21 OTT 2015
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Buonasera Stefania, credo che il suo partner, avendo tenuto un comportamento simile con la ex moglie, abbia bisogno di queste attenzioni particolari per fare in modo che il suo desiderio sessuale non cali. Naturalmente, (queste sono tutte ipotesi), egli si conosce molto bene, e conosce molto bene il suo funzionamento sessuale. In tal senso, credo che sia più una condotta egoistica (in senso positivo) che una condotta che riguardi lei, se gli piace ancora, etc. Trattandosi (sempre ipotesi) di condotta egoistica, tuttavia, bisognerebbe analizzare quanto lei abbia voglia di aderire a queste richieste o lo faccia "solamente" per non essere lasciata o piacere sempre allo stesso livello, se non di più. Quindi, parlando di coppia, in generale, si dovrebbe analizzare cosa comporti la condotta di un partner nell'altro, quali vissuti emotivi gli fa provare, quale senso di Sè percepisce, etc. Ad. es, se lei, una volta (può capitare) non aderisse alle sue richieste, cosa immagina potrebbe succedere? Se la risposta è, generalmente, negativa, forse un consulto da un terapeuta di coppia, anche esperto di terapia sessuologica, potrebbe essere una delle soluzioni da vagliare. Quello che vorrei sempre trasmettere è che, in genere, è meglio prima vedere il proprio interno, se si sta bene con questo partner e con tutto il "pacchetto emotivo-cognitivo" che comporta. In seguito, se ci si da una risposta positiva, ed avendo dei criteri interni ben saldi ed incontrattabili (ad es., nel suo caso, lei lo accontenta nei suoi desideri fino ad un certo punto, ma non oltre), ci si può rivolgere, con più sicurezza di Sè e, dunque, con maggiore voglia e minori dubbi, ai bisogni o voglie sessuali del proprio partner. In coppia bisogna ragionare come se si fosse in due, ma lei, nel suo post, sta solo ora, almeno mi sembra, prendendo coscienza anche di Sè, mentre finora sembra sia stata maggiormente attenta ai desideri dell'esterno esterno (partner, ma potrebbe essere lo stesso con la famiglia, amici, lavoro, etc.). Infine, le sottolineo il fatto che, se relazionalmente, ci comportiamo in un certo modo, con gli amici (ad es.,), magari in forma diversa, ma il nucleo emotivo relazionale è similare nella condotta anche con i propri cari, con il partner, etc. Questo perché, nel tempo e durante lo sviluppo emotivo, il nostro sistema prova e riprova delle condotte diverse (oppure va per imitazione delle figure significative), finché non trova un pattern (schema) di regole tacite ed esplicite, che fondano il nucleo di cui sopra, che gli permettano di sopravvivere e di sentirsi al sicuro. Questa è solo una tra le tante spiegazioni che le verranno fornite, naturalmente.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta Costruttivista Postrazionalista-Roma