I miei genitori non accettano il mio fidanzato e io sto male

Inviata da chapsy95 · 26 lug 2022 Terapia familiare

Buongiorno, ho 27 anni e da 2 e mezzo convivo con il mio fidanzato. Con lui le cose vanno molto bene, lo amo ed è l'uomo con il quale voglio trascorrere la mia vita; in questi anni abbiamo lavorato molto sulla comunicazione reciproca, e siamo giunti a un punto in cui litighiamo davvero poco e, quando capita di confrontarci, le discussioni sono sempre molto costruttive. L'unico motivo per cui litighiamo sono i miei genitori, da sempre molto presenti nella mia vita. Con loro ho un rapporto molto stretto e tendenzialmente andiamo d'accordo, ma loro disapprovano il mio fidanzato e non lo accettano. Ogni volta hanno sempre qualcosa da ridire su di lui e su ogni cosa che facciamo insieme, e io spesso (non volendo, o comunque rendendomene conto a posteriori) commetto l'errore di prendere determinate decisioni all'interno della mia relazione solo per compiacere loro e per farli stare tranquilli (esempio: il mio fidanzato guida la moto, a me piace andare con lui, ma quasi sempre gli dico che non ne ho voglia per non far preoccupare o arrabbiare i miei genitori visto che loro disapprovano la moto; risultato: perdo la possibilità di passare tempo di qualità e divertirmi con il mio fidanzato, solo per non fare arrabbiare i miei genitori). Recentemente il mio fidanzato mi ha comunicato quanto questa situazione lo metta a disagio, e quanto lo faccia soffrire il non essere accettato dai miei genitori. Stanno lentamente arrivando a costringermi a scegliere tra lui e loro, ma io non voglio scegliere! Per quanto abbia sempre cercato di compiacerli in ogni scelta della mia vita (sport, carriera universitaria, lavoro ecc.) non voglio che la mia relazione si deteriori fino a concludersi per causa loro, e mi ferisce che loro non capiscano che mi stanno facendo del male. Ho provato a parlarci ma rifiutano ogni conversazione e io sono stufa di sentirmi dire da loro quanto lui non vada bene ogni singolo giorno della mia vita. Come posso risolvere questa situazione senza deteriorare nessuno dei due rapporti?
Grazie in anticipo a chi avrà la pazienza di leggere e darmi un consiglio.

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Miglior risposta 27 LUG 2022

Ciao Chapsy95,
faccio una piccola premessa a questa tua richiesta, ovvero la decisione finale sarà sempre tua, indipendentemente da questa mia risposta. Non posso suggerirti come cambiare in toto la tua situazione, posso darti delle indicazioni su come dovrebbe evolvere la tua dimensione di coppia ed il tuo ruolo di "figlia", dopodiché, ne trarrai tu le conclusioni.

Il conflitto da te descritto pone sul piano due dimensioni che paiono opposte: la tua famiglia attuale (te ed il tuo fidanzato) contro la tua famiglia d'origine (madre, padre e te). In ottica evolutiva, è tuo diritto e compito essere alla ricerca di una nuova identità che evolva l'idea di figlia. Diventare donna, compagna, madre ecc. dovrebbe dipendere dalla tua volontà, che da come hai scritto pare essere ancora vincolata ad una dimensione precedente, dove la possibilità di scelta è vagliata dalla presenza dei genitori.

Comprendo che il rapporto con la tua famiglia d'origine sia molto forte, e da parte tua ci sia una sensazione di attaccamento salda, però ti invito anche a prendere in considerazione l'altro piatta della bilancia: la tua vita futura con il tuo ragazzo.
Se limiti le tue scelte in funzione di una volontà esterna rischi di compromettere anche il tuo percorso di crescita.
Queste due dimensioni familiari di cui ti ho parlato possono stare in equilibrio, non hanno bisogno necessariamente di conflittualità.
Nel caso in cui non fosse possibile trovare un accordo pacifico ed equo, scegli. Ovviamente scegliere una parte non implica eliminare l'altra, semplicemente trovare una direzione che ti sia più congeniale e ti faccia stare bene.

Sappi una cosa, i figli sono meritevoli di amore anche se disobbediscono alla legge genitoriale. E' innegabile che, per costruire qualcosa di proprio, sia indispensabile calpestare i divieti. Delle volte si può ottenere la pace solo dopo un atto di forza.

Resto a disposizione,
Dott. Grazioli Adriano

Dottor. Adriano Grazioli Psicologo a Padova

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2 AGO 2022

Buonasera, la ringrazio per la sua condivisione. Comprendo quanto sia grande il desiderio di essere in armonia con le persone significative della sua vita. Tuttavia, se ci si concentra troppo sugli altri, accontentare tutti diventa difficile. La cosa migliore da fare sarebbe riuscire ad essere protagonisti della propria vita, comprendere quali sono i suoi di bisogni. Questo l’aiuterà a fare questa ed altre scelte giuste per lei. Chiaramente tutto ha un costo e ci sono dei rischi da affrontare. Ma la libertà di essere sé stessi è altrettanto importante.
Cordialmente, dr.ssa Ilenia Zardini

Dr.ssa Ilenia Zardini Psicologo a Verona

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2 AGO 2022

Mia cara cosa c'è in questo ragazzo che preoccupa tanto i suoi genitori? Può essere che loro riescano a vedere aspetti del carattere sui quali andrebbe fatta qualche riflessione? Provi ad esaminare attentamente la situazione e decida di conseguenza.
Fin qui il loro volere sembra aver condizionato tutte le sue scelte, questo comportamento mi fa ipotizzare che nel processo dello sviluppo evolutivo non abbia superato la fase di separazione-individuazione restando troppo legata (dipendente) alle figure di riferimento.
La mia ipotesi mi porta a suggerirle di rivolgersi ad un professionista, lavorare su questi aspetti l'aiuterà a gestire in maniera più adeguata tutti i rapporti affettivi della sua vita.
Resto a disposizione
Auguri
Dott.ssa M.A. Consalvi

Dott.ssa Maria Assunta Consalvi Psicologo a Roma

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2 AGO 2022

Buongiorno,
quella che lei descrive è una situazione che viene riportata frequentemente in sede di terapia personale e di coppia, quando le persone hanno l'impressione di trovarsi davanti ad un "aut aut" insormontabile. Quello che ho imparato dalla mia esperienza professionale è che questi bivi rappresentano il più delle volte delle occasioni di definizione, per definire chi è lei. Quando si riesce a spostare leggermente lo sguardo da quelle che sono le richieste altrui (anche se si tratta dei genitori) e ci si pone al centro del proprio persorso, quando si guarda a cosa si desidera e a qual è la direzione che si vuole intraprendere, momenti faticosi e dolorosi come questo possono diventare delle grandi opportunità di crescita. Un percorso psicologico/psicoterapeutico potrebbe rappresentare in questa fase di destabilizzazione una buona risorsa da mettere in campo.
Cordiali saluti,
Dr Fabio Tamburini

Dott. Fabio Tamburini Psicologo a Roma

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28 LUG 2022

Gent.ma
comprendo la sua sofferenza ed il disagio a trovarsi in una condizione critica, di conflitto in mezzo tra i genitori e il compagno
Il punto non è una scelta tra una delle due parti, che non è la soluzione, ma cercare di stabilire una comunicazione costruttiva che porti tutti a capire il punto di vista degli altri. La sua posizione è difficile, sarebbe utile per lei iniziare un percorso psicologico di supporto per poter gestire questi conflitti in modo più funzionale al suo benessere.
Resto a disposizione, cordiali saluti
Alessandra Voltolini

Dott.ssa Alessandra Voltolini Psicologo a Milano

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27 LUG 2022

Buongiorno,
Comprendo il disagio che sta attraversando. Il legame di attaccamento che ha con i suoi genitori non le sta permettendo di scegliere con autonomia la sua strada. Questo può capitare quando lo svincolo dalle figure di accudimento non è maturato.
Le suggerisco di farsi aiutare in questo processo, necessario per vivere la vita di cui siamo responsabili: la nostra.
Le auguro il meglio e resto a disposizione
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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27 LUG 2022

Buongiorno, non sempre è possibile salvare capra e cavolo. Le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico per lavorare sulla sua dipendenza psicologica dai suoi genitori. C'è infatti di più, oltre al discorso del fidanzato, quando dice che ha sempre cercato di compiacerli in ogni sua scelta. Così non vive la sua vita ma quella che i suoi genitori ritengono giusta per lei. Deve imparare a pensare con la sua testa e prendere decisioni in autonomia, per inseguire quello che vuole lei e senza adattarsi alle aspettative dei suoi genitori. Dovrebbe anche potergliene parlare in questi termini quando cercano di influenzarla. Prima lo fa meglio sarà perchè col passare del tempo le cose potranno solo peggiorare.

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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27 LUG 2022

Per vivere la vita bisogna separarsi, individualizzarsi, difendere le proprie scelte e sopratutto capire perché si fa fatica a prendere il volo e lasciare il nido, rinnegare se stessi per accontentare gli altri porta ad essere continuamente insoddisfatti.

Dott.ssa Angela Patti Psicologo a Roma

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27 LUG 2022

Salve Chapsy, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Credo innanzitutto che sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter condivedere pensieri e vissuti emotivi circa la situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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