Salve, mi chiamo Nick, ho 20 anni. La mia paura deriva dalla tendenza assunta dalla mia mente di partire da qualcosa di minuscolo (un video, una discussione sul contesto) e arrivare ad impersonarmi in situazioni violente o catastrofiche causate da altre persone nei miei confronti e in quelli di persone a me care, come la mia ragazza e il mio gruppo di amici. In particolare la paura si concentra sul pensiero di non avere alcun controllo di quel tipo di situazione, non sapere cosa fare o come dover reagire, sento un'impotenza enorme, che mi fa sprofondare ancora di più nella paranoia pensando "e se mi bloccassi dalla paura mentre qualcuno sta facendo del male alla mia ragazza e ha bisogno del mio supporto?" Questo tipo di paura mi provoca ansia quando mi trovo (o mi dovrò trovare) in mezzo alla folla, specie se in spazi chiusi. Allo stesso tempo, tuttavia, mentre riflettevo su questo ho capito anche che la stessa paura si presenta in situazioni opposte, come vicoli o i distributori automatici presenti nella città di sera (è capitato più di una volta di ritrovarmi col mio gruppo all'interno delle stanze pubbliche con distributori automatici assieme ad altri gruppi di persone, non più grandi di me, che mostravano atteggiamenti tendenti alla violenza [Es. Prendere a pugni forti le macchinette, sguardo incattivito, il tipo di persona che ti suggerisce che basta il minimo a "farlo partire"]). Non so cosa fare, questo tipo di pensiero mi viene almeno una volta al giorno quando mi tornano in mente questo tipo di situazioni e mi bloccano per almeno un'ora ogni volta, sono consapevole che è "tutto nella mia testa" e che c'è una bassissima probabilità che quello che ho elencato accada a me, ma saperlo non aiuta, ho paura di arrivare al punto di non godermi le serate fuori a causa di questa paura, succede già quando mi viene proposto di andare a ballare, accetto perché so che mi divertirò con la mia compagnia ma la settimana d'attesa è DAVVERO struggente.
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
27 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Ciao Nick, grazie per aver condiviso ciò che stai vivendo. Da quello che scrivi, sembra che la tua mente tenda a immaginare scenari di pericolo e impotenza, e questo ti porta a provare ansia, soprattutto in luoghi affollati o potenzialmente minacciosi. È un fenomeno che può avere a che fare con un'iper-vigilanza, ovvero la tendenza a percepire il mondo esterno come imprevedibile o pericoloso, anche quando non ci sono segnali concreti di minaccia.
Alcuni punti su cui riflettere:
- Il bisogno di controllo: il pensiero di non sapere come reagire è centrale nella tua ansia. Spesso, quando si teme la perdita di controllo, la mente cerca di compensare immaginando tutte le possibili situazioni di pericolo, ma questo può diventare un ciclo che alimenta l'ansia invece di prevenirla.
- Il corpo e la paura: la paura è una reazione normale, e bloccarsi di fronte a un pericolo è una risposta fisiologica comune. Però il fatto che questi pensieri ti assalgano anche in momenti in cui non sei in pericolo vero e proprio indica che il cervello sta trattando questi scenari come se fossero imminenti.
- L’ansia anticipatoria: l’idea che la settimana prima di uscire in un locale sia “struggente” suggerisce che non è solo il momento in sé a spaventarti, ma anche l’attesa dell’evento. Questo è un tipico meccanismo dell'ansia: ci si preoccupa prima ancora che qualcosa accada.
Cosa puoi fare?
- Tecniche di grounding: quando la paura arriva, prova a riportarti al presente con esercizi concreti. Ad esempio, la tecnica del 5-4-3-2-1 (nominare 5 cose che vedi, 4 che tocchi, 3 che senti, 2 che annusi, 1 che assapori) aiuta a spostare l’attenzione dalla mente al corpo.
- Esercizi di esposizione graduale: se il tuo cervello sta associando certi luoghi (come i locali o le stanze dei distributori) a situazioni di pericolo, potrebbe essere utile affrontarli gradualmente, con esperienze che ti permettano di sentirti più sicuro. Ad esempio, frequentare locali più piccoli prima di andare in quelli affollati.
- Tecniche di respirazione: l’ansia è spesso legata alla respirazione superficiale. Imparare a respirare profondamente (per esempio con la respirazione diaframmatica) può ridurre i sintomi fisici della paura.
- Allenamento alla gestione dell’ansia: se il tuo timore riguarda il non sapere come reagire, potrebbe essere utile prendere in considerazione un corso di autodifesa o di gestione delle emergenze. Questo non perché sia probabile che tu ne abbia bisogno, ma perché potrebbe darti un senso di sicurezza e autoefficacia.
Se questi pensieri diventano così frequenti da condizionare la tua vita sociale e il tuo benessere, parlarne con un professionista potrebbe esserti utile. Un percorso di terapia psicologica, anche breve, può darti strumenti concreti per affrontare l’ansia e ridurre l’impatto di questi pensieri.
28 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Che fatica che fai Nick, e che peso che porti. E che voglia di tuffarti nella vita.
Sicuramente come altri colleghi ti avranno detto saprai che esistono alcune tecniche per alleviare l’ansia quando si fa ingestibile. E calmarti li per lì. (Comunque la tecnica che funziona più di tutte è immaginarsi dettagliatamente lo scenario PEGGIORE possibile)
Se la possibilità di calmarsi sul momento (al pari di un farmaco o di “sapere che è tutto nella tua testa”) ti fa sentire più padrone di te stesso, può essere una buona strada.
Un’altra strada può essere lasciarsi INCURIOSIRE. Non con l’atteggiamento dell’investigatore o del mago, ma piuttosto con quello del bambino che non smette mai di chiedere “e perché?”. Incuriosire proprio da questi comportamenti che ora spaventano. Piuttosto che dirti “ è tutto nella mia testa” (che forse porta con sei anche un po’ di Giudizio verso di te?) puoi provare a dirti “ok nick, la tua testa ti sta dicendo che c’è questo rischio anche se la tua realtà non è d’accordo, vediamo dove ci porta” e seguire. .
Così, portando un po’ di serena consapevolezza potrai piano piano rompere quei mulinelli di paranoia per semplice fatto di averli navigati a piena luce/consapevolezza.
27 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Nick., buongiorno. Ho letto con interesse la sua esperienza e devo dire che deve essere molto disabilitante per lei vivere questa paura. Voglio essere breve e ne parlerò in termini psicoanalitici che è il
mio orientamento , ma non è né quello da preferire né l’unico a cui affidarsi per risolvere il problema. Io valuterei la sua paura in termini di un conflitto. Potrebbe interpretarlo come un segnale di un’angoscia più profonda legata alla sua posizione nei confronti di un senso di protezione verso chi ama. L’idea di non avere il controllo e di bloccarsi mentre qualcuno potrebbe far del male a lei o alla sua ragazza potrebbe rimandare ad un conflitto tra impulsi di autodifesa e una paura delle possibili conseguenze . Potrebbe provare un desiderio di identificazione con il ruolo del protettore, ma allo stesso tempo temere di non essere all’altezza di questo compito, il che genera ansia. Vorrei evidenziare che non è tanto la situazione in sé a generare la sua ansia, ma lo spavento che essa le provoca. In altre parole, la paura di avere paura. In pratica lei non prova ansia per la situazione in sé ma si angoscia per lo spavento che la situazione le provoca.
Probabile che la sua mente anticipi scenari catastrofici per prepararsi a un pericolo che non può realmente controllare. È un meccanismo di difesa con cui tenta di evitare un trauma, ma finisce per creare una sofferenza costante. Giusto per offrirle uno spazio riflessivo con cui leggere la sua situazione con gli occhi di osservatore esterno, la invito a pensare ad esperienze del suo passato in cui si è sentito realmente impotente o incapace di reagire in situazioni simili, oppure situazioni in cui ha visto qualcuno che avrebbe dovuto proteggere lei o altri e non è riuscito a farlo.
Spero di esserle stato di aiuto .
Un cordiale saluto.
Francesco Maria Tarasi
27 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Il pensiero di cosa potrebbe succedere di catastrofico se lei si trovasse in determinate situazioni, ha un pensiero disfunzionale
La mente umana ha una sua autonomia nel pensare i pensieri
Noi non possiamo impedire la mente di pensare non possiamo controllare il contenuto e pensare e non possiamo contenuto il flusso e pensieri
Tuttavia, questo non significa che i nostri pensieri sia automaticamente veritieri
I nostri pensieri sono semplicemente pensieri e basta non solo prove di verità leggi di Stato o profezia
Sono semplicemente pensieri.
Soprattutto i pensieri catastrofici tendono a metterti davanti una realtà sempre negativa ma positiva, sempre sempre negativa. In quanto sono pensieri ansiogeni.
Non dobbiamo dare per scontato che quello che noi pensiamo manca davvero
Anche se dovesse accadere, non significa che il finale è catastrofico
Come reagirebbe, non si può saper a priori, dipende dalla situazione
Il pensiero si mette di fronte a una miriade di risoluzioni che sono sempre negative, una più negativa dell’altra, ma non è detto che si realizzino per davvero
Noi non possiamo impedire alla mente di pensare. Tuttavia, possiamo impedire che questi pensieri abbiano effetto su di noi e ci condizionano.
I pensieri negativi ci possono anche essere tuttavia sono uno che ci vediamo se faccio condizionare la nostra pensieri negativi oppure no
Le consegne, un percorso psicologico che la possa aiutare a comprendere meglio la sua situazione ed affrontarla
Per ulteriori informazioni, mi contatti le risponderò con piacere
27 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Nick,
da quello che descrive mi viene da pensare che ci sono una serie di trigger esterni che l'attivano e che inconsapevolmente si scatena una serie di reazioni emotive e pensieri catastrofici principalmente persecutori. Il corpo reagisce con una risposta in gergo tecnico "vagale" che in questo caso è rappresentato da un'immobilismo corporeo ed il sentirsi impotente. Oramai è noto alla comunità scientifica che questi episodi e stati d'animo che si manifestano in fase adulta possono derivare da episodi difficoltosi avuti durante l'infanzie e l'adolescenza che in un qualche modo ci riportano a tali situazioni. Se non vuole essere invaso da tali reazioni corporee e pensieri intrusivi sarebbe importante che chiedesse aiuto a Psicoterapeuti che trattano con i traumi del passato. Chieda aiuto e sarà il modo per farle ritrovare la sua serenità e tranquillità vivendosi una vita più leggera. Francesca Drssa Marchetti
27 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Nick, grazie per aver condiviso quello che stai vivendo. Quello che descrivi è molto reale e comprensibile, e già il fatto che tu riesca ad analizzare così bene le tue paure è un segnale di grande consapevolezza. Le tue preoccupazioni sembrano ruotare attorno a due temi principali: **la paura dell'impotenza** in situazioni di pericolo e **l'ansia anticipatoria** che ti blocca già al pensiero di trovarti in certi contesti.
**Perché provi queste sensazioni?**
Le tue paure non sono assurde o infondate: fanno parte di un normale meccanismo di difesa del cervello, che cerca di prevedere e controllare potenziali minacce. Il problema è che questo "sistema di allerta" sta lavorando troppo, amplificando scenari improbabili fino a rendere difficile vivere con leggerezza le situazioni quotidiane.
Ecco alcune possibili cause di questa reazione:
- **Iper-vigilanza**: Sei particolarmente attento ai segnali di pericolo (come il comportamento aggressivo di altri), e questo ti porta a percepire le situazioni come più minacciose di quanto siano in realtà.
- **Bisogno di controllo**: La tua paura più grande sembra essere l’incapacità di reagire e proteggere chi ami. Questo pensiero può diventare invadente perché il cervello non tollera l’idea di non avere il controllo.
- **Ansia anticipatoria**: Immaginare continuamente "cosa potrebbe andare storto" ti tiene bloccato in un ciclo di pensieri negativi, anche quando il pericolo non è reale.
**Cosa puoi fare concretamente per gestire questa paura?**
1. **Riconosci il ciclo dell'ansia**
L’ansia funziona come un circolo vizioso:
- **Innesco**: Una situazione o un pensiero (es. l’idea di una serata affollata).
- **Interpretazione catastrofica**: "E se succedesse qualcosa di grave e io rimanessi paralizzato?"
- **Reazione fisica ed emotiva**: Tensione, paura, blocco mentale.
- **Evitamento**: Ti viene voglia di evitare certe situazioni per non provare quel disagio.
Capire questo ciclo ti aiuta a riconoscere che è l'ansia a parlare, non la realtà.
2. **Sfida i tuoi pensieri catastrofici**
Quando arriva la paura, prova a chiederti:
- Qual è l'evidenza reale che questo accadrà?
- È mai successo davvero in passato? E, se sì, come ho reagito?
- Cosa direi a un amico che ha la stessa paura?
3. **Preparati mentalmente (ma senza ossessionarti)**
Immaginare ogni possibile scenario per sentirsi "pronto" aumenta solo l’ansia. Invece, puoi lavorare sulla fiducia nella tua capacità di affrontare l’imprevisto, se mai si presentasse. Non devi avere tutte le risposte, ma puoi sapere che, in caso di pericolo reale, il tuo corpo reagirebbe d’istinto (come accade a tutti).
4. **Pratica tecniche di grounding (radicamento)**
Quando senti l’ansia salire, puoi usare esercizi per riportarti al momento presente:
- **Tecnica 5-4-3-2-1**: Guarda 5 cose, tocca 4 superfici, ascolta 3 suoni, nota 2 odori, percepisci 1 gusto.
- **Respiro quadrato**: Inspira per 4 secondi, trattieni per 4, espira per 4, trattieni per 4. Ripeti finché il battito rallenta.
5. **Limita l'anticipazione ansiosa**
Quando ricevi un invito, invece di rimuginare per giorni su cosa potrebbe andare male, prova a **focalizzarti su cosa ti piace della serata**: stare con gli amici, ridere, condividere momenti piacevoli.
6. **Parlane con qualcuno di fidato**
Hai una ragazza e un gruppo di amici a cui tieni: provare a condividere, anche in parte, le tue paure può darti un senso di supporto e alleviare il peso che senti sulle spalle.
7. **Considera un supporto professionale**
Se senti che questi pensieri ti limitano troppo, uno psicologo specializzato in ansia o disturbi ossessivi può aiutarti a trovare strategie personalizzate per gestire meglio le tue paure.
**Un passo alla volta**
Non sei destinato a vivere così per sempre. Queste paure sono comuni e possono migliorare con il tempo e con le giuste strategie. Ogni piccolo passo che fai per affrontarle (anche solo scriverne) è già un segnale che hai la forza per superarle.
Se ti va, possiamo approfondire uno dei punti o elaborare insieme un piano più concreto per affrontare l’ansia.
27 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Nick, quello che descrivi è un ciclo di ansia legato all’insicurezza in situazioni percepite come minacciose, anche se razionalmente sai che il rischio è basso. La tua mente anticipa scenari estremi, e questo ti porta a sentirti impotente e bloccato. Il fatto che questi pensieri ti condizionino nelle uscite è un segnale da non sottovalutare.
Può essere utile lavorare su tecniche per gestire l’ansia, come il respiro controllato e la ristrutturazione cognitiva (ossia riconoscere e ridimensionare questi pensieri). Se la paura sta influenzando troppo la tua vita sociale, confrontarti con un professionista potrebbe aiutarti a trovare strategie più specifiche per affrontarla.
27 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Nick!
Forse dovresti analizzare la tua paura e capire da cosa possa derivare, in modo tale da conoscerla e cercare poi gli strumenti più utili per combatterla. Sarebbe utile ricercare l'aiuto di uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale che ti aiuti a superare la tua paura!
27 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Nick, lei descrive vividamente il suo timore, e comprendo che in queste situazioni possa essere davvero struggente, come lei stesso racconta.
Le consiglierei un percorso psicologico di natura cognitivo comportamentale, per riuscire ad analizzare il legame che intercorre la situazione e il pensiero che insorge in lei, e le conseguenti emozioni suscitate e comportamenti che lei mette in atto in quei momenti.
Cordialmente
27 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Nick,
Sembra proprio che lei sia entrato in un loop di suggestioni che rivolge costantemente a sé stesso. Infatti il potere della psiche nel momento in cui è posseduta dall’’automatismo cede ed è da questo diretta e sottomessa. L’automatlsmo mentale è il titolo di un importante ricerca scientifica agli inizi del ‘900 di Pierre Janet, uno psicologo francese da cui trassero ispirazione anche gli stessi Freud e Jung. L’automatismo si configura come un complesso o più complessi di immagini psichiche a carattere inconscio per lo più che si impongono alla coscienza guidandola e prendendone il controllo. Esso è ripetitivo e tendenzialmente elicita sentimenti negativi.
Esso tende a suggestionare l’individuo. Per questo non bisogna esagerare con il potere dell’auto suggestione ovvero dell’essere noi stessi gli agenti di questo potere. Sembra che lei evochi continuamente scenari di quel tipo. Sarebbe opportuno che lei iniziasse a monitorare questa sua pratica auto suggestiva rimodulando una propria capacità di controllo dei suoi stati psichici. Anche la visione di certi filmati e l’ascolto di certi racconti andrebbe evitata se corteggia quel tipo di immagini negative. Se però questo tipo di automatismo psichico dovesse protrarsi, allora sarebbe opportuno confrontarsi con uno psicoterapeuta.
Dott. Pietro Salemme
27 FEB 2025
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Nick,
prima di tutto voglio riconoscere la tua consapevolezza nel riflettere su queste sensazioni e paure, che è un passo importante nel percorso di comprensione e gestione delle stesse. Ciò che descrivi riguarda una forma di ansia anticipatoria, in cui la tua mente si proietta in scenari catastrofici e ipotetici, con un forte senso di impotenza e paura di perdere il controllo, specialmente in situazioni sociali o in luoghi affollati. È comune in queste situazioni avere pensieri che generano ansia, anche se sei consapevole che si tratta di scenari improbabili.
Queste paure possono essere legate a un meccanismo di “catastrofizzazione”, dove la mente esagera e ingigantisce situazioni che potrebbero non essere pericolose. L’ansia sociale o situazionale che provi, soprattutto in spazi chiusi o affollati, è anche un sintomo di una possibile forma di ansia sociale o di attacchi di panico anticipatori, che sono comuni nelle persone giovani quando si trovano a dover affrontare situazioni che sembrano fuori dal loro controllo.
Per quanto riguarda le tue preoccupazioni sul non riuscire a reagire in situazioni di pericolo, è importante comprendere che queste paure sono spesso legate a un senso di vulnerabilità e insicurezza che può manifestarsi come paura di non essere “all’altezza” o di non saper cosa fare. Tendenzialmente, il nostro cervello si concentra sul “peggio che può succedere” per proteggersi, ma in realtà, nella maggior parte dei casi, la situazione non si sviluppa mai come previsto.
Un modo per affrontare queste paure è attraverso il lavoro di esposizione graduale. Inizia a esporsi lentamente a situazioni che ti causano ansia, ma in un ambiente controllato e sicuro. Questo può includere, ad esempio, andare a eventi sociali ma rimanendo per periodi brevi, o frequentare spazi affollati dove puoi sperimentare il controllo e la consapevolezza del fatto che nulla di negativo sta accadendo. Con il tempo, il tuo cervello si abituerà all’idea che quelle situazioni non sono pericolose come sembra nella tua mente.
Un altro passo importante è imparare a gestire l’ansia quando si presenta. Tecniche come la respirazione profonda, la mindfulness e la relaxazione muscolare progressiva possono aiutarti a ridurre il livello di ansia e a riprendere il controllo in situazioni che altrimenti ti sembrerebbero travolgenti. Sii gentile con te stesso, accettando che è naturale avere pensieri di paura, ma che tu hai il potere di non agire su di essi.
Infine, se queste paure stanno influenzando significativamente la qualità della tua vita, potrebbe essere utile un supporto psicologico utilizzando tecniche cognitivo-comportamentale. Tale supporto e' molto efficace nel trattare l’ansia, in particolare per quanto riguarda la gestione dei pensieri intrusivi e delle paure irrazionali, aiutandoti a ristrutturare il modo in cui percepisci e reagisci a determinate situazioni.
Se ti fa piacere, sono a disposizione per ulteriori riflessioni e per continuare a lavorare insieme su come affrontare queste paure in modo sano e positivo. Non esitare a cercare il supporto che ritieni più utile per te.