Il mio ragazzo non vuole fare l'amore con me da più di 3 anni

Inviata da valentina · 26 ago 2015 Terapia di coppia

Salve,
sono una ragazza di 25 anni e sto insieme al mio ragazzo attuale ( 26 anni ) da 3 anni. Lui è la mia prima storia importante seppur ne abbia avute di svariate in precedenza, ma sono state sempre brevi e superficiali per via della scarsa connessione affettiva/mentale che mi legava a loro. Ora ho trovato la persona con cui sto finalmente bene insieme, con cui ho moltissimi interessi in comune e con cui riesco a immaginare un futuro insieme. Tutto molto bello se non per il fatto che non abbiamo mai fatto l'amore, siamo entrambi vergini (perché volevo aspettare la persona che avrei amato veramente) ma lui non riesce a tranquillizzarsi dopo tutto questo tempo. Ho preso per un anno la pillola per evitargli "impedimenti" ma nulla , appena cominciamo a provare perde l'erezione oppure fa da solo con me al fianco. All'inizio questo modo di fare mi andava bene, però ora la situazione mi sta un po' stretta. Mi sento come avere una cosa stupenda tra le mani che in certi momenti vorrei frantumare a terra e in certi momenti vorrei lucidare, curare e tenere stretta.Lui vede uno psicoterapeuta da 2 anni ma non abbiamo risolto mai nulla . Ogni volta mi dice di aver individuato il problema e che ci sta lavorando , di "avere fiducia", ma ogni volta che lui fa finta di nulla e non si avvicina per settimane io sto male. Credo che sia colpa mia ma gli altri mi reputano una bellissima ragazza, dolce e premurosa..io non capisco. Aiutatemi, vi prego! grazie mille

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Miglior risposta 26 AGO 2015

Gentile Valentina,
il fatto che il suo ragazzo sia in psicoterapia è da apprezzare perchè vuol dire che è consapevole di avere dei disagi psicologici e sta cercando di superarli.
Mi chiedo se, quando ha iniziato a prendere la pillola, lo ha fatto di sua iniziativa o lo ha concordato con lui.
E' possibile che il suo ragazzo, sentendosi un pò pressato abbia ansia da prestazione e che comunque non si senta sicuro e/o sufficientemente amato se la condizione è quella di rispondere alle sue aspettative sessuali benchè queste siano comprensibili essendo un rapporto che dura da tre anni.
Cerchi di sapere qualcosa in più sul problema che lui dice di aver individuato e su cui sta lavorando ; in fondo è qualcosa che riguarda anche lei!
Se le cose non dovessero cambiare in tempi ragionevoli le consiglio di coinvolgersi in un percorso di terapia di coppia magari presso altro professionista più esperto su queste tematiche.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio Campagna (Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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2 SET 2015

Gentilissima Valentina,
con le sue parole è riuscita a trasmettermi il profondo trasporto che prova per il Suo ragazzo e la frustrazione che deriva da una difficoltà nell'ambito dell'intimità di coppia. Quando qualcosa "non funziona" durante il rapporto sessuale può accadere che non ci si senta abbastanza attraenti per il proprio partner e che questo susciti ulteriore delusione e frustrazione ma conti che nel rapporto sessuale a due si è appunto in due e pertanto attribuirsi tutte le responsabilità è caricarsi di un peso troppo grande...mentre iniziare a considerare la situazione come di coppia può essere un primo passo verso la possibilità di cambiare le cose. Mi viene da chiederLe se in questi due anni si sia mai ventilata l'idea di un percorso di coppia, magari incentrato sull'aspetto sessuale. Anche se il Suo ragazzo sta già effettuando un percorso individuale, nulla vieta che possiate rivolgerVi ad un consulente sessuale/sessuologo per poter approfondire meglio cosa accade nell'intimità, considerando che da quello che racconta, sembra possiate contare su un rapporto che per altri aspetti La soddisfa e La fa stare bene!
Sperando di esserLe stata almeno in parte utile, Le auguro in bocca al lupo!
I più cordiali saluti
Minniti Valentina

Dott.ssa Minniti Valentina Francesca Psicologo a Alba

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1 SET 2015

Cara Valentina,
comprendo la sua frustrazione per non poter avere ciò che desidera e, soprattutto, per non comprenderne il motivo. A lungo andare questa situazione potrebbe creare dubbi e rabbia repressa ed è proprio per questo che vi consiglio di intraprendere un percorso di coppia.
Cari saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione

Dott.ssa Carla Francesca Carcione Psicologo a Capo d'Orlando

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27 AGO 2015

Gentile Valentina,
la situazione che descrive è decisamente complessa ed i suoi vissuti assolutamente legittimi, così come legittimo il desiderio di affrontare e prendere in mano la questione.
Legittimamente il suo compagno ha deciso di intraprendere un percorso personale per capire cosa gli sta accadendo, altrettanto importante è che anche a lei venga concessa la possibilità di fare chiarezza sulla situazione. Laddove non lo abbiate ancora preso in considerazione è opportuno valutare la possibilità di un percorso di coppia nel quale mettervi entrambi in gioco e nel quale affrontare l'argomento sessualità. Potrebbe essere anche l'occasione per entrambi di condividere vissuti, dubbi, emozioni, pensieri e paure e per il suo compagno di metterla a parte dei risultati e delle riflessioni maturate nel percorso personale e riflettere sulla possibilità di utilizzarli a servizio della vostra coppia.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Stefania Valagussa

Dott.ssa Stefania Valagussa Psicologo a Concorezzo

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26 AGO 2015

Cara Valentina,
le sue parole rimandano sofferenza e frustrazione. La sua situazione può suscitare anche sensi di colpa e senso di inadeguatezza.

Per questi motivi, potreste valutare, se non lo avete già fatto, la possibilità di un consulto di coppia. Nel vostro caso potrebbe essere un'occasione per condividere quegli aspetti che, ad oggi, il suo ragazzo ha elaborato da solo e consentire e a lei di comprendere meglio quello che accade alla vostra coppia durante i rapporti sessuali.

Non lasci passare altro tempo.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

le sue

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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26 AGO 2015

Sembra che il suo ragazzo soffra di un "blocco" sessuale relativo in particolare alla penetrazione. Tuttavia una forma di sessualità viene espressa. Come forse avrà già compreso non si tratta di una forma di rifiuto nei suoi confronti e di questo deve essere tranquilla e consapevole. Eventualmente l'indicazione è quella di provare a sperimentare alcune forme di espressione "alternative" della sessualità che possono risultare soddisfacenti e appaganti, anche attraverso la masturbazione. Le assicuro che è una situazione comune a molte coppie "normali". Cordiali saluti

Dott. Mazzoleni Damiano Psicologo a Lecco

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26 AGO 2015

Gentile Valentina, il percorso terapeutico del suo fidanzato le permette di tranquillizzarsi sul fatto che lui è consapevole di avere delle difficoltà e di volerle approfondire con l'aiuto di un esperto. Probabilmente ad un percorso individuale ne dovete affiancare un altro di coppia dove poter affrontare le problematiche legate alla vostra vita intima.
Cari saluti
Dott.ssa Barnaba - Taranto

Dott.ssa Barnaba Valentina Psicologo a Taranto

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26 AGO 2015

Gentile Valentina, per affrontare queste tematiche è importante che vi rivolgiate ad un terapeuta specializzato in sessuologia, altrimenti si può correre il rischio di dedicare molto tempo a questioni più profonde senza affrontare gli aspetti pratici della sessualità.

Come suggerito dal collega, in questa situazione potrebbe esservi di aiuto lavorare come coppia per affrontare insieme il tema della sessualità in un percorso dedicato alla coppia o chiedendo al terapeuta a cui vi state rivolgendo di essere coinvolta nelle mansioni sessuali.

La terapia sessuologica si chiama infatti "terapia mansionale" e comprende dei compiti a casa per il singolo o per la coppia, chieda esplicitamente di essere coinvolta in esercizi da svolgere insieme e provate a costruire insieme un maggior senso di intimità.

Le difficoltà di erezione sono generalmente dovute a pensieri ansiosi collegati al tema della sessualità, esplorate insieme questo argomento e provi a rassicurare il suo ragazzo. Mi raccomando, rassicurare non vuol dire "assicurare che andrà tutto bene", perché probabilmente non sarà così, ma piuttosto dire che anche se per quella volta andrà male, comunque non sarà peggiorato nulla. Provate a viverla come un'occasione piuttosto che come un'esame.

Discorso a parte sono le priorità da tenere in considerazione, indipendentemente dalla capacità di mantenere un'erezione soddisfacente è possibile ricercare comunque la condivisione di soddisfazione sessuale tramite momenti di reciproca stimolazione; vivere la sessualità senza condividere piacere e intimità difficilmente migliorerà il vostro rapporto di coppia, quindi in attesa di un risultato più concreto, provi a cercare altri modi per essere soddisfatta dal suo partner.

Se questa situazione dovesse protrarsi senza cambiamenti nel tempo, è possibile che si stia sbagliando metodo, cambiate, sperimentate, siate creativi, è la vostra vita e vale la pena sperimentare soluzioni diverse invece che fermarsi incessantemente sulla stessa.

Cordiali saluti

Dr. Valerio Celletti

Studio di Psicologia Cognitiva e Sessuologia - Dr. Valerio Celletti Psicologo a Milano

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26 AGO 2015

Salve, grazie infinite per le sue parole. In primo luogo io apprezzo moltissimo che abbia iniziato un percorso terapeutico e non manco mai di farglielo sapere.
Per quanto riguarda la sua domanda sulla decisione di prendere la pillola è una cosa che mi ha proposto lui di sua iniziativa e lo ho solamente assecondato. Riguardo al suo problema credo che riguardi gli aspetti naturali e spontanei della vita, come accarezzare un cane o essere in contatto con la natura, a mano a mano lo sto facendo abbandonare alle cose più spontanee e naturali. Sono felice di aiutarlo però è difficile, è un lavoro che va fatto giorno per giorno e in questo momento mi sento molto frustrata.Lui afferma che i suoi genitori, avendolo sempre ipercoccolato e iperprotetto dal mondo esterno, non gli hanno permesso di crescere e svilupparsi come uomo. Anche se credo che CIò sia vero, non mi sento di alimentare distanze e dissapori in famiglia, dopotutto loro hanno sbagliato ma ho imparato che nella vita si deve guardare avanti e che a una certa età occorre prendersi le proprie responsabilità. Comunque seguirò il suo consiglio e cercherò di rivolgermi a uno psicoterapeuta di coppia , magari più esperto.Grazie ancora, davvero!

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