Il distubo narcisistico ed evitante?
A mio marito, dopo un ricovero per alcolismo, è stato diagnosticato "tratti della personalità narcisistico ed evitante".
Io come mi devo comportare con lui?
A mio marito, dopo un ricovero per alcolismo, è stato diagnosticato "tratti della personalità narcisistico ed evitante".
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Gentile Signora, le consiglio di rivolgersi ad un Centro o ad uno specialista che si occupi di Disturbi di Personalità, così che si possa intraprendere un trattamento adeguato che consideri sia il problema di alcolismo sia la presenza dei tratti disfunzionali di personalità. Consideri anche la possibilità di intraprendere un percorso di supporto psicologico che l'aiuti ad affrontare le difficoltà che lei può vivere a causa di questa situazione.
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Buongiorno sig.ra Martino,
la diagnosi proposta a suo marito, pare molto generica, "tratto" non significa vero e proprio disturbo, ma più, una inclinazione ad esprimersi in particolari modi. Ciò potrebbe rappresentare la possibilità di essere ottimisti rispetto al superamento del problema principale del suo compagno, ovvero l'alcolismo.detto ciò , "il disturbo evitante di personalità"indica ,timidezza eccessiva e paura del confronto con gli altri e potrebbe benissimo essere una delle cause che hanno portato suo marito all'abuso d'alcool.I "disturbo narcisistico di personalità" indica al contrario un senso di inadeguato ed eccessivo senso di grandiosità di sè e normalmente porta la persona a cercare d'essere al centro della attenzione , ad avere atteggiamenti spavaldi e presuntuosi, a provare scarsa o nulla considerazione per i sentimenti altrui. Forse questa diagnosi andrebbe discussa con chi l'ha formulata. Probabilmente ciò che il medico ha inteso affermare , si riferiva ad una generica immaturità del soggetto. Ad ogni buon conto, il problema di suo marito rimane, e lei dovrà in qualche modo gestirlo. L'alcolismo è una malattia che deve essere curata, poichè può arrivare a distruggere se stessi e ogni rapporto positivo intorno a sè. Oggi esistono metodi farmacologici oltre che psicoterapeutici per avvicinare il problema. Penso che dovrebbe insistere affinchè suo marito vi si avvicini. La psicoterapia serve a rafforzare le strutture deboli del carattere e a indagare i motivi profondi del disagio . Il farmaco in più brevi tempi, crea una repulsione per l'alcool. Ma l'una senza l'altra non possono che portare a risultati transitori. Sarebbe importante anche per Lei, un sostegno psicologico, atto a rafforzare la volontà di non subire più passivamente una situazione tanto pesante e negativa.
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Buongiorno, la diagnosi a volte può essere 'sacrificante' , il mio consiglio anche Junghiano di non vedere la diagnosi, ma di essere in coppia come sempre! e di farsi aiutare a superare il primo periodo . Auguri
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Gentile Rosalba,
non ci sono modalità standard di comportamento per queste problematiche. Il problema narcisistico ed evitante varia notevolmente a seconda dei casi. Occorrerebbe conoscere approfonditamente la situazione.
Credo che sarebbe opportuno iniziare un percorso di terapia, magari di coppia.
Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
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Gentile Utente,
come si dovrebbe comportare non possiamo di certo saperlo, soprattutto a distanza e senza una valutazione di persona. Suo marito se ha una dipendenza da alcool dovrebbe seguire dei gruppi di psicoterapia o di auto-mutuo aiuto. Per quanto riguarda i tratti di personalità evitante e narcisistico, una psicoterapia individuale potrebbe essere molto utile.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo
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Carissima,
pur con tutta la buona volontà, mi è impossibile darti una risposta ed un aiuto adeguato in base alla formulazione della tua domanda. Una diagnosi nosografica non accompagnata da altre indispensabili informazioni, dice tutto e nulla, come se si dovesse iniziare un nuovo percorso senza avvalersi di una 'mappa'. Pertanto, io sono disponibile a darti una mano soltanto se mi concedi di fare una diagnosi dinamica attendendo un successivo contatto in cui tu dovrai rispondere ai seguenti quesiti:
- Come si è formata la vostra relazione (storia) ;
- Evoluzione/involuzione del vostro rapporto di coppia;
Ti invito ad essere il più generosa possibile nel fornire i dettagli. A presto.
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Gentile Rosalba, la diagnosi serve principalmente al terapeuta per orientarsi inizialmente nell'individuazione di una terapia efficace. ma la diagnosi rimane sempre in corso d'opera quindi si modifica con lo svilupparsi di una terapia. Suo marito presenta dei tratti del carattere, non un disturbo vero e proprio di personalità.Forse il suo carattere può condurlo a delle rigidità cmportamentali che possono far star male i familiari e magari se stesso nel momento che interferiscono nel compimento delle sue aspettative. Le consiglio di evitare il "fai da te" e di orientarvi verso un centro di cura per le dipendenze (SERT) o un centro privato specializzato.
Rimango a disposizione oer eventuali chiarimenti.
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Gentile signora Rosalba Martino,
è difficile esprimersi praticamente su etichette diagnostiche riferite a distanza e elaborate da specialisti che hanno avuto il marito in osservazione clinico o anche in cura. Quindi penso che il miglior consiglio è quello di attenersi strettamente alle eventuali istruzioni date dai professionisti che hanno conosciuto clinicamente il marito
paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a udine
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Gentile utente,
La diagnosi che é stata fatta a suo marito é una diagnosi di personalità, perciò stabile nel tempo e riguarda le peculiarità del carattere di suo marito e non uno stato temporaneo di malattia. Per sapere come lei si dovrebbe comporatare servirebbero maggiori informazioni anche sul rapporto di suo marito con l'alcol e in generale la dipendenza da sostanze. Una consulenza psicologica con un professionista potrebbe essere utile per capire quali possono essere le modalità di intervento più efficaci per far fronte alla vostra situazione.
Cordiali saluti
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