Il mio bambino di 4 anni e mezzo, secondogenito (il fratello ne ha 6 e mezzo), mostra grande interesse verso i giochi e i vestiti "per femminucce". Sa di essere un maschio, ma ogni tanto dice che da grande vorrebbe diventare femmina. Paradossalmente, spesso dice anche che da grande vorrebbe sposare me (la mamma) oppure una sua certa compagna di asilo. Caratterialmente è turbolento, spesso arrabbiato, ed è molto "fisico": abbraccia e bacia tutti con forza, per giocare dà spintoni e pacche, ecc.
Io non sono particolarmente preoccupata dall’apparente confusione nella sua identità sessuale (mi preoccupa di più l'aggressività), ma mio marito è molto turbato, e temo che stia trasmettendo la sua ansia a mio figlio, complicando le cose ancora di più.
Mi potete spiegare quando e come si sviluppa l'orientamento sessuale dei bambini, e se c'è la possibilità che mio figlio sia/diventi omosessuale? Perdonate la mia ignoranza sull'argomento, sto cercando di informarmi e capire meglio.
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18 AGO 2014
· Questa risposta è stata utile per 7 persone
Ritengo, in qualità di sessuologa clinica, che sia importante sviluppare nei bambini e nelle bambine sia la parte maschile sia quella femminile ; solamente così ogni persona, indipendentemente dal genere di appartenenza, sarà forte e dolcecontemporaneamente. Quando una delle due parti non si sviluppa adeguatamente, la prima cosa che mi chiedo è se il genitore "corrispondente" (quello dello stasso sesso del bimbo/a) sia una figura significativa. Intendo dire che se un maschietto, oltre ad essere dolce e sensibile (bellissimo!) non è in grado di apprezzare anche il resto: giochi di movimento, di corporeità, di contatto con la terra ecc, mi chiedo se il padre (la figura paterna di qualsiasi tipo, il "codice paterno" diceva Fornari) sia psicologicamente presente e in grado di trasmettere al bimbo la positività della forza, della determinazione, della scoperta del mondo, del padroneggiare gli elementi... tutte caratteristiche che - peraltro - sarebbe bello che pure le femminucce avessero o fossero messe nelle condizioni di acquisire. Certo, in questo percorso di formazione dell' "identità di genere" le "gabbie normative" entro le quali i maschi oggi sono rinchiusi sono molto più costrittive di quelle delle femmine: una bambina può giocare a casetta e anche alla guerra, travestirsi da soldato o da principassa; un maschio se fa giochoi non strettamenbte maschili paga il prezzo di essere preso in giro. Per gli educatori resta da interrogarsi quali opportunità di gioco, relazionali ecc. mettere in atto affinchè tutti gli aspetti della personalità e le opportunità evolutive trovino il nutrimento adeguato per potersi sviluppare e per poter garantire così una vita adulta - di persona, di coppia - ricca ed equilibrata.
Per quanto riguarda "volere sposare il genitore dell'altro sesso", tutto OK, è una fase che proprio tra 3 e 6 anni i bambini/e attraversano e superano.
Da parte Sua, risponda tranquillamente che è già sposata con il papà.
21 AGO 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Credo che il bambino stia attirando in tutti i modi la vostra attenzione con queste due tipologie di comportamento evidentemente degne di attenzione: con l'aggressività attira l'attenzione della mamma, con i giochi femminili quella del papà. Sembra che vi stia comunicando (nelle sue modalità) che ha bisogno di qualcosa. In questi casi un consulto psicologico familiare in questa fase potrebbe prevenire ansie e difficoltà future.
19 AGO 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Chiara, i bambini spesso dicono delle frasi perentorie che noi adulti male interpretiamo. Quando suo figlio dice che da grande vuole essere femmina, chissà cos'ha in mente! Non credo tuttavia che intenda dire che da grande vuole avere rapporti sessuali con uomini. Dice anche che vuole sposare la mamma, ma anche in questo caso nella sua fantasia cosa c'è? Al di là di tutte le risposte che possiamo dare a distanza e che lei può trovare su internet, se veramente voi genitori siete interessati e curiosi di capire di più cosa gira nella testolina del vostro bimbo, provate a fare una consultazione da uno psicologo infantile che attraverso i disegni e i giochi potrà fare un po' più di luce. Un caro saluto
18 AGO 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Chiara, credo che la questione vera di cui preoccuparsi sia quella relativa alle modalità con cui si relaziona suo figlio e non tanto l'aspetto legato all'orientamento sessuale ( ammesso e non concesso, che l'omosessualità sia un problema).
Poiché il problema vero, le ripeto, non è capire quale sarà l 'orientamento sessuale di suo figlio, le suggerisco di capire cosa genera in lui tanta rabbia, ostilità e confusione in lui.
Ci sono molti aspetti da capire ad esempio che rapporto hanno lui ed il fratello maggiore e come giocano fra di loro? Bisogna anche capire come il padre gestisce i rapporti fra lui ed i figli e come anche lei si relaziona con loro. Insomma bisogna capire da dove viene tanta confusione e per questo le suggerisco di chiedere il sostegno di un terapeuta esperto in problemi dell'età evolutiva che possa lavorare con l'intero nucleo familiare.
Spero di averle dato qualche utile indicazione
Dott. Dario Grigoli
Pinerolo
18 AGO 2014
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Salve Chiara,
pur considerando che il tuo bambino tende ad identificarsi con la figura femminile per i suoi attuali 'gusti', non è detto che la cosa abbia intaccato l'aspetto sessuale e pertanto le preoccupazioni di voi genitori, anche se larvate, possono assumere una valenza ansiogena che è assolutamente da evitare. L'avvicinamento all'identità sessuale inizia a comparire dopo la pubertà, nella fase adolescenziale quando i ragazzi iniziano avere le prime brevi relazioni.Un percorso non sempre chiaro, del resto, nel quale alternano simpatie , innamoramenti non bene definibili. Ora il bambino va lasciato nella sua spontaneità e piuttosto voi genitori se vi sentite tormentati da dubbi fuori luogo, potreste chiedere un consulto psicologico per diluire l'ansia. Resto a disposizione nel caso lo ritenessi necessario.
Dottssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
