Il mio (ex) ragazzo ha ansia e si sente oppresso?

Inviata da Federica · 5 dic 2022 Ansia

Entrambi 21 anni. A settembre abbiamo fatto 2 anni insieme. È stata sempre una bella relazione, solo che era un bel po tossica, litigavamo spesso per cose futili eravamo entrambi molto gelosi, ci impedivamo cose ecc ma ciò nonostante ogni volta che litigavamo anche per qualche giorno poi facevamo sempre pace perché innamoratissimi l’uno dell’altro.

A settembre però è successo un episodio molto triste per lui, è morto suo nonno al quale era molto legato, io “stressata” per alcuni questioni della relazione che si erano accumulate nelle ultime settimane, invece di stargli vicina come avrei dovuto, ho continuato a lamentarmi e a pressarlo per cose inutili, in concomitanza siamo anche partiti per il viaggio dell’anniversario (che lui mi ha rivelato in seguito che è partito “costretto” perché aveva paura io mi arrabbiassi) Inoltre anche lì durante il viaggio abbiamo litigato parecchio. Il tutto (lutto,viaggio e litigate varie) sono successe nel giro di poco più di una settimana che per lui si può definire essere stata una settimana traumatizzante.

Infatti al ritorno dal viaggio è iniziata la fine della nostra relazione: lui ha detto che ha cominciato a provare ansia nei miei confronti, ad avere 3000 dubbi, a sentire un senso di oppressione nei miei confronti… tutto ciò perché non gli ero stata abbastanza vicina durante un periodo cosi difficile. Quindi mi ha lasciata.
Dopo poco più di una settimana ci abbiamo riprovato, ci siamo rimessi insieme per 10 giorni in cui le cose sembravano andare abbastanza bene ma un giorno ha deciso ancora di lasciarmi perché aveva ancora ansia e oppressione nei miei confronti, che questa ansia gli aveva fatto anche calare i sentimenti nei miei confronti.

Ci siamo nuovamente lasciati. Siamo stati 1 mese e mezzo senza sentirci ne vederci.
Finché ci siamo rincontrati casualmente in un locale ed entrambi abbiamo capito di essere ancora tanto innamorati l’uno dell’altro. Così abbiamo riniziato a rifrequentarci in “amicizia” per quasi un mese fino ad ora, che in realtà ben poco di amicizia c’era..:visto che ci baciavamo, ci coccolavamo, facevamo l’amore, abbiamo anche dormito insieme, andavamo a cena insieme….insomma sembrava più una relazione che amicizia. Ma appena io dicevo che forse avremmo dovuto definire di più questa “amicizia”, lui ecco subito che si faceva prendere dall’ansia,3000 dubbi, e si sentiva oppresso e subito si allontanava. Idem se gli accennavo qualcosa del futuro.

L’altro giorno però ho capito che continuando così, cercando di assecondare lui sperando che potesse “riprendersi”, facevo soffrire un po me stessa, essendo che facevamo determinate cose ma poi non stando insieme era fondamentalmente libero di farlo anche con altre ragazze e sta cosa mi faceva stare male. Ne ho parlato con lui e mi fa che ovviamente a lui non interessa fare nulla con altre ragazze, però solo il fatto di “imporsi” di fare o non fare qualcosa, gli crea tantissima ansia e senso di oppressione come se fosse in gabbia perché infatti in questo momento non se la sente proprio di avere una relazione, essendo che per lui ora come ora: relazione=oppressione (a causa di alcuni aspetti della nostra relazione passata e soprattutto a causa appunto dell’ultimo periodo in cui gli è morto il nonno)

Quindi lui per rispetto mio, siccome non se la sente proprio di avere una relazione perché ha ancora paura di me, mi fa che quindi è meglio che ci scriviamo e basta e ci vediamo molto,molto raramente.
Io gli faccio che pero non ha senso che in questo mese si è comportato praticamente come in una relazione e stava bene, e ora indietreggia solo perché è come se avesse paura fondamentalmente della parola “relazione”…..gli ho detto che secondo me dovremmo riprovarci effettivamente a rimetterci insieme e cercare di affrontare il tutto insieme.
Ma lui dice che non ce la fa proprio. Che gli viene un’ansia troppo forte nei miei confronti. Che quando sta con me sta benissimo, ma quando arriva a casa da solo gli arrivano 3000 dubbie,paure, ansia e senso di oppressione che lo soffoca e pensa a tantissime cose continuamente tutto il giorno.

Cosa dovrei fare io secondo voi? Come posso aiutarlo?
So che sarebbe meglio rivolgersi ad un professionista ma vorrei già dei consigli utili che possano aiutarmi ad intraprendere il percorso terapeutico già con una dritta in più. Quindi vi ringrazio già anticipatamente per le risposte utili.

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Miglior risposta 6 DIC 2022

"È stata sempre una bella relazione, solo che era un bel po' tossica, litigavamo spesso per cose futili, eravamo entrambi molto gelosi, ci impedivamo cose ecc..."
Che dire.... veramente invidiabile questa relazione....
Poi è mancato il nonno e la vita reale ha fatto perdere al suo ragazzo la voglia di giocare al gatto e al topo con lei.
Potete provare con qualche seduta da un terapeuta specializzato nella coppia.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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27 LUG 2023

Buongiorno Federica
mi trova d'accordo con i miei colleghi, ha bisogno di uno spazio sicuro dove prendersi cura di se stessa
Comprendere l'origine dell'ansia, elaborarla e guarire.
Resto a disposizione
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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12 FEB 2023

Servirebbe una terapia breve per gestire l'ansia .
...

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7 DIC 2022

Cara Federica
Non deve esser facile per lei accettare questa altalena di "prendersi" e "lasciarsi".
Sembra che nel vostro "Noi" in relazione alla coppia convergano esperienze pregresse, bisogni ed aspettative non sempre condivise
Chiede come può aiutare il suo ragazzo:
inizierei nel comprendere quali siano i bisogni e le priorità sue Federica, quelli che Lei ritiene imprescindibili nella relazione che sta vivendo, ai quali non vuole rinunciare. Come vedrebbe la sua storia d 'amore? Cosa è disposta a fare o non fare?
Le auguro ogni bene



Dott.ssa Ornella Peloso Psicologo a Pedavena

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6 DIC 2022

Salve,
“In amor vince chi fugge” non è solo un detto, spesso invece corrisponde alla realtà delle cose. Se il suo partner manifesta senso di oppressione non appena sente il legame, significa che sta vivendo l’essere legato in una relazione amorosa come concretamente essere non libero. Al di là di ciò che è giusto o sbagliato, bisogna interrompere il circuito vizioso che si è creato, nel senso di non incrementare la dimensione fobica del rapporto d’amore. Quindi prendere distanza per pensare e decidere di farsi aiutare insieme da uno psicoterapeuta, questa mi sembra l’opzione migliore
Dott.Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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6 DIC 2022

Buongiorno,

è impossibile rispondere alla domanda "come posso aiutarlo", senza avere altri dettagli e conoscerti meglio. Oltre a rendermi disponibile per un percorso online, la riflessione che proporrei è quella sulle tue necessità.
Dal tuo racconto emergono molte problematiche, pensieri ed emozioni intense del tuo ragazzo. Dove sono invece le tue emozioni, i tuo bisogni. Il tuo scopo vuole essere risolvere i suoi problemi o stare bene?
Possiamo aiutare gli altri, ma fino ad un certo punto e innanzitutto dobbiamo avere chiari i nostri bisogni, sentimenti, emozioni. Il fatto che parli di "definire la relazione" ed avere "consigli utili" conferma la tua concetrazione al razionale, quando forse andrebbe esplorato il tuo rapporto con le emozioni.

Dott. Luca Lepore Psicologo a Arese

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6 DIC 2022

Buongiorno
Le consiglio di non cercarlo di lasciarlo stare .In quanto lui si sente oppresso che lui somatizza con l' ansia E' opportuno che sia lei che lui fate un percorso di psicoterapia per analizzare i vari comportamenti.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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6 DIC 2022

Cara Federica,

Immagino che una relazione descritta da lei in modo così intenso e turbolento sia stata fonte di molte emozioni contrastanti. Questa mancanza di equilibrio e stabilità forse la tiene ancora più legata a questa storia. In primis, le suggerisco di chiedersi come aiutare se stessa, piuttosto che il suo ex ragazzo, perché lui non vuole adesso la sua vicinanza, o comunque non fino in fondo e glielo sta dicendo chiaramente. Inoltre, lei non può cambiare le altre persone, ma solo se stessa e allora sarebbe utile che si chiedesse cosa mette in gioco all'interno di una relazione, cosa è disposta a dare all'altro e cosa invece chiede e come.
Le consiglio di iniziare un percorso psicologico per mettere luce a tutto ciò.

Un caro saluto,
Dott.ssa Viviana Ciavatta

Dott.ssa Viviana Ciavatta Psicologo a Monterotondo

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6 DIC 2022

Buongiorno cara,
Non so se il suo compagno abbia paura della parola relazione, di fatto siete stati insieme per due anni, ma dal suo racconto sembra che lei abbia paura di quello che può succedere se non sta lei in relazione. E questo cara, ha a che fare con lei e probabilmente con la sua storia di vita.
Teme il rifiuto? L’abbandono? Questi due vissuti hanno a che fare con la gelosia che sperimenta?
Sembra un po’, dal suo racconto, che senza di lui un po’ c’è il rischio che si annulli anche lei, cercando in ogni modo di riaverlo, anche un po’ contro la volontà del ragazzo.
Sa, cara, la gelosia è un sentimento faticoso, perché ci impedisce, se siamo troppo immersi, di vedere anche la sofferenza altrui. Ma c’è anche sofferenza dietro la gelosia, e c’è una parte di lei che le sta dicendo qualcosa. Si ascolti, si prenda cura di se stessa.
Può aiutarlo? Ci pensi, ascolti le sue parole. Vuole essere aiutato?
Resto a disposizione
Un abbraccio

Dott.ssa Cecilia Autelli Psicologo a Pavia

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6 DIC 2022

Lo stai già aiutando, vuole "la botte piena e la moglie ubriaca", sentendosi libero come un fringuello. Assecondarlo, seppur venendo anche un pò incontro ai tuoi bisogni, non farà altro che perpetuare questa situazione e sarà sempre più difficile che decide di (ri)ufficializzare la vostra relazione. Se vuoi cercare di ottenere qualcosa di più devi rischiare proponendo un "o di più o niente", se invece preferisci accontentarti il risultato è quello che hai davanti.

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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