Il mio ragazzo ha dei problemi e non so come aiutarlo.
Buonasera. Sto con il mio ragazzo da 10 mesi, viviamo una relazione a distanza (1h di auto circa) .. La nostra relazione ha avuto numerosi problemi sin dall'inizio. Lui è una persona molto particolare: introverso ma molto chiacchierone se vuole, si incupisce facilmente, ha idee ben salde, permaloso, allo stesso tempo quando vuole sa essere dolce, ma anche tanto scontroso. Le sue maniere spesso brusche, come il dirmi di stare zitta quando non gli importava un argomento, o di decidere quando potevo parlare o meno, le ho interpretate come suo carattere e all'inizio ho lasciato fare, anche perchè non le prendevo sul serio.. Ad ottobre sono iniziati i veri problemi: stava male se non ci vedevamo quando voleva lui o se quando stavamo insieme non facevamo cose che a detta sua 'rendevano la sua vita una vita vera', smetteva di scrivermi, mi bloccava sui social, poi sbloccava, piangeva, diceva che la sua vita faceva schifo. Io sempre a consolarlo e a cercare di aiutarlo,lui si scusava sempre e alla fine tornava lucido e trovavamo una soluzione a tutti quelli che erano i suoi dubbi e problemi, e la soluzione andava bene a entrambi. All'inizio queste sue crisi erano eventi sporadici, pesanti ma controllabili. Mi voleva bene e si vedeva, lo sentivo. Da dicembre in poi è cominciato l'inferno.Le sue crisi sono aumentate: diceva di avere una vita tremenda, che voleva morire, ha cominciato ad essere invidioso di me, a volermi vedere ancora di più, ad arrabbiarsi per ogni mio minimo comportamento che non rientrava nel suo schema (uscire da scuola 2 minuti in ritardo perchè non era suonata la campanella, dire di non poter fare una cosa perchè i miei non volevano etc.). Ero in gita con la scuola, e causa sua tristezza per il periodo degli esami all'università, mi ha scritto di volersi uccidere, mandandomi messaggi assurdi facendomi preoccupare come non mai. Nell'ultimo periodo le volte che usciamo devo stare attenta a come parlo, a come lo tratto, se gli do le giuste attenzioni,è un incubo. Lui alterna momenti di profonda lucidità e dolcezza, ad altri in cui è irriconoscibile: mi urla contro, sbatte la testa contro il muro, si prende a schiaffi, lo prendono forti attacchi di panico,si sdraia per terra in mezzo alla gente. Spesso in questi momenti irrazionali mi dice cose tremende. Io ho cominciato tempo fa a rispondergli, ad arrabbiarmi per questi comportamenti: gli davo tutto l'ascolto e bene del mondo e lui mi ringraziava cosi? Lui capiva sempre e questo lo faceva stare male, perchè i suoi comportamenti erano effettivamente mostruosi, e lo sapeva. Ma a detta sua non può controllarli. Ha cominciato da lì a stare sempre peggio. Queste crisi sono quasi giornaliere. L'ho convinto ad andare da uno psicologo,dopo mie suppliche continue perche non ce la facevo piu. Adesso è in terapia. Cosa devo fare? Io non so se posso ancora reggere una situazione del genere. Essere il suo cuscino su cui sfogare i pugni. Ho tantiproblemi anche io, soffro di attacchi di panico da anni, mi sento vecchia quando in realtà ho solo 17 anni.Voglio aiutarlo, farlo tornare a stare bene, e spero che la terapia funzioni perche lo amo. Ma non so cosa devo fare per rendere la sua terapia e la sua malattia ( se cosi possiamo definirla?) accettabile anche per me. Non ne posso più. Grazie di aver letto questo sfogo e spero abbiate consigli. Grazie ancora