Io 30 anni e il mio compagno di 40 stiamo insieme da due anni e conviviamo da uno. Lui arrivava da una brutta rottura con la sua ex compagna con la quale è stato per 8 anni gran parte dei quali hanno provato ad avere un figlio, figlio che non è arrivato per problemi di fertilità di lei. Ora io inizio a pensare a un figlio ma lui mi ha detto di sentirsi troppo vecchio per diventare padre, che non lo avrebbe voluto avere a questa età ma molto prima. Il suo papà lo ha avuto all'età di 38 anni e dice che non vuole avere un'esperienza del genere perché c'è troppa differenza d'età e non si può così instaurare un bel rapporto con il proprio figlio o condividere molte cose. Ora gli ho chiesto di pensarci un po' a questa decisione perchè è chiaro che io non posso fare una rinuncia del genere nella mia vita, ma dall'altra parte vorrei stare con lui perchè sono molto innamorata. Non capisco se la mia è una pretesa egoistica o la sua e semmai sia giusto convincere un uomo a cambiare idee su cose del genere.
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16 OTT 2015
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Gentile Sara,
non penso che avere un figlio a 40 anni sia per un uomo una situazione di particolare svantaggio rispetto ad una età più giovanile anche in considerazione del fatto che nella vita di oggi le difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro stanno facendo slittare in avanti i tempi per mettere su famiglia.
E' probabile che l'idea della paternità risvegli nel suo compagno pregresse frustrazioni e pensieri negativi relativi al precedente fallimento di questo progetto.
Se per lei la maternità è una tappa importante per la sua autorealizzazione può ancora provare a far valere le sue ragioni nell'ottica di salvare la relazione altrimenti dovrà prendere atto che per il suo compagno la sua realizzazione come donna e come madre è solo un dettaglio e dovrà chiedersi se su questa base persistono motivi sufficienti per portare avanti questa relazione.
Utile potrebbe essere una consultazione psicologica con uno psicoterapeuta che si occupi di problemi della coppia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
19 OTT 2015
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Buonasera Sara, credo che la risposta di suo marito, rispetto all'esperienza vissuta con il padre, sia un auto-inganno per "giustificarsi" davanti a lei ma, soprattutto,a se stesso, il fatto di non volere figli a questa età. Quando lui era bambino ed il padre aveva 38 anni i tempi erano diversi da ora. Oggi un 40enne ha la vitalità (se mantenuta, chiaramente) di un 30enne, dunque, problemi in tal senso non dovrebbero essercene. Piuttosto, attraverso una terapia o individuale di suo marito o di coppia, bisognerebbe analizzare se in quel periodo (quando lui era bambino) sia successo qualcosa che emotivamente ancora lo disturbi o faccia sentire il proprio sistema in pericolo (di qui l'auto-inganno di cui parlavo prima). Rispetto a lei, mi sembra anche molto paziente, per questo le suggerisco di proporgli una di queste soluzioni prospettate prima.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta Costruttivista Postrazionalista-Roma
19 OTT 2015
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Carissima Sara,
non penso che la Sua sia una richiesta egoistica, ma un desiderio. Del resto il Suo compagno appare ancora segnato non solo dalla storia precedente, ma anche dal rapporto con il padre.
Indubbiamente dovete comprendere quale sia il vostro progetto di coppia perché se non è bene forzare qualcuno a fare qualcosa che non desidera, non è bene rinunciare ai propri desideri.
Il suo compagno dovrebbe anche comprendere che la relazione con il proprio figlio non deve essere necessariamente una ripetizione di quella avuta con il padre.
16 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Sara,
non credo affatto che la sua sia una richiesta di tipo egoistico.
Al contempo credo che il suo compagno non sia ancora riuscito a lasciarsi alle spalle le difficoltà ed i trascorsi di delusione e frustrazione del rapporto precedente.
Dato che questo costituisce una tema fondamentale all'interno di un rapporto di coppia, la invito a darsi e dare al suo compagno del tempo per mettere meglio a fuoco quale sia il VOSTRO progetto di coppia e dove vogliate andare insieme.
Nel caso le difficoltà persistano vi consiglio il consulto con un terapeuta di coppia.
Un cordiale saluto,
16 OTT 2015
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Buongiorno Sara,
sicuramente le esperienze negative del suo compagno lo rafforzano nell'idea di non voler avere un figlio, al momento attuale.
Proverei continuando come ha ben fatto, confrontarmi serenamente con il suo compagno sulla possibilità di avere un figlio, evitando però di cercare di convincerlo, altrimenti potrebbe ottenere la reazione opposta.
Credo che la sua non sia una pretesa egoistica ma uno spontaneo bisogno naturale e solo attraverso una stabilità ed equilibrio fra di voi potrete raggiungere la giusta decisione.
Cordiali Saluti,
Dott. guido D'Acuti
16 OTT 2015
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Gentile Sara,
la scelta di diventare o meno genitore non è data da un fatto di egoismo, sia in un caso che nell'altro e può essere, in alcuni casi, fonte di destabilizzazione nella coppia. La inviterei a parlarne, insieme al suo compagno, con un professionista del settore (un terapeuta di coppia, ad esempio), in modo da cercare di capire e analizzare la situazione di entrambe le parti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Monica Di Giambattista
16 OTT 2015
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Gentile Sara, una scelta come quella della genitorialità è sicuramente una di quelle che può mettere in discussione una persona sia come individuo che come membro di una coppia. Dalle sue parole emerge che il suo compagno ha vissuto con sofferenza questo tema nella sua precedente relazione, e questo probabilmente ha lasciato dei segni in lui. Non credo che sia un problema di egoismo dell'uno o dell'altro ma di bisogni diversi all'interno di un progetto di coppia. Potrebbe esservi utile consultare un terapeuta di coppia , magari per farvi aiutare a fare chiarezza su questo. Tanti cari auguri,
dott.ssa Roberta Monda