Ho un madre instabile mentalmente e non so come uscirne.

Inviata da Vera92 · 5 apr 2021

Salve, il mio problema purtroppo dura da quando sono ancora in fasce, quindi da sempre. La prima vittima di mio padre è mia madre e ovviamente anche io e le mie sorelle.
Mio padre è il tipico padre-padrone: violento, autoritario, egocentrico, insensibile e tante altre cose.
Lui si è sempre sentito potente su di noi, perché non abbiamo mai avuto il coraggio di ribellarci, in primis mia madre, e questo ha portato negli anni ad avere un'aggravante psicologica non indifferente. Io ad oggi ho 29 anni e per colpa del lavoro ma anche della pandemia, non sono riuscita ad andarmene di casa come ho sempre desiderato. Bene, oggi finalmente posso dire che il tempo di attesa per comprarmi casa sta diventando di meno, ma è proprio qui che le cose si sono aggravate ancora di più. Mio padre nel momento in cui ha realizzato che io, insieme al mio ragazzo, stavamo cercando casa, è cambiato in senso molto negativo, cercando di non aiutarmi e di denigrare ogni mia scelta, soprattutto nel momento in cui non veniva messo al corrente di qualcosa, iniziava ad essere offensivo. Ma non finisce qua, perché il mio ragazzo dopo tanti anni è riuscito finalmente a trovare un lavoro decente che ci permetta di realizzare ancora più velocemente i nostri sogni, e mio padre nel momento in cui io ho dato la bella notizia, mi ha offesa dicendomi che le cose in realtà non stanno come io dico e che quindi nascondo la verità. In poche parole a mio padre non è andata giù il fatto che non sia stato messo in mezzo a questa cosa bella, ma che sia stato messo al corrente solo alla fine. D'altronde ha sempre rovinato qualsiasi evento bello che capitasse nella mia famiglia.
L'unico mio desiderio ad oggi è liberarmi di lui e della sua padronanza su di me, ormai sono arrivata al limite massimo di sopportazione, ma la paura di affrontarlo una volta e per tutte è sempre tanta perché ho sempre qualcosa che mi blocca nel dirgli tutto quello che penso anche se vorrei tanto farlo.

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Miglior risposta 8 APR 2021

Cara Vera, buon giorno!
Dal suo racconto direi che lei, sua sorella e sua madre, siate vittime di un padre/marito maltrattante, direi con tratti narcisistici evidenti.
Capisco la sua fatica e tutte le difficoltà e sofferenze che questa situazione familiare le provoca, le sono vicina.
Sento nelle sue parole un certo risentimento verso sua madre, che non ha saputo ribellarsi, lo capisco: eravate bambine e lei che era adulta non ha saputo proteggervi da quel padre padrone. Se riesce la perdoni, come dice lei stessa sua madre è la prima vittima di questo uomo maltrattante, violento, narcisista.
Non dia più potere a suo padre di recarle danno, oggi è adulta, non ha nessun bisogno della sua approvazione per riappropriarsi della sua vita, delle sua serenità ... si penda per mano e si conceda il diritto di essere felice, lo può fare.
Se le cose diventassero davvero insostenibili a casa può rivolgersi ad un centro antiviolenza della sua città e chiedere un aiuto concreto per uscire da casa. Anzi, le consiglierei di valutare anche con le sue sorelle, e naturalmente con sua madre, di farlo al più presto per interrompere questa spirale di sofferenze che vi penalizza da troppo tempo.
Sono a sua disposizione per approfondimenti e per darle tutto il supporto di cui può avere bisogno.
Le auguro ogni bene!

Dr.ssa Erika Conti Psicologo a Savona

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6 APR 2021

Carissima Vera. Ho visto che hai scritto un "madre" instabile... Il lapsus è molto importante e non va trascurato. Ti farebbe bene un lavoro clinico su te stessa e sull' interiorizzazione delle figure genitoriali. Riguardo al padre, ne dai una rappresentazione olistica, completamente cattiva. Uno psicologo non potrà mai "consigliarti" su quello che devi fare con tuo padre: il nostro compito è lavorare su di te, fare chiarezza nel tuo profondo, nel tuo sistema delle relazioni e degli affetti, in modo che sia poi tu a prendere le giuste decisioni, in autonomia. Di certo la tua vita ha intrapreso un corso positivo, diretto verso l'autonomia; e questo non può che farti bene, anche si ti mette molta ansia. Sulle figure genitoriali interiorizzate occorrerà fare un lavoro clinico importante e serio nel tuo caso. I miei auguri e un cordiale saluto.

Dott. Vincenzo Crupi Psicologo a Palermo

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6 APR 2021

Buongiorno Vera,
la sua richiesta di aiuto dedica il titolo ad una madre instabile da cui vorrebbe liberarsi. Mi aspettavo di conseguenza di leggere qualcosa di più ma nel suo doloroso racconto (che meriterebbe altro spazio) a parte nella prima riga, sua madre, non viene mai menzionata.
Mi son chiesta se questa mia semplice osservazione potesse fornirle spunti e riflessioni.

Cordiali saluti

Dott.ssa Silvana Censale Psicologo a Prato

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6 APR 2021

Cara Vera,
quella che descrive è una situazione che, giustamente, si ripercuote sul suo benessere e sui suoi progetti di indipendenza. I legami familiari "legano" appunto, e talvolta produrre un distacco sano richiede l'aiuto ed il supporto di uno psicologo.
All'interno del sistema familiare si creano delle dinamiche che possono essere distruttive, ripercuotendosi su tutti i membri. Il consiglio che mi sento di darle è quello di rivolgersi ad un professionista psicologo, che la possa accompagnare in questa transizione. I pesi che ci portiamo fin dalla nascita possono essere ascoltati, rivisti per poi farne tesoro e vivere una vita soddisfacente e serena, nonostante tutto! Il supporto è fondamentale non solo per rivedere il passato, ma anche per gestire il qui ed ora! Non sarà semplice portare avanti i propri progetti di vita con una pressione così negativa. D'altro canto, non può trasformare suo padre in un genitore diverso, perchè da quello che mi dice dubito possa avere una motivazione per farsi aiutare rispetto al proprio modo di vivere la genitorialità. Può però gestire il suo modo di affrontare la cosa da figlia, il peso da dare a determinati tentativi di sabotaggio!
Forza, come ha detto, i tempi sono ormai brevi!
Rimango disponibile per qualsiasi chiarimento e le faccio i miei migliori auguri.
Dottoressa Cinzia Bono

Dott.ssa Cinzia Bono Psicologo a Torino

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6 APR 2021

Cara Vera92, mi dispiace davvero per la situazione. Immagino non sia facile uscire di casa, nonostante tu senta che il momento è arrivato. La separazione dai genitori infatti è più difficile quando la relazione non è buona. Anche la rabbia e il dolore legano, forse di più dell'amore. Ogni cambiamento di vita, porta con sé una perdita, una chiusura. Anche quando si cambia per il meglio, si lascia indietro qualcosa che ci dispiace lasciare. Ci vuole coraggio, che non significa non avere paura, ma andare verso il nuovo anche se si ha paura. Essere supportati da un professionista è certamente un aiuto che può aiutare a sopportare la paura e il dolore. Inoltre un percorso di psicoterapia la potrebbe aiutare per liberarsi piano piano da questo legame: non significa necessariamente chiudere i ponti nella vita quotidiana, ma imparare a mettere i confini prima di tutto dentro di sé.
Resto a disposizione, anche online.
In bocca al lupo
dr.ssa Violetta Molteni

Dott.ssa Violetta Molteni Psicologo a Cesena

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6 APR 2021

Cara Vera, grazie innanzitutto per aver condiviso con noi qualcosa di suo.
Immagino quanto debba essere faticoso, stancante e svilente vivere in un contesto famigliare del genere, il quale mi sembra non ti fornisca né il supporto né il riconoscimento ed il nutrimento di cui avresti bisogno. Certo anche la propria autostima ed autoefficacia rischiano di essere messe a dura prova in un ambiente così soffocante. E’ comunque utile, se non indispensabile, concentrarsi primariamente sulle proprie risorse (interne ed esterne), e in questo lei mi appare più che salda: ha un compagno che la supporta e col quale costruire una progettualità futura, mostra fiducia in sé e nelle sue capacità, ha una forte motivazione al cambiamento (solo per elencarne alcune). In questo delicato e difficile periodo di transizione (dalla casa e dall’autorità paterna verso l’indipendenza) potrebbe esserle d’aiuto affiancarsi ad un supporto psicologico, così che possiate mettere a fuoco assieme le risorse e gli strumenti più efficaci in grado di sostenerla lungo il percorso ed il periodo d’attesa.

Le auguro il meglio,
Dott.ssa Caterina Berti

Dott.ssa Caterina Berti Psicologo a Torino

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6 APR 2021

Proprio perché è così caratteriale, non è che un tuo sfogo gli farebbe vedere la (tua) verità. Ti suggerisco di andartene il prima possibile. La tua sembra una situazione in chi si salva chi può. Buona fortuna

Dott. Pier Luigi Rocco Psicologo a Udine

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6 APR 2021

Salve Vera, comprendo quanto dolore tu possa provare e quante difficoltà tu abbia vissuto. Tuo padre purtroppo si è dimostrato anaffettivo e con un forte controllo su tutti i componenti familiari. Laddove c è un carnefice esistono sempre delle vittime che vengono sacrificate. Sicuramente non devi dipendere dal suo giudizio, perché credo che tuo padre non voglia la tua autonomia. Ma la tua vita è importante, e non ci devi rinunciare. Agisci, fai le tue scelte, non ti lasciare intimidire. E se hai necessità di confrontarti con un esperto non esitare, riusciresti a darti quelle spiegazioni e ad elaborare quelle emozioni per poter vivere serena.

Dott. Alessandro Papagni Psicologo a Ostia

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