Ho rotto i ponti con i miei, mi rendevano la vita impossibile

Inviata da Giucri · 5 ago 2021

Salve.
Dopo anni di inutili discussioni, ho rotto i ponti con i miei genitori.
Ho sempre avuto un rapporto disfunzionale con mia madre: sono stata cresciuta a pane e sensi di colpa, costretta a primeggiare in tutto per essere vista da lei e sempre con l'ansia del suo giudizio.
Quelle volte che ho fatto una scelta diversa dai suoi schemi, dalle sue aspettative egoistiche, erano musi lunghi e silenzi assordanti.
Non ha fatto altro che ripetermi che solo lei mi ama davvero, solo lei sa quello che é bene per me, che lei aveva esperienza e dovevo sempre ascoltarla, perché io in fondo ero un'incapace.
Non sono mai stata realmente libera di scegliere quello che volevo perché se a lei non piaceva mi rimproverava che dopo tutto il bene che ho avuto (nulla di più di quello che un normale genitore riserva ad un figlio) io la ringraziavo non tenendola in considerazione.
In pratica mi ha manipolata.
Mio padre, che io considero un vigliacco, l'ha sempre seguita e assecondata perché ci vive insieme e non ci si mette contro (parole sue).
Sono sposata da 5 anni e ho due bimbe, la nostra vita di famiglia é sempre minata dalla loro invadenza, manie di controllo e presunzione.
Sono gelosi dei miei suoceri, e se possono cercano di metterli in cattiva luce per brillare di più loro.
Mia madre dà di matto quando le bimbe sono con loro e non con lei, ad ogni occasione di ritrovo l'aria é tesa perché per niente si offende e mette il muso, vuole stare sempre al centro dell'attenzione e non sia mai le bimbe stanno più con gli altri nonni...
Finché ero solo la figlia, a casa con loro, ho tollerato, mi sono fatta andare bene tutto.
Ma una volta uscita di casa ma la sua ossessione per me é anche peggiorata si é aperto il vaso di pandora ed é uscito tutto il male che ho tenuto dentro per anni.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso é stato vederla usare gli stessi mezzi usati con me con la mia prima figlia: ricatti morali e sensi di colpa... non ci ho visto più!
Razionalmente so che allontanarla (allontanarli) é la soluzione giusta perché finalmente le mie giornate sono serene, libere dall'ansia di cosa dico o faccio per non urtare mia madre che pretende il controllo di tutto ciò che mi riguarda (figlie comprese), le occasioni in famiglia sono finalmente felici.
Emotivamente soffro molto, é pur sempre mia madre (come molti mi dicono) mi dispiace che le bimbe non possano vederla (anche se poi sono preoccupata che possano subire lo stesso trattamento mio).
Sono consapevole che lei non cambierà mai, anzi i suoi ridicoli tentativi di riconciliazione erano volti come sempre al senso di colpa e al vittimismo... E io sono davvero stanca! Ma come posso vincere questo senso di vuoto nel dover rinunciare a lei?
Grazie a chi vorrà aiutarmi con la sua professionalità.

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Miglior risposta 7 AGO 2021

Buongiorno,
dalla narrazione della sua difficoltà traspare la sofferenza che sta provando in questo momento. Naturalmente ci sono molte dinamiche complesse emotivamente. Una cosa molto buona è che lei è consapevole di ciò che accadeva nella relazione con sua madre e che oggi sembrerebbe riaccadere tra nonna e nipote, e se ne è differenziata.
La situazione che riporta è molto importante e potrebbe essere utile un percorso per tirare fuori al meglio le sue risorse, ristabilire i suoi confini e comprendere da cosa questa sofferenza deriva. Molto spesso ci portiamo dietro bisogni non riconosciuti da parte dei nostri genitori nel passato che ad oggi solo noi possiamo soddisfare in quanto Adulti.
Resto a disposizione e le auguro il meglio.
Dott.ssa Alice Delicati

Dott.ssa Alice Delicati Psicologo a Foligno

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6 AGO 2021

Buongiorno,
è una situazione molto delicata quella di cui parla. Il legame con la madre è complesso e colmo di dinamiche inconsce difficili da elaborare. Inoltre, tra le righe, porta anche la questione di suo padre, non meno importante.
Dalle sue parole emerge che sebbene si sia allontanata "fisicamente" da sua madre, soffre ancora molto. Come se la presenza della madre abitasse ancora dentro di lei sotto forma di conflitti profondi.
La questione che porta è molto importante e può essere un occasione per lei, una possibilità per interrogarsi sui motivi della sua sofferenza e della sua soggettività.

Resto a sua disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Tarchi

Martina Tarchi Psicologo a Torino

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6 AGO 2021

Buongiorno Giucri, immagino la sofferenza emotiva che ha provato, e che prova ancora, nel decidere di tagliare i ponti con i suoi genitori. Penso, più che altro, che lei provi un forte senso di colpa per la scelta che ha preso, si sente come se avesse fatto qualcosa che sua madre giudica sbagliato e per questo si sente, a sua volta, sbagliata, come quando da piccola prendeva decisioni diverse da quelle che sua madre riteneva opportune. Come ben sa, nè sua madre nè suo padre cambieranno, ma può cercare di stabilire dei confini precisi e flessibili con i suoi genitori, che le permettano di mantenere con loro dei contatti senza però far si che questi siano invadenti con la sua famiglia. Inoltre, per superare il senso di vuoto che prova nel dover rinunciare a sua madre, le consiglierei di cominciare un percorso psicoterapico ad approccio sistemico relazionale.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e le auguro il meglio
Dott.ssa Francesca Araneo

Francesca Araneo Psicologo a Pescara

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6 AGO 2021

Cara Giucri,

è fondamentale che lei si svincoli non solo fisicamente, ma anche emotivamente dai ricatti emotivi basati sul senso di colpa che sua madre infigge sia a lei che a sua figlia. A questo proposito, è fondamentale che si conceda uno spazio di ascolto e rafforzamento delle sue risorse, unitamente alla rielaborazione del rapporto con sua madre e suo padre, il quale ha colluso con lei per il suo quieto vivere. Il senso di vuoto si abbatte dando voce ai nodi irrisolti che devono trovare uno spazio e un tempo per essere districati e risignificati.
Sono a sua completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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6 AGO 2021

Carissima Giucri,
si capisce molto bene la sofferenza che le causa rimanere tra queste due polarità. I genitori sono il primo legame di attaccamento e accudimento, sono quelli che dovrebbero proteggerci e difenderci quindi quando la mancanza viene proprio da loro questo ci sconvolge e crea grandi problemi. Lei è stata molto brava a capire che il rapporto dei suoi era disfunzionale ed è stata altrettanto brava a "separarsene". Capisco anche che comunque si parla dei suoi genitori e che vorrebbe avere con loro un rapporto diverso, fatto di affettività e relazioni sane. Purtroppo sa anche molto bene che questo non è possibile. Il senso di vuoto che sperimenta potrebbe essere elaborato con un professionista che potrebbe aiutarla a rinforzare le sue risorse ed energie per poter affrontare al meglio questi rapporti e gestire ciò che le sta succedendo con maggiore forza, affettività e vitalità senza farsi coinvolgere eccessivamente.
Sono a diposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
Psicologa clinica, Sessuologa clinica e terapeuta di coppia
(ricevo anche on line)

Dottoressa Stefania Barbaro Psicologo a Milano

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6 AGO 2021

Buongiorno Giucri,
comprendo il senso di vuoto di cui parla, perché le figure genitoriali sono il primo legame di attaccamento che ogni persona instaura al nascere. Mettere distanze può essere funzionale per non sottoporsi ad una tensione continua che diventerebbe insostenibile. Ma serve anche lavorare su se stessi, per rielaborare le conseguenze di un attaccamento disfunzionale.
La incoraggio a farsi aiutare e rimango a disposizione
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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