Buongiorno.
Vivo a Udine e ho avuto una vita segnata da molti drammi.
Vorrei sapere, siccome molte volte ci sono opinioni diverse tra gli psichiatri e gli psicoterapeuti, se i farmaci servano davvero. Insomma, essere medico psichiatra è un qualcosa in più di essere psicologo psicoterapeuta? E' importante saperlo per poter poi prendere decisioni assennate. Chiedo sincerità nelle risposte, visto che la sofferenza acuta non mi manca e non mi è mancata. Grazie.
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20 OTT 2014
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Gentile Anonimo
essere un Medico-Psichiatra permette di avere la specifica competenza per poter somministrare i farmaci qualora la situazione lo richieda.
Il discorso dei farmaci (cioè la loro utilità nella cura), a mio parere, va affrontato in modo specifico sul singolo caso; non ha senso dire "farmaco sì, farmaco no" in generale.
Ci sono sicuramente situazioni che richiedono un aiuto farmacologico (e ci sono farmaci attualmente molto utili ed evoluti) mentre altre situazioni in cui il farmaco può anche essere un poco di troppo per la cura.
Occorre sempre una analisi e una valutazione molto accurata e molto attenta.
Per quanto riguarda lo Psicologo-Psicoterapeuta (con tutte le dovute certificazioni e curriculum di studi idoneo e relativa iscrizione agli Albi regionali previsti di Psicologo e Psicoterapeuta) abbiamo una figura professionale con la preparazione specifica per la psicoterapia.
A mio parere (trent'anni di esperienza) lo Psicoterapeuta è la figura di riferimento specifica per la Psicoterapia e la psicoterapia è sempre di grande utilità in qualsi voglia problematica anche di forte patologia psichica (Basaglia insegna!).
Vedo molto bene, nei casi che lo richiedono, l'abbinamento cura farmacologica e cura psicoterapica e quindi auspico che le diverse figure professionali di cui stiamo parlando, entrino in grande collaborazione lasciando cadere ogni competizione spesso presente nell'attuale contesto di azione .
La collaborazione suddetta andrebbe a grandissimo vantaggio dei pazienti soprattutto nei casi più difficili e complessi.
Spero di averle dato informazioni utili . Cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta iin Ravenna
20 OTT 2014
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Lo psichiatra è un medico con una specializzazione in psichiatria e ha il compito di valutare la condizione fisica, organica, mentale del soggetto e somministra se necessita i farmaci idonei. Lo psicoterapeuta è uno psicologo con una successiva specializzazione e ha il compito di aiutare la persona a rielaborare i suoi vissuti psicoaffettivi. NON può mai prescrivere farmaci. Il quesito che lei pone è improprio nel senso che dipende dalla problematica che il soggetto porta. Vi sono sintomi in cui necessita lo psicoterapeuta, in altri lo psichiatra, in altri ancora entrambi in stretta sinergia. Spero di essere stata di aiuto. Buone cose Dottssa Rosanna Tartarelli
20 OTT 2014
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Salve Anonimo,
io sono una Psicologa Psicoterapeuta quindi, non avendo una laurea in medicina, non posso prescrivere farmaci. Personalmente, in linea con la scelta formativa che ho fatto, credo molto nel lavoro terapeutico, nell' importanza di raggiungere e sviluppare nuove consapevolezze all' interno di un setting specifico, della terapia intesa come relazione che cura; questo esula dall' uso esclusivo di farmaci come cura di un disagio psicologico.
Penso però che talvolta, associare un percorso terapeutico ad uno farmacologico possa essere non solo utile, ma indispensabile e, in questi casi, un lavoro congiunto tra psicoterapeuta (che si occupa dell' aspetto psicologico) e psichiatra (NON medico generico, che si occupa dell' aspetto farmacologico) possa essere sicuramente la soluzione migliore per una migliore presa in carico del paziente.
Si rivolga ad una figura specialistica che, ne sono certa, saprà come indirizzarla.
In bocca al lupo.
20 OTT 2014
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Buondì,
soltanto in base ad una diagnosi dinamica che indichi l'origine del disagio, è possibile stabilire se sia necessario l'intervento dello psichiatra per la prescrizione di un farmaco , oppure esclusivamente quello dello psicoterapeuta per liquidare le cause del sintomo. In ogni caso, qualora fosse necessario lo psichiatra, resta di fondamentale importanza la psicoterapia. Da ciò si evince che non si tratta di stabilire chi dei due è meglio, ma della necessità della loro collaborazione o meno. Pertanto si tratta di di rivolgersi inizialmente ad uno/a psicoterapeuta per la diagnosi e per il progetto terapeutico necessario.
Dottssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
20 OTT 2014
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Risposta per anonim oudine,
il medico psichiatra può per legge dispensare psicofarmaci. Lo psicoterapeuta iscritto all'ordine degli psicologi cura senza farmaci. A volte in sinergia con un trattamento psicofarmacologico. Di solito lo psicoterapeuta cognitivo comportamentale tratta quasi tutte le psicopatologie con almeno un centinaio di strategie terapeutiche non farmacologiche senza fare ricorso a interventi di sinergia e con lo stesso successo del trattamento psicofarmacologico. L'impostazione cognitiva comportamentale non ha bisogno di "supporti" farmacologici se non raramente ed in casi molto circoscritti. I risultati solitamente sono per sempre dopo una terapia eziologica quindi dopo aver risolto per prima cosa la sintomatologia lamentata
dr paolo zucconi sessuologo clinioc e psicoterapeuta comportamentale a udine
17 OTT 2014
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Gentile Anonimoudine,
proprio come dice il nome stesso “medici psichiatri” e “psicologi psicoterapeuti” sono due cose DIVERSE (più che essere uno più dell’altro). I primi si occupano della parte biologica e fisiologica sottostante i disturbi, i secondi si occupano della parte cognitiva, cioè del ruolo che svolgono i pensieri, il lavoro mentale nell’originare e/o mantenere i disturbi. Per molti disturbi psicologici è stata riscontrata una base biologica, genetica, che se associata ad alcune esperienze di vita, può far emergere il disturbo. Ancor più in generale, l’emotività ha delle componenti biologiche (esempio più banale: l’ansia si manifesta con i pensieri di preoccupazione ma anche con batticuore, sudorazione ecc.. che sono segnali fisiologici).
Per cui in alcuni casi l’uso di farmaci viene consigliato, in concomitanza con la frequenza a colloqui psicologici, per poter “frenare” alcuni meccanismi biologici che altrimenti impedirebbero il riuscita di una buona psicoterapia, e lo svolgimento di alcune attività quotidiane.
Un sincero saluto,
Dott.ssa Chiara Francesconi
17 OTT 2014
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Caro anonimo,
Non esiste un meglio e un peggio così come un giusto o uno sbagliato. Molto dipende dalla richiesta della persona (andare a scavare nella propria vita o no) e dalla sofferenza portata.
Cordialmente,
Dott.ssa Gerbi
17 OTT 2014
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Gentile, purtroppo non ci ha dato molte informazioni circa il periodo che sta attraversando.
Per la mia personale opinione l'intervento di uno psichiatra ( e quindi di una terapia farmacologica) dovrebbe esserci sempre in relazione ad un percorso psicoterapeutico.
Le consiglierei quindi di rivolgersi dapprima ad uno psicoterapeuta per poi valutare insieme il consulto di uno psichiatra.
Un caro saluto,