sua città) e, sopratutto, è un secondo padre per la figlia. Sono schifata, nauseata, ma sento ancora di amarlo. Come ha potuto barattare noi per un'estranea. Ora lui è infuriato e minaccia ritorsioni legali e io ho paura che mi distrugga anche in tal senso e, nonostante tale paura, non riesco a non contattarlo per un ultimo chiarimento.
È una situazione logorante. Il grande amore della mia vita era unilaterale, mi sono fatta raggirare come una sciocca. Ha scelto una donna qualunque (lui dice che ho molte più qualità io di lei sia fisiche che intellettuali), una donna mediocre, che ha avuto diversi uomini per costruire e la Vergine innamorata di lui da 20 anni per andare a letto (per fortuna non ci è riuscito del tutto).
Per lui sono stata solo un corpo. E invece di scusarsi dice che sono una pazza e che dovrei farmi curare.
Come faccio a ricominciare, a fidarmi ancora se lui, che mi conosce da 20 anni, è stato capace di usarmi così? E come faccio a riprendermi la mia vita, dato che negli ultimi anni ho vissuto per lui? C'è anche da dire che lui ha portato vita nella mia esistenza, dato che ho passato anni sui libri, concentrata solo sul dovere. Io mi analizzo, mi conosco bene, ma il suo comportamento non lo comprendo e non sopporto quando mi dice che dovrei farmi aiutare. Sono convinta che sia lui quello che deve farsi curare, per le menzogne che racconta, per il modo in cui usa la gente a suo piacimento. Io sono diventata ossessiva perché sapevo che non potevo fidarmi.
Grazie in anticipo

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Miglior risposta 23 APR 2021

Cara Mara, pare che lei sia intrappolata nel pensiero costante verso un narcisista.
Ora come ora le suggerisco di intraprendere una relazione con se stessa, questo è ciò che realmente conta più di qualsiasi altro rapporto. Il modo per farlo è intraprendendo un percorso psicoterapeutico che le faccia esplorare e ridefinire i significati legati alla percezione che ha di sé e degli altri, i quali derivano dalle sue relazioni familiari, sentimentali, amicali e lavorativi.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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23 APR 2021

buongiorno,
mi rifaccio alle sue ultime righe. L'aiuto psicologico non sempre serve ad affrontare la malattia mentale (che sia nevrosi, psicosi o disturbi della personalità). Serve anche, soprattutto nella forma della psicoanalisi, alle persone competenti come lei a spendere bene i propri talenti.
Il consiglio di farsi aiutare, forse dato da quest'uomo con l'intenzione di ferire, è in realtà un buon consiglio. Consideri con quante armi in più potrebbe entrare in una relazione...
G. Gibellini

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

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22 APR 2021

Cara Mara, penso sia molto importante darsi la possibilità di svincolarsi da situazioni e vissuti che Le causano malessere e che condizionano negativamente la Sua vita. Deve concentrarsi su di sé e sul l'investimento verso il Suo benessere. Valuti di intraprendere un percorso psicologico, un lavoro su di sé per darsi modo di andare avanti e aprirsi al nuovo che La attende e che merita, senza essere condizionata dalle esperienze negative che hanno caratterizzato il Suo passato.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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