Il mio datore sta facendo di tutto per farmi licenziare,quando non ci sono parlano male di me con i colleghi e i fornitori. Non riesco più a dormire e passo le giornate in casa a mangiare, continuo a prendere peso. Non so cosa fare,ogni mattina mi alzo stanca morta e non so più che fare.
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28 GEN 2015
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Buongiorno Valentina,
la prima cosa che potrebbe fare è chiedersi: "Lavoro per vivere o vivo per lavorare?"
Può sembrarle banale ma dal momento che i problemi lavorativi hanno invaso la sua vita privata creandole un così forte disagio personale forse sta investendo molto in un ambito professionale insoddisfacente. Allora la cosa più saggia sarebbe cercare altrove ma di questi tempi non è così facile. Quindi se non può modificare il contesto può provare a cambiare il suo modo di rapportarsi al lavoro e cercare di fare bene lasciandosi scivolare le maldicenze, circoscrivendo il problema al tempo lavorativo e cercando nuovi interessi extralavorativi più soddisfacenti. Anche del cibo.
Cordiali saluti
24 DIC 2021
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Buongiorno,
Le suggerirei di cambiare lavoro ma immagino che di sti tempi sia piuttosto azzardato, dunque potrebbe iniziare a vivere diversamente il contesto in cui lavora. Dovrebbe provare a dare minor peso e valore alle brutte parole che vengo da questa persona. Non sta altro che cercando di provocare una reazione in lei ma lei non deve cedere a queste provocazioni. Si focalizzi sul suo suo valore e su quello del suo lavoro e non si faccia assorbire da questo clima piuttosto negativo e destabilizzante. Potrebbe essere utile anche un piccolo supporto psicologico visto il forte disagio che le sta causando questa situazione. Le auguro un buon Natale e spero che lei possa iniziare presto un percorso per migliorare il suo umore e ripristinare il suo benessere
2 FEB 2015
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Cara Valentina, da quello che ha scritto si può ipotizzare che lei stia subendo una situazione di mobbing (insieme di comportamenti aggressivi esercitati da una persona o un gruppo di persone così da impedirgli di lavorare o o porre insopportabili costrizioni nello svolgimento del lavoro).
In questa situazione sono da valutare fondamentalmente due aspetti.
In primo luogo deve dedicare la sua attenzione al benessere psicofisico. Per questo, prima che la situazione si aggravi e le "sfugga di mano" le consiglio di rivolgersi ad un professionista specializzato nell'ambito del disagio lavorativo e del mobbing per avere un supporto specifico, che non necessariamente deve rientrare nell'ambito della psicoterapia, ma può. più semplicemente, essere ricondotto all'ambito del sostegno/counseling.
Un punto chiave di questo supporto psicologico specializzato potrà essere anche quello del bilancio di competenze, per aiutarla a fare un check up professionale dei fattori determinanti il suo patrimonio professionale, enfatizzandone le peculiarità e individuando - eventualmente - uno specifico piano formativo per colmare gap di competenze rispetto a opzioni professionali desiderate. Questo evidentemente allo scopo di individuare al più presto alternative lavorative rispetto ad una situazione, quella attuale, non più sostenibile.
In secondo luogo un altro elemento di approfondimento è quello legale: se effettivamente (e questo va verificato) i comportamenti che ha sinteticamente descritto sono riconducibili ad una situazione di mobbing potrà rivolgersi ad un professionista che potrà consigliarla se intraprendere un percorso con finalità risarcitorie.
Personalmente le consiglio comunque di dare la priorità al primo aspetto: il nostro benessere viene prima di qualunque valutazione economica.
A presto e in bocca al lupo.
2 FEB 2015
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Cara Valentina,
se il suo vissuto è così negativo non escluda la possibilità di rivolgersi ad un legale, gli atteggiamenti da lei descritti nel contesto lavorativo, a volte, prendono il nome di mobbing, ma personalmente non ho elementi per presumere tale reato. Ci rifletta comunque.
Saluti.
28 GEN 2015
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Cara Valentina,
quella che hai brevemente descritto mi sembrerebbe essere una situazione di mobbing.
Ti consiglierei di intraprendere un percorso presso uno specialista della tua città, sopratutto a causa dei sintomi fisici che stai lamentando ( il non riuscire a dormire, il mangiare molto etc) e di valutare al contempo di contattare un professionista che si occupi di casi di mobbing.
Un caro saluto,
28 GEN 2015
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Cara Valeriana.
avverto chiaramente che stai passando un periodo difficile che si evidenzia in particolare nell'ambito lavorativo.Non è semplice formulare una risposta adeguata se tu non fornisci altri elementi di fondamentale importanza : la tua storia personale, la tua età, se hai vissuto nel passato o nel presente delle esperienze simili in altri contesti. Pertanto rimango a tua disposizione per poter affrontare in modo più obiettivo questo problema e con tutta la mia disponibilità nel darti una mano.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
28 GEN 2015
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Gent.le Valentina
Sta vivendo un periodo di stress costante che sarebbe sufficiente a spiegare i sintomi di cui parla. In base a ciò che scrive le consiglio di chiedere un sostegno psicologico necessario ad accompagnarla in questo momento. Lo psicologo potrebbe aiutarla a distinguere la gravità della situazione del contesto lavorativo e dei fattori ambientali, dalle sue dinamiche interne. Questo potrebbe aiutarla anche a prendere in considerazione una assistenza legale per mobbing con un avvocato specializzato in questo ambito.
in bocca al lupo!
28 GEN 2015
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Buongiorno Valentina, purtroppo la situazione che brevemente potrebbe rientrare in atteggiamenti di mobbing o simili (bisognerebbe approfondire le modalità, gli atteggiamenti, le tempistiche, ecc.) quello che le consiglio di fare è, per quanto riguarda l'aspetto lavorativo, di appoggiarsi ad un sindacato o un centro antimobbing se presente nella sua città, per quanto riguarda l'aspetto emotivo di fare degli incontri con uno psicologo che le permettano di affrontare la situazione.
Sperando di esserle stata utile rimango a disposizione per eventuali chiarimenti o necessità.
27 GEN 2015
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Gentile Valentina
è normale stare male quando qualcuno ci denigra, soprattutto se ciò mette a repentaglio anche il lavoro. In tal caso è necessario innanzitutto avere una buona immagine di sé, sapere che, pur con i limiti che ogni persona ha, svolgiamo bene il nostro lavoro.Poi saranno clienti e fornitori a giudicarci. Per quanto riguarda il compensare la sofferenza col cibo, cerchi innanzitutto di crearsi degli interessi che, al di là del lavoro, le diano soddisfazioni e siano anche occasione di distrazione. Non si rinchiuda in se stessa!