Il mio ragazzo mente sull'università

Inviata da Delfinorosa19 · 9 giu 2025 Terapia di coppia

Buongiorno ieri ho scoperto che il mio ragazzo ha mentito sull'università. Io e lui eravamo in classe insieme alle superiori ed eravamo già fidanzati all'epoca. Già allora aveva problemi con la scuola e mentiva a proposito dei voti ai suoi genitori che però non è come se non si interessassero veramente alla sua situazione. Dopo le superiori e andato a studiare a Siena come fuoriserie. Abita li. Attualmente è al secondo anno di università. Ha raccontato a me di aver dato diversi esami e che dell'anno scorso gliene mancava solo uno. Ieri ho scoperto, guardando il suo libretto ,di nascosto,che non è vero. Ne ha dato solo uno. Quando aveva detto di averne dati almeno 9. So che non dovevo farlo ma vedendo anche come si comportava alle superiori la cose mi puzzava. Inoltre tutte le volte che parlo della mia università svia i discorsi. Oppure non vuole che tocchi questo argomento con i suoi.Cosa devo fare per aiutarlo? Parlare con i suoi genitori? Con lui?

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Miglior risposta 10 GIU 2025

Gentile utente,
è molto probabile che il suo ragazzo non abbia detto e non dica la verità sulla situazione del suo rendimento negli studi perchè si vergogna e teme di essere giudicato negativamente per cui preferisce mettere in atto questa "difesa" disfunzionale.
Tuttavia, il problema che più riguarda lei da vicino è che una relazione sentimentale dovrebbe essere basata su trasparenza, onestà e rispetto, valori che lui sta disattendendo permanentemente e che ovviamente hanno un impatto anche su di lei.
Quindi è importante sapere qual'è il peso che lei dà a questa cosa nel senso che non si tratta solo di una preoccupazione che lei ha nei confronti del suo fidanzato ma che ha ( o dovrebbe avere ) anche nei confronti di se stessa in vista di un futuro insieme.
Per quanto riguarda poi il fatto di aver spiato il libretto universitario del suo fidanzato, questa "scorrettezza" è certamente minore e conseguente a quella di lui per aver detto grosse menzogne su un argomento così importante.
In conclusione, le suggerisco innanzitutto di valutare il peso che questa menzogna (con gli annessi e connessi del caso) ha per lei e in secondo luogo di non affrontare per ora l'argomento con i genitori del ragazzo ma di affrontarlo invece direttamente con lui magari mentre cerca di sviare il discorso quando lei gli parla del suo personale percorso universitario.
In questa circostanza, può invitarlo ad essere sincero e provare ad affrontare le sue difficoltà in un percorso di psicoterapia specialmente se tiene anche alla vostra relazione di coppia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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14 GIU 2025

Salve delfinorosa19, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto lo invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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14 GIU 2025

Buongiorno,
ti rispondo con la cura di uno psicologo esperto, perché in ciò che racconti ci sono alcuni nodi delicati, sia per lui che per te.

Prima di tutto, è importante capire che la menzogna non è solo un problema morale, ma spesso un meccanismo di sopravvivenza emotiva. Da come lo descrivi, il tuo ragazzo mente probabilmente da anni per difendersi da vergogna, paura di deludere, o forse da aspettative (vere o percepite) troppo alte — non perché voglia ingannare te o i suoi in modo malizioso.

Cosa NON fare subito:

Parlare con i suoi genitori senza dirglielo. Questo lo metterebbe spalle al muro e potrebbe incrinare irrimediabilmente la vostra fiducia reciproca.
Colpevolizzarlo con frasi tipo: “Mi hai preso in giro, sei un bugiardo”. Questo rischia di rinforzare la sua paura di non essere accettato se non finge di essere “bravo”.

Cosa fare invece:
Parlare con lui, con calma.
Scegli un momento tranquillo. Dì la verità: “Ho guardato il libretto perché ero preoccupata. Ho visto che la situazione non è come mi avevi raccontato. Voglio capire cosa sta succedendo per davvero, non voglio farti sentire giudicato.”
L’obiettivo non è fargli ammettere la bugia, ma aprire uno spazio dove lui possa dire: “Non ce la faccio, mi sento perso.”

Esprimi ciò che provi TU.
Parla in prima persona: “Mi sento triste e spaventata perché ti vedo soffrire e non posso aiutarti se non so la verità.”

Proponi un aiuto concreto.
Chiedigli se vuole parlarne con un tutor universitario, uno psicologo dell’università o uno psicologo esterno. Questo tipo di menzogna cronica spesso va di pari passo con ansia, senso di fallimento, demotivazione. Serve uno spazio neutro per affrontarla senza vergogna.

Dai tempo e confini.
Non puoi sostituirti a lui, né risolvere tu il problema. Se dopo avergli parlato lui continua a negare o chiudersi totalmente, allora sì: coinvolgere i genitori può avere senso — ma sempre informandolo prima, dicendo: “Vorrei che ci dessero una mano a capire come uscirne insieme.”

Un consiglio in più per te:
Ricorda che non è colpa tua e non puoi fargli da terapeuta. Se senti che questa bugia ti ha ferita o destabilizzata, potresti anche tu trovare beneficio a parlarne con uno psicologo: ti aiuterebbe a capire come sostenere lui senza mettere in pericolo la tua serenità.

Se vuoi, possiamo fare insieme un colloquio per capire bene come affrontare questa conversazione senza rotture né scontri.

Se ti va, scrivimi quando vuoi: sono qui per aiutarti a non portare questo peso da sola.

Con stima e serietà,
Dott.ssa Elisa Tamburino

Elisa Tamburino Psicologo a Monza

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12 GIU 2025

Cara,

capisco quanto sia doloroso scoprire che una persona a cui vuoi bene ha mentito. È normale sentirsi ferita, confusa, forse anche delusa. Quello che hai vissuto richiede coraggio per essere affrontato, e il fatto che tu stia cercando un modo per aiutarlo dimostra quanto tu tenga a lui.

Da quello che racconti, sembra che il rapporto con lo studio e con la verità sia per lui qualcosa di difficile da gestire da tempo. Potrebbe provare vergogna, paura di deludere, o sentirsi bloccato. Mentire potrebbe essere per lui una via per nascondere una realtà che non riesce ad affrontare.

Credo che il primo passo importante sia parlare con lui. Guardarlo negli occhi e dirgli come ti sei sentita. Non per accusarlo, ma per fargli capire che per te la fiducia è fondamentale. Digli che sei pronta ad ascoltarlo, che non sei lì per giudicare ma per capire.

Parlare con i suoi genitori può essere una scelta da valutare solo se senti che lui non ce la fa da solo e se pensi che possa servire davvero. Ma è importante che venga dopo, solo se davvero necessario.

Se senti il bisogno di parlare, io sono qui. Possiamo farlo anche online, se ti fa stare meglio.

Un sincero abbraccio,
Mattia Dogana

Dott. Mattia Dogana Psicologo a Dolo

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11 GIU 2025

Ciao. La situazione del tuo ragazzo è molto delicata, probabilmente i suoi vissuti familiari lo hanno portato a voler fingere di ottenere successi che non esistono, che è un modo come un altro per sentirsi amati ed accettati dal prossimo, sebbene il proprio valore vada molto al di là di un voto e di una laurea. Sarebbe utile confrontarsi direttamente con lui su questa questione, se desideri aiutarlo, offrendogli sostegno, sospendendo il giudizio ed ascoltando le sue motivazioni e ciò che lo fa soffrire. Spesso stare semplicemente accanto a chi amiamo, senza per forza fare chissà quali gesti, è il miglior modo per dimostrare quanto ci teniamo a lui.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Ornella Esposito.

Ornella Esposito Psicologo a San Giorgio a Cremano

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11 GIU 2025

Buongiorno,
comprendo a pieno le sue preoccupazioni e l'aver ceduto alla tentazione di controllare di nascosto il libretto del suo ragazzo notando dei campanelli di allarme, ad ogni modo questo clima di silenzio e di controllo stanno ad indicare l'assenza di un clima relazionale di fiducia e di apertura da parte di entrambi verso i vostri bisogni di chiarezza da parte sua e di comprensione e di accettazione da parte del suo ragazzo.
Capisco che poterne parlare apertamente con il suo ragazzo o con i suoi genitori sia qualcosa di più concreto ed immediato, detto ciò se il suo ragazzo ha mantenuto tutto questo riservato avrà senz'altro avuto delle motivazioni personali ed andrebbero rispettate.
Ciò su cui è importante riflettere è il fatto che la responsabilità dell'andamento universitario del suo ragazzo non è ne sua ne dei suoi genitori e nessuno di voi si può fare carico di questa responsabilità al suo posto.
Dal momento che preoccupandosi per lui ha controllato il suo libretto ed ha scoperto questa verità, potrebbe provare a parlarne con lui, semplicemente raccontando quanto successo, esprimendo onestamente quello che ha portato a farlo e il dispiacere che prova per il fatto di essere all'oscuro della situazione, senza giudicarlo ed attaccarlo ma semplicemente parlando delle emozioni che questa situazione ha scatenato e cercando di mostrargli vicinanza ed affetto.
Un'altra possibilità potrebbe essere quella di non parlargli apertamente ma di fare dei piccoli gesti concreti come ad esempio:
1) interessarsi ai suoi progetti (non solo l'università), facendo domande e cercando di esserne partecipe il più possibile
2) parlargli dei propri progetti (universitari e non), mostrando apertamente e condividendo anche le difficoltà e le fragilità in modo che anche lui si senta incoraggiato a fare altrettanto
3) creare dei momenti nei quali si possa dare voce a come ci si sente, dove si possa parlare delle emozioni che si provano e non di come vadano le cose a livello concreto
4) cerchi di mostrargli che lo accoglie sia nei successi sia nelle debolezze e che il suo amore non dipende da quanto si mostri performante e infallibile.

Spero che questi spunti possano essere stati utili e qualora sentisse di aver bisogno di un supporto psicologico in questo delicato momento chieda pure un aiuto psicologico.
Facendo i migliori auguri a entrambi, resto a disposizione anche per una consulenza online.

Dott.ssa Agnese Aguzzi

Dott.ssa Agnese Aguzzi Psicologo a Pesaro

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10 GIU 2025

Buonasera, non deve essere stata una scoperta facile per lei e mi dispiace. Il suo ragazzo è in evidente difficoltà e probabilmente sta soffrendo, evita di affrontare la situazione perchè sarebbe difficile da gestire e potrebbe avere paura di deludere le aspettative di chi lo circonda. A volte si indossa una maschera, ci si presenta agli altri (anche a chi vogliamo più bene) come prestanti, efficaci e privi di problemi per rimandare un' immagine di noi che ci protegga dal giudizio degli altri. Spesso ci giudichiamo talmente tanto già da soli, ci sentiamo persi, falliti che parlarne sarebbe troppo doloroso e ci darebbe la sensazione di essere ancora più vulnerabili (che penseranno di me adesso?!). Quello che ti consiglio è di affrontare il discorso delicatamente e con pazienza, comunque lui sta utilizzando un meccanismo di difesa e i muri non si abbattono in un giorno. Deve essere poi altrettando difficile per te digerire il fatto che ti abbia mentito, se hai bisogno di sfogarti con qualcuno io sono qui. Se dovesse aprirsi un varco con il tuo ragazzo potresti anche consigliargli un supporto psicologico ma nel frattempo già dimostrandogli la tua vicinanza priva di giudizio farà la differenza.
Resto a disposizione
Dott.ssa Valentina Nardella

Dott.ssa Valentina Nardella Psicologo a Roma

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10 GIU 2025

Ciao e grazie per aver condiviso qualcosa di così delicato. È comprensibile che tu sia turbata: hai scoperto una menzogna importante e questo può scuotere la fiducia alla base della vostra relazione. Cerchiamo di affrontare la situazione passo dopo passo, con lucidità e rispetto per te e per lui.

1) Cosa sta succedendo?
Il comportamento del tuo ragazzo sembra indicare una difficoltà più profonda, forse legata a:

- Paura del fallimento
- Vergogna
- Pressioni familiari (anche se i suoi sembrano distanti)
- Bassa autostima o difficoltà motivazionale

Le bugie che racconta (a te, forse ai suoi, forse anche a sé stesso) sembrano una strategia di difesa, non un tentativo di manipolare per trarne vantaggio. Ma resta una bugia e questo ha un impatto reale sulla vostra relazione.

2) Hai fatto male a guardare il libretto?
È normale sentirsi in colpa per aver violato la sua privacy. Ma il fatto che tu sia arrivata a farlo è un segnale che la fiducia stava già incrinandosi e che ti sentivi nel dubbio da tempo. Non giustifica il gesto, ma lo spiega. Questo ti aiuta a capire quanto bisogno hai di chiarezza e sincerità nel vostro rapporto.

3) Cosa puoi fare (e cosa è utile evitare)?

- Parla con lui, prima di tutto. Non partire da un'accusa. Prova invece ad aprire un dialogo sincero, dove metti al centro le emozioni, non solo i fatti.
Esempio:

“C’è una cosa che ho scoperto e che mi ha fatto molto male. Non per rabbia, ma perché mi sento messa da parte e non capisco perché tu abbia sentito il bisogno di mentire. Ho bisogno di capire se posso fidarmi ancora. E se hai bisogno di aiuto, io ci sono.”

L’obiettivo è fargli capire che può aprirsi senza paura di essere giudicato, ma che allo stesso tempo non sei disposta a tollerare l’inganno come normalità.

- Parlare con i suoi genitori?
Solo se lui è d'accordo o in una situazione grave (es. rischio per la salute mentale, isolamento totale). In questo momento, farlo senza il suo consenso potrebbe rompere il rapporto o farlo chiudere ancora di più. È meglio capire da lui se si sente pronto o se può essere utile un confronto familiare.

- Evita di prendere il ruolo di “salvatrice”
Capisco che vuoi aiutarlo, ma non puoi farlo al posto suo. Se nega il problema o continua a mentire anche dopo aver parlato apertamente, allora dovrai valutare se vuoi stare con qualcuno che non è in grado, al momento, di essere onesto con te.

4) E se lui non cambia?
Purtroppo, puoi dare comprensione e supporto, ma non puoi sostituirti alla sua responsabilità. Se non si prende cura della sua vita o continua a mentire, potresti dover proteggere te stessa, anche se lo ami.

In sintesi:

- Parla con lui. Con calma, sincerità, empatia.
- Mostra che sei disposta ad ascoltare, ma che la fiducia è importante.
- Non coinvolgere i suoi genitori senza prima averlo coinvolto.
- Osserva come reagisce: è disposto a essere onesto e affrontare la realtà?
- Ricordati di proteggere anche il tuo benessere emotivo.

Dott. Mirko Manzella Psicologo a Trieste

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10 GIU 2025

Cara,
grazie per aver condiviso questo problema che ti porti dentro. Immagino che tu possa sentirti in difficoltà su come comportarti con il tuo ragazzo. Dalle tue parole traspare una grande cura e una genuina preoccupazione per lui, per il suo futuro e il suo andamento accademico. Questo è assolutamente comprensibile! Così come è comprensibile che tu voglia aiutarlo, ma vorrei invitarti ad alcune riflessioni per capire meglio come poterlo sostenere in questa delicata situazione, riflettendo sia sul tuo che sul suo punto di vista.

Spesso, chi racconta bugie o evita il confronto sugli obiettivi raggiunti (o da raggiungere) lo fa perché si trova a convivere con un pesante bagaglio emotivo interiore, fatto da sentimenti di inadeguatezza, di inferiorità e di fallimento. Spesso questi sentimenti emergono perché nel tempo si impara ad “adattarsi” (anche se in maniera disfunzionale) ad un ambiente che ci chiede (talvolta anche in maniera indiretta e sottile) di essere “bravi”, di eccellere o di essere qualcosa di diverso rispetto a ciò che sentiamo di essere. Ovvero, ci viene chiesto di portare buoni voti o di dimostrare con la performance accademica quanto valiamo, anche se in realtà proviamo una profonda sfiducia in noi stessi e nelle nostre capacità.
Qui potrebbe sorgere il dilemma: ovvero, da un lato non ci sentiamo abbastanza capaci di riuscire (o abbiamo interiorizzato vere e proprie aspettative di fallimento), dall’altro ci sentiamo in dovere di soddisfare le aspettative degli altri (es. famiglia, amici, società). Dire apertamente di non essere riusciti nell’obiettivo scolastico ci espone alla possibilità di sentirci additati come “incapaci” o “inadeguati” e di sperimentare, quindi, un enorme senso di vergogna. Quindi, per proteggerci da questo doloroso vissuto interiore, impariamo ad evitare il confronto e/o ad inventare grosse bugie. È chiaro che si tratta di un meccanismo di protezione illusoria, perché il prezzo da pagare è molto alto. Tuttavia, nell’immediato mentire rappresenta il male minore, perché evita di sentire l’angoscia generata dal senso di fallimento.

Un’altra domanda importante che ti invito a porti è: come ti ha fatto sentire il fatto di sapere che lui ti abbia mentito? Riflettere su questo è importante, perché può farti capire il tipo di dinamica che probabilmente potrebbe essersi innescata (sin dalle scuole superiori) con altre persone che hanno aspettative nei confronti del tuo ragazzo (es. i suoi genitori). Immagino che, oltre alla preoccupazione per il suo futuro accademico, tu possa esserti sentita tradita o anche delusa nello scoprire una bugia. E ciò è assolutamente comprensibile.
Questo sentimento, unito anche al fatto che in passato aveva già mentito sull’andamento scolastico, può spingerti alla ricerca di “prove” per verificare i tuoi sospetti, come il guardare il suo libretto.
Ovviamente, non sto affatto giudicando la tua motivata preoccupazione e il tuo bisogno legittimo di avere chiarezza. Vorrei solo farti riflettere sul fatto che il cercare di “controllarlo” rischia di alimentare un meccanismo pericoloso: tu lo controlli a sua insaputa (come potrebbe fare un genitore iper-vigilante che non si fida del figlio) e ti arrabbi, lui si difende evitando il conflitto e nascondendo la verità ancora di più. Il sentirsi “scoperto” e svergognato sarà per lui una ulteriore conferma di non essere degno di fiducia e alimenterà in lui ancora di più la convinzione che mentire, nascondere e omettere per non sentirsi giudicato come “fallito” sia assolutamente vitale per sopravvivere! Nel frattempo, tu alimenterai la convinzione che “non puoi fidarti di lui” e che per far funzionare le cose dovresti sempre “tenerlo d’occhio”, proprio come un figlio.
Con questo non sto giustificando il suo ricorso alla menzogna, né giudicando il tuo bisogno di sapere la verità. Ma vorrei farti riflettere sul fatto che è proprio il “sentirsi giudicati” o il “sentirsi controllati” che aumenta nell’altro la necessità di mentire. Quindi, questi due comportamenti insieme rischiano paradossalmente di innescare un circolo vizioso che peggiora ancora di più la situazione e che mina alla base la stabilità e la fiducia nella coppia.

Per evitare questo, credo che sia più saggio restare nelle proprie emozioni, sentirle ed elaborarle nel loro significato profondo. Inoltre, credo sia indispensabile creare un clima di fiducia con il tuo ragazzo, cercando una modalità di confronto costruttivo e un atteggiamento non giudicante nei suoi confronti.

Per lo stesso motivo, non ritengo sia utile parlare con i suoi genitori. Sarebbe addirittura controproducente. Rischieresti di venire meno al patto di fiducia che mantiene unita la coppia. Probabilmente dietro questo tuo pensiero potrebbe esserci la fantasia di “salvare” l’altro persino da sé stesso, ma ti invito a riflettere sul fatto che non è nostro compito prenderci le responsabilità di “sistemare” l'altro, anche se questo ci procura una sensazione di benessere immediata.

Ciò che è realmente puoi fare è creare un clima di fiducia di coppia in cui il tuo ragazzo possa sentire da parte tua l’assenza di giudizio e la possibilità di parlare apertamente di sé. Pian piano e con molta pazienza, è possibile (ma ovviamente dipenderà anche da lui) che inizi ad aprirsi anche sul tema degli esami non dati. Nel frattempo, ciò che puoi fare è lavorare su di te per prenderti cura delle emozioni che questa situazione ti provoca e per renderti capace di creare uno spazio di dialogo sicuro in cui lui possa sentirsi libero di esprimersi.

Qualora tu lo desiderassi mi rendo disponibile a forniti un supporto in questo delicato percorso.

Dott.ssa Irene Fiasconaro Psicologo a Roma

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10 GIU 2025

Le consiglio di provare a parlarci e di affrontare le situazioni nel concreto. Capire come mai si comporta in questo modo e come superare concretamente la situazione.

La lealtà e la sincerità sono alla base del rapporto di coppie senza queste caratteristiche non c’è coppia

Una coppia sana e duratura deve saper confrontarsi dialogare affrontare apertamente concretamente le difficoltà supportandosi a vicenda

Se in una coppia si mente questo è un campanello di allarme importante che fa comprendere che c’è qualcosa che non va

Si inizia a mentire sulle piccole cose, per poi passare a quelle sempre più grandi e questo porta sofferenza alla coppia fino anche al suo scioglimento, magari dopo anni

È importantissimo che una coppia base sulla sincerità sul dialogo e sul supporto reciproco sin da subito per costruire una relazione sana e duratura nel tempo

Le consiglio di parlare col suo fidanzato e di affrontare concretamente questa difficoltà negli esami e poi cogliere l’occasione per comprendere se ci siano altre difficoltà di una coppia da affrontare

Per ulteriori informazioni, mi contatti le risponderò con piacere

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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10 GIU 2025

Buongiorno penso che il suo ragazzo si vergogni di dire la verità a lui e ai suoi genitori. Gli parli e lo faccia aiutare da uno psiocterapeuta. Probabolmente ha problemi con lo studio ed anche personali.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psiocterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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10 GIU 2025

Gentilissima,

Mi spiace leggere che si trovi in una situazione di difficile gestione: in una relazione a distanza con un fidanzato che mente sul proprio percorso universitario. Mi sento di consigliarle, però, di ragionare su diversi aspetti. 1) Cosa l'ha spinta a controllarlo e controllare che effettivamente studiasse? 2) Quale pensa che sia la motivazione delle menzogne del suo compagno?

Prima di poter tirare fuori l'argomento con chicchessia, a mio avviso sarebbe importante ragionare sulle risposte a queste domande

Rimango a disposizione per chiarimenti

Cordialmente,
Dr. Matteo Sesia

Dr. Matteo Sesia Psicologo a Torino

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10 GIU 2025

Ti ringrazio per ciò che hai condiviso, immagino possa essere una situazione difficile da gestire.
Quello che racconti parla di un modo di agire a livello relazionale che il tuo ragazzo ha appreso nel passato e che sta ripetendo: un copione fatto di bugie, evitamento e vergogna legata al fallimento scolastico. Probabilmente ha interiorizzato messaggi del tipo:
“Se non riesco a fare le cose bene, non valgo niente”, “Se dico la verità deluderò tutti e sarò rifiutato”. Quindi mente per proteggersi dal giudizio, non necessariamente per cattiveria, ma per paura di essere visto come inadeguato.

Con il tuo gesto (guardare il libretto) stai entrando nel ruolo di chi potrebbe criticaare e controllare l'agito del tuo ragazzo: “Ti controllo perché non mi fido di te”. Capisco benissimo il perché lo hai fatto, probabilmente avevi bisogno di cercare chiarezza, ma il rischio è di entrare in un gioco psicologico in cui lui mente, tu controlli, lui si chiude o mente ancora, tu ti arrabbi, si genere conflitto e lui si riconferma quel modo di agire.

Può essere utile in questa circostanza provare ad agire senza fasi coinvolgere dalle emozioni nè dalla critica, ma cercando di stare nel qui ed ora, evitando così anche di svalutare l'atteggiamento altrui.
Può essere utile parlare direttamente con lui, non con i suoi genitori. Il patto è tra voi due, la fiducia si costruisce nella coppia. Portare i genitori in questo tema ora complicherebbe il quadro e lo spingerebbe ancora di più verso il suo evitamento.
Offrigli uno spazio senza giudizio. A volte le bugie diventano una prigione perché si ha più paura del giudizio delle persone care che del fallimento in sé.

Ti invito a fare attenzione a non entrare nel ruolo di “Salvatore”: non prendere su di te il compito di “aggiustarlo” o “salvarlo”. Questo rischio esiste, soprattutto se in te c’è una tendenza a occuparti troppo degli altri per paura che senza di te non ce la facciano.
Per aiutarlo davvero può essere utile mostrarsi una presenza Adulta, chiara e affettuosa, ma non “genitoriale” o “salvifica”. Se lui accetta di parlare sinceramente, allora potrete crescere insieme.

Se vuoi, mi rendo disponibile a supportarti e lavorare insieme rispetto a quali aspetti colludono con il tuo modi di stare.
Immagino possa essere difficile, ma il fatto che ti stia preoccupando per lui è segno di vicinanza e attenzione all'altro. Coraggio.

Dott.ssa Chiara Sberna Psicologo a Milano

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10 GIU 2025

Buongiorno, capisco quanto questa situazione sia difficile per lei, vedere una persona a cui tiene , essere in difficoltà. Apprezzo lo sforzo nel condividerla in questo breve spazio. Tuttavia quando una persona mente ripetutamente su aspetti cosi significativi della propria vita, come gli studi, potrebbe esserci dietro una sofferenza profonda, con radici complesse. In questi casi il supporto affettivo è importante ma non è sufficiente. È proprio in tali casi che uno psicologo potrebbe fare la differenza: aiutare a comprendere le cause di certi comportamenti e trovare insieme modi per affrontarli in modo sano ed efficace. Potrebbe essere utile incoraggiarlo con delicatezza a parlare con un Professionista. E anche lei se sente che la situazione la sta mettendo in difficoltà, si senta in pieno diritto di chiedere supporto per sé ed affrontarla con serenità. Sperando di esserle stata d'aiuto, le auguro il meglio.
Dott.ssa Ursula Fortunato Psicologa Clinica e Perinatale

Ursula Fortunato Psicologo a Civitavecchia

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