Il vero amore può finire oppure non era amore?

Inviata da moira · 29 dic 2015 Ludopatia

Buonasera, sono sposata da circa 5 anni e fidanzata da altrettanti, totale relazione 10 anni.
Durante il fidanzamento andava tutto bene a parte alcune discussioni in quanto lui dopo il cinema se ne andava al bar e giocava alle slot....
Iniziano i primi litigi quando lui non voleva uscire spesso perché era nervoso a causa delle perdite dovute al gioco delle SLOT al bar. Da ventenne, qual ero, sottovalutavo il problema anche se al momento di sposarci (ad oggi non so perché mi sono sposata...) gli dissi che doveva smettere pur non sapendo le cifre esatte. Lui disse che non avrebbe giocato più.
I primi 2 anni di matrimonio vanno bene nel senso delle novità che si condividono ma poi, vedendo che continuava ad esser nervoso, ostile, ecc. io avevo paura di lui e accettavo tutto, non gli rispondevo e avevo paura anche a chiedergli come mai non avesse più lo stipendio alla terza settimana del mese, facevo anche l'amore per far pace e lui si calmava mai io avevo sensi di colpa e piangevo da sola o con le amiche che solo oggi hanno capito che la mia serenità con lui forse non c'è mai stata.

Da circa un anno scopro in concreto che mi diceva bugie (conti in rosso, rate da pagare in ritardo, nervosismo quotidiano) perché non aveva mai smesso di giocare ed io una sera lo scopro al bar alle slot. Fin quando non glielo dissi negò pure l'evidenza poi ammise e si arrabbiò tantissimo minacciandomi e dicendo cose brutte.
Lo perdono una volta e dopo 2 mesi ricade giocandosi circa 400 euro in 2 giorni. Stesse discussioni, stessi litigi, stesse parole. Da sposata lo perdono di nuovo per la seconda volta perché lui mi dice che non riesce a smettere e quindi gli propongo di andare da uno psicologo ma lui si arrabbia e rifiuta.
Dopo altri 2 mesi ci ricade (circa 500 euro in 3 giorni giocati) e dà la colpa a me perché mi stavo allontanando da lui emotivamente. La terza volta non ce la faccio a perdonarlo e gli dico che non lo amo più. Da qui iniziano forti discussioni, lui piange e dice che stavolta ha capito ciò che perde, che lo slot gli hanno rovinato la vita e che vuole ricominciare con me.
Ma io dopo circa un anno di problemi, di dubbi, di sue bugie, di speranze fallite, io credo di non amarlo più. Voglio rifarmi una vita, cambiare tutto e pensare solo a me stessa da persona single.
La mia domanda è a questo punto: se lo avessi amato veramente lo avrei perdonato per l'ennesima volta? Io credo che una volta che il vaso si rompe non si può riattaccare e che una minestra riscaldata non è più buona.... Aiutatemi... Grazie.

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Miglior risposta 29 DIC 2015

Gentile Moira,
non si tratta tanto di un problema di perdono quanto di assertività.
Lei non era e forse non è ancora una persona assertiva e, per arrivare a staccarsi dal punto di vista emotivo-affettivo da suo marito ha dovuto accumulare tante frustrazioni finchè la misura non si è riempita!
Se invece avesse avuto più assertività avrebbe potuto applicare la congruenza fin dall'inizio ponendogli l'alternativa di scegliere tra farsi aiutare e lasciare definitivamente il gioco d'azzardo oppure lasciare lei.
Purtroppo però non si nasce con l'assertività e l'autostima già preconfezionate ma le si acquisisce nel tempo anche reagendo alle frustrazioni e adesso non serve chiedersi se lei ha amato veramente oppure no suo marito perchè l'amore, per quanto grande, quando non viene ricambiato e coltivato finisce per morire.
Ora che è stato pagato il prezzo salato di assistere alla rottura del vaso, solo lei può decidere se vale la pena e si sente di volerlo recuperare riattaccandone pazientemente ma con assoluta congruenza i pezzi oppure eliminarlo definitivamente.
Tuttavia nel prendere questa decisione può avvalersi di un sostegno psicologico dal vivo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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5 GEN 2016

Buongiorno Signora Moira,
credo che lei non abbia capito cosa sia amare: l'amore non è un affezione cieca ed emotiva, ma coinvolge anche il buon senso, la ponderazione e l'equilibrio (ergo anche suo marito non sa amare). Oggi si pensa che "basta volersi bene", ma non è così, perchè le cose funzionino si deve pretendere da se stessi e dall'altro di essere equilibrati. Ora se non capisce cosa l'ha spinta a trovare un compagno come quello che ha rischia di trovarne uno uguale. C'è poi l'aspetto etico legato alla separazione e alla comprensione profonda di questa storia. Comunque non è lei che può cambiare suo marito se lui non fa un percorso psicoterapico serio, altrimenti la separazione è inevitabile. Le consiglio di fare un profondo percorso di conoscenza di sé prima di prendere altre decisioni. Cordiali Saluti. Dott. D. Malerba - Mestre

Dott. Daniele Malerba Psicologo a Trivignano

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5 GEN 2016

Salve Moira,
La risposta alla sua domanda sul vero amore è molto difficile da dare e meriterebbe un approfondimento migliore. Certamente situazioni di vita complesse come la sua e delusioni, possono logorare un sentimento, seppur forte e autentico.

La situazione che descrive è soprattutto legata ai problemi di dipendenza da gioco di suo marito e sarebbe necessario che lui iniziasse un percorso terapeutico per lavorare su questo. Ma su questo non è possibile intervenire senza la sua motivazione iniziale.

Per uscire dai suoi dubbi sulla separazione, tutti legittimi, potrebbe invece esserle utile qualche colloquio con un terapeuta nella sua zona per comprendere meglio le sue scelte passate e orientare meglio le future, qualunque sia la sua decisione.

Spero di averla aiutata,
Buon giornata.

Dott.ssa Camilla Marzocchi

Dott.ssa Camilla Marzocchi Psicologo a Bologna

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5 GEN 2016

Gentile Moira,
la prima cosa che mi sento di dire è che hai incominciato ad avere un atteggiamento funzionale nel momento in cui finalmente hai preso posizione di fronte ad un problema complesso come la dipendenza dal gioco. é funzionale per te perchè ti permette di cominciare ad uscire da un circolo vizioso frustramte, ed è funzionale per lui perchè solo mettendolo in maniera decisa di fronte alle conseguenze del suo problema può iniziare a maturare seriamente la decosione di farsi aiutare.
Per quanto riguarda la questione di amarlo ancora oppure no è una risposta che devi trovare dentro di te. Tieni conto però che amare non significa essere un martire votato al solo sacrificio e al perdono, anzi, questo atteggiamento nella maggior parte dei casi è dannoso e, più che di amore, è sintomo di una dipendenza affettiva.
Per cui la domanda che dovresti farti non è se continuare a perdonare e sacrificarti, ma rivedere di cosa ti eri innamorata, valutare se questo era fondato su basi "sane" e chiederti se attualmente ci sono sentimenti fuori dalle dinamiche della martire o della salvatrice sulla cui base ricostruire il rapporto oppure no.
Se lo ritieni opportuno potresti rivolgerti ad un professionista che ti aiuti a capire come la vostre caratteristiche di personalità si intreccino in dinamiche così complesse.
Aspetto imprescindibile comunque è tener conto che una relazione sana deve essere fonte di soddisfazione e di sensazione di realizzazione; nel momento in cui una relazione mina la propria autostima c'è qualcosa che non va e bisogna farsi delle domande.
I migliori auguri.
Michele Vecera
Psicologo-Psicoterapeuta, Cagliari

Dr. Michele A. Vecera Psicologo a Cagliari

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31 DIC 2015

Cara Moira
qui, purtroppo, non è questione di perdono ma di vera comprensione e di decisioni importanti da prendere.
E' chiaro che la delusione e il senso di abbandono che lei ha subito, attraverso queste esperienze che hanno messo in luce la patologia di suo marito, hanno fatto crollare il desiderio e la progettualità della vostra coppia e l' amore si è, giustamente, ritirato in una zona d'ombra.
Non credo che sia proprio morto, ma ha scoperto il suo non senso.
Non credo sia sano continuare ad amare a scapito della propria dignità e a scapito di comportamenti incoscienti e distruttivi di altri.
E' molto sano che l'amore si ritiri in ombra e che la persona sappia mettersi al riparo.
Questa è la mia visione.
Rifletta e non abbia paura di ammettere che l'amore si è ritirato perchè lei non desidera distruggere la propria vita.
Siamo persone non eroi.
Un caro saluto
Dott Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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29 DIC 2015

Cara Moira, nel suo caso purtroppo l'amore non basta a risolvere un problema molto più grande e serio che pervade l' intera vita di suo marito: la dipendenza da gioco d'azzardo. Per aiutarlo dovrebbe prendere contatti con il serd della sua zona, che poi le indicherà le strade possibili da seguire nei casi come il suo. Per quanto riguarda il vostro rapporto, lei ha tutto il diritto di scegliere come meglio crede per il suo benessere.
Cordialmente
Claudia Vian

Dott.ssa Claudia Vian Psicologo a Mirano

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