Ho sbagliato e vorrei che lei lo capisse...
Salve. Da qualche settimana io e la mia ex ragazza abbiamo praticamenta tagliato tutti i ponti, a causa di un litigio, nel quale sono volate parole forti, da parte mia, ma anche da parte sua. Parto col dire che era una relazione a distanza, ci conoscevamo da mesi (prima in rete) e poi ci siamo conosciuti di persona. Ritornando al litigio: scaturì dal fatto che improvvisamente lei da un giorno all'altro (precisamente il giorno dopo del mio ritorno a casa) se ne esce con "scuse" del tipo "non so più chi sono", "sono confusa" "mi sento vuota" e cose del genere. A quel punto, comincio a capire la situazione (in realtà avevo avuto un ottimo presentimento già durante i giorni in cui sono rimasto nella sua città) e la saluto amichevolmente, dicendole che è stato un piacere conoscerla e tutto ciò che vi era stato fino a quel momento. Ho fatto ciò perchè conoscevo le mie ragioni e tra poco capirete il perchè. Lei a quel punto, mi chiede di restare, di rivederci nuovamente, per chiarirci, ma al tempo stesso mi dice cose del tipo "non posso darti nessuna certezza per il futuro, quindi mal che vada, potremo dire di averci provato". Ora, insomma, capirete che a quel punto mi sono sentito una sorta di giocattolino in mano a lei (sottolineo che io ho 24 anni lei quasi 21) o comunque, il timore di trasformarmici se l'avessi rivista e avremmo proseguito. Quello che pensavo era: la rivedo, proseguiamo questo percorso insieme, ma alla fine avrò sempre il timore, ogni singolo giorno futuro, che lei possa cambiare improvvisamente idea e chiudere anche questa seconda opportunità che ci siamo dati entrambi. Continua la discussione, lei mi dice che vuole rimanere sola, in questo momento, la sua decisione è questa. Io le faccio capire che sbaglia a fare così, perchè nel malessere, isolarsi (e voi, professionisti, mi insegnate) è peggio e non fa altro che accrescerlo quel malessere. Insomma, continuiamo a parlare e cominciamo anche a spiattellarci, a vicenda, i difetti (non estetici, assolutamente, ma caratteriali etc), le cose che sostanzialmente odiavamo l'uno dell'altra e così via. Poi, ecco... Mi parte totalmente la testa e le rivolgo parole pesanti, molto pesanti, anche a causa del suo comportamento un pò "strano" (lei di persona, tralasciando la timidezza, che non può essere solo quella, praticamente non mi parlava quasi mai e generalmente stavamo sempre a coccolarci, baciarci e cose del genere). Dico "strano", perchè purtroppo,per me, la conversazione, il dialogo è fondamentale e poco importa se per mesi avevamo già parlato in chat/telefono e quindi ci conoscevamo già per bene. Insomma, riconosco tranquillamente di essermi comportato da cafone, in quel momento, ma un pò lo stress generale, un pò la sensazione, a quel punto, di sentirmi preso in giro, un pò tutta questa situazione mi ricordava il mio passato di totali delusioni e così via... insomma, come dicevo, non mi sono controllato con le parole. In realtà, questo mio comportamento, l'ho da tempo e non riesco a spiegarmelo. Nei giorni successivi al litigio ho provato più volte a scusarmi con lei, ma non ho mai ricevuto una risposta. Mi rendo conto che è difficile per lei credermi, ma non ero in me in quel momento e ciò che ho scritto in una diavolo di chat, non lo pensavo, anche se sembra difficile credermi. Proprio perchè ho capito, oramai, di dover risolvere questo problema, proprio da ieri ho iniziato un percorso con una professionista, con la quale voglio, in generale, cercare di eliminare, smussare, per così dire, questo mio lato "oscuro".. Ecco, vorrei tanto ricontattarla tra qualche settimana, magari giusto tra 1 mese esatto dal litigio e cercare di spiegarmi nuovamente e farle capire che ho sbagliato e me ne pento tantissimo.. Dal giorno della rottura, non vivo più bene la mia vita. Penso continuamente a lei, al mio errore e al fatto che se avessi "temporeggiato" con le parole o meglio ancora, avessi accettato il suo invito a rivederci, tutto ciò non sarebbe accaduto. Mi sento "morire" dentro, a causa di ciò, giorno per giorno....