Ho perso la mia gioia di vivere

Gentile Elia,
comprendo il suo malessere correlato ad abbassamento del tono dell'umore, abulia, anedonia, ansia sociale e scarsa autostima.
Ricercare le diverse cause passate e presenti di questo malessere e trovare le modalità per neutralizzarle è un lavoro che può essere fatto in psicoterapia, senza escludere, se necessaria, una possibile temporanea integrazione farmacologica.
Lei ha dimostrato buona consapevolezza e senso di responsabilità che potrebbe e dovrebbe utilizzare con l'intraprendere un percorso di psicoterapia (preferibilmente cognitivo-comportamentale).
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Salve Elia, lei ha avuto un'intuizione molto importante, ovvero che i traumi passati cercano di riemergere nonostante tutto l'impegno che possa mettere nel domarli e ciò è normale. Allo stesso modo normale che lei abbia una certa reticenza ad intraprendere un percorso psicologico, accade, e non di rado, che la scelta di andare in terapia sia accompagnata da sentimenti negativi. Ciò che sento di dirle è che il suo luccichio non è perduto per sempre, a volte spende di più, a volte meno ma è dentro di lei e può essere ri-alimentato rompendo il loop che è venuto a stabilirsi nella sua vita e nella sua quotidianità.
Sono a sua disposizione se vuole, online.. Un caro saluto!
Dott.ssa Mara Iannone

ps. La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda... di accendere la luce. (cit.)

Ciao Elia,
leggendo le tue parole mi chiedo quanto debba essere faticoso tenere a bada quotidianamente pensieri e ricordi e ricordi dolorosi e quanto questa controllo tolga energia alla tuo quotidiano.
Nella relazione terapeutica puoi scegliere quanto dire di te e i tempi in cui senti di poterlo fare: nessun professionista può obbligarti a dire tutto e subito ma puoi sperimentare la novità di farti conoscere a poco a poco.

Ti auguro di trovare una/un professionista che sappia accoglierti.
Un caro saluto.
Dott.ssa Virginia Engolini

Buongiorno Elia,
Il consiglio é di trovare un/a professionista che le possa fornire un sostegno psicologico, la aiuti ad uscire da questa situazione che la porta ad isolarsi socialmente sempre di più. Lei quando é fuori di casa non si sente come gli altri e sente dentro, appunto, un disagio, tipo una vergogna, una forma di blocco nel poter condividere, con chiunque, il dolore che porta dentro di sé. Vi é anche la paura di crescere e affrontare gli eventi e le responsabilità che questo comporta, la forza interiore che crede di aver perso ed invece é solo in stand by (usando un termine che indica un'attesa), aspettando di riemergere per dare un nuovo impulso al suo divenire. Appena percepisce l'arrivo di questi momenti di difficoltà a vivere il momento, esca di casa e vada a fare una passeggiata veloce di almeno una mezz'ora, anche se ciò le costa una fatica interiore notevole, perché in tal modo le capacità fisiche del corpo verranno un minimo soddisfatte, ed il movimento farà produrre un minimo di endorfine delle quali ha bisogno. Con un lavoro psicologico non dovrà necessariamente rivivere ciò che ha passato e se questo avverrà, sarà perchè lei stesso ne avrà sentito l'esigenza e questa sarà condivisa con il/la professionista che avrà scelto, il quale la aiuterà a inquadrarla sotto un'altra luce, dandole un punto di vista che ora non può vedere essendo intento a cercar di soffocare questi ricordi invalidanti. La aiuterà a individuare le sue esigenze, urgenze, bisogni, progetti e le molte qualità che una persona come lei ha. Inizi a prendersi cura di lei e dei suoi sogni e ambizioni e sensibilità. Si informi se presso l'università che frequenta vi é uno sportello psicologico che possa darle un consiglio sulla direzione da prendere oppure contatti direttamente un/a professionista che ,come me, sta rispondendo alla sua domanda.
Già scrivere in questa sede é già una partenza, perchè non é semplice come sembra prendere questa decisione e coraggio. Ora continui su questa strada di condivisione per riprendere in mano la vita che merita con la serenità mentale della quale ha pieno diritto di avere.
La saluto cordialmente e per contattarmi, anche per un colloquio, sa come fare

Caro Elia,

il fatto che i tuoi traumi infantili riemergano, in connessione col periodo che stai attraversando nel qui e' ora, e' una informazione molto preziosa in relazione al filo rosso che unisce quel periodo "lontano" con il presente.
Grazie, intanto, di aver condiviso parte del tuo vissuto, denota molto coraggio da parte tua e ti invito ad accorgertene a tua volta, per favorire gia' da questi elementi una rinarrazione della definizione di te stesso e degli altri.
Sono a tua completa disposizione per intraprendere un percorso psicoterapeutico, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice

Buongiorno Elia,
probabilmente questa fase della sua vita è arrivata per comunicarle qualcosa. Mascherare la sua sofferenza col sorriso è solo un tentativo di continuare a reprimere ciò che invece, a quanto pare, spinge con forza per venir fuori. Perché allora continuare a fare resistenza? Perché non provare a comprendere, insieme a chi potrà offrirle il supporto necessario, cosa sta veramente dietro al suo malessere e cercare di affrontarlo? Opporre resistenza ai propri demoni è uno spreco di energie che a lungo andare non porterà ad altro che ad una maggiore frustrazione. Affidarsi ad un professionista, potrebbe essere invece il primo passo per ritrovare la via.
Ci pensi. Io resto a sua disposizione qualora le venisse voglia di riprovare a mettersi in gioco.
Cordialmente
Dott.ssa Paola Scollo

Gentile utente, mi dispiace molto per quello che sta passando. Le consiglio un percorso di psicoterapia perchè a volte quando non ascoltiamo i nostri "mostriciattoli" della mente loro tornano a bussare sempre più forte. Sono disponibile, un abbraccio

Buonasera Elia,
Comprendo la paura legata all'ipotesi di chiedere un aiuto; un percorso di Psicoterapia può essere un processo di conoscenza di sé, apprendimento e consapevolezza Graduale - nei termini di "seguire il suo ritmo": ciò significa che nulla viene fatto se lei non è pronto a farlo e paure e timori vengono accolti e presi in carico tanto quanto la domanda principale con la quale dovesse presentarsi davanti al professionista. Io le consiglio di darsi una possibilità di provare e chiedere un supporto in questo senso, resto a disposizione, un saluto, Dott.ssa Federica Favro

Buonasera Elia
Mi spiace della situazione, in cui ti trovi.
Pensa che moltissime persone , si trovano nella tua situazione.
Penso che sarebbe utile per te dei colloqui con uno psicoterapeuta, per aiutarti a superare le tue problematiche
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Ciao Elia,
grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e preoccupazioni. Capisco quanto sia difficile parlarne e apprezzo il tuo coraggio. Mi dispiace leggere che stai attraversando un momento difficile. La perdita del "luccichio" e la sensazione di disagio che descrivi sono esperienze molto comuni, ma questo non le rende meno dolorose. Ricorda che è normale avere alti e bassi e che non sono i tuoi momenti difficili a definirti: sii gentile e comprensivo con te stesso.
Adottare abitudini sane per migliorare il tuo benessere fisico e mentale può esserti di aiuto. Anche piccoli cambiamenti, come ritagliarti delle passeggiate quotidiane o mantenere una routine di sonno regolare, possono fare la differenza. Trova qualcosa che ti dia gioia o ti faccia sentire realizzato, anche se è una piccola cosa.

So che può essere spaventoso, ma un terapeuta potrebbe aiutarti a gestire i traumi e le preoccupazioni in un ambiente sicuro. Prova a considerare un primo colloquio per vedere come ti senti, non sarai obbligato ad impegnarti a lungo termine se non te la senti. I tuoi sentimenti sono validi e meritano attenzione. Ignorarli o mascherarli non li farà sparire, ma affrontarli con il supporto adeguato può aiutarti a sentirti meglio.

Caro Elia,
leggendoti sento molto dolore e allo stesso tempo una grande paura nel riprendere in mano la tua vita e uscire da questa situazione, è una paura plausibile e necessita di accoglienza e ascolto.
Ti consiglio di intraprendere un percorso di terapia che ti permetta di trovare uno spazio sicuro nel quale poter esternare questi vissuti senza maschere. Comprendo la paura nell'affrontare alcuni eventi dolorosi della tua vita, ma in questo momento sembra che stiano bussando alla porta per mostrarti un qualcosa che è parte di te e per permetterti di ritrovare quel "luccichio" che hai perso.
Ti auguro, anche se con paura, di aprire quella porta.

Rimango a tua disposizione anche online
Dott.ssa Francesca Ravagli

Buongiorno Elia,
La risposta in realtà te la sei data da solo nel momento in cui hai parlato del rivolgerti ad un professionista, ed in qualche modo, facendo questa domanda qui lo hai fatto.
So quanto possa spaventare intraprendere un percorso per tutto l'investimento economico ed emotivo che c'è dietro, ma so anche quanto sia importante avere uno spazio sicuro dove poter osservare ed elaborare la nostra storia con Qualcuno che non ci giudica quando da soli non si riesce più ad utilizzare le vecchie strategie che in qualche modo ci hanno portato fino a qui. Tutta questa sofferenza che provi si percepisce da ogni parola che hai scritto per descriverla.
Prova a fare l'ulteriore passo di chiedere aiuto, potrai con il tempo vedere piccoli nuovi spiragli e risorse.

Buongiorno Elia, la ringrazio per essersi rivolto a Guidapsicologi e ai suoi professionisti. Mi piacerebbe soffermare l’attenzione sulla sua paura di intraprendere un percorso con un professionista e a tal riguardo sarebbe interessante capire se ha svolto terapie in passato ed eventualmente come queste siano andate. Inoltre, sarebbe utile approfondire le sue paure ed indagare i costi che il rimandare una terapia comportano. Tutto ciò può essere oggetto di lavoro iniziale con uno psicologo, in modo da porre le basi per un possibile percorso futuro.

Rimango a disposizione,
Dott.ssa Ilaria De Mola.

Salve Elia,
Mi rattrista apprendere del difficile momento che stai passando. Quello che mi sento di dirti è che i periodi di crisi, in cui sembra che i pianeti si allineino contro di noi, possono racchiudere in sé il seme del trauma o quello del cambiamento: dipende tutto dalla nostra chiave interpretativa.
Comprendo anche la ritrosia a intraprendere un percorso terapeutico da cui possano riemergere contenuti mnestici spiacevoli. Il passato remoto di una persona è un aspetto che in molti casi è bene indagare, ma non è l'unico, e non necessariamente è ciò su cui si deve focalizzare la terapia.
Quello che posso consigliarti è un percorso di sostegno psicologico basato sulla mindfulness: una serie di tecniche da mettere in atto nel quotidiano per imparare a "fare pace" con la situazione presente, per quanto dolorosa. Poiché accettare quello che stiamo vivendo è, paradossalmente, il primo passo per cambiarlo in meglio.
Scrivimi pure senza impegno per maggiori info.

Buona fortuna per tutto,
Dott. Daniel Chiasso

Caro Elia,
mi dispiace per la situazione complessa che sta vivendo e la ringrazio per la preziosa condivisione.

Purtroppo, come meccanismo di difesa, troppo spesso proviamo a nascondere i nostri traumi sotto al tappeto, ma questi, come vede, riemergono violentemente finché non vengono accolti ed elaborati, solo così smetteranno di fare male.

L'unico consiglio che mi sento di darle è quello di trovare il coraggio di intraprendere un percorso di terapia, perché solo così riuscirà a fare amicizia col suo dolore.
Resto a disposizione, anche online

Un saluto,
dott.ssa Veronica Bartolini

Gentile Elia,

durante l'arco della vita non capita a tutti di acquisire continuamente nuove amicizie? Ha perso fiducia nella sua capacità di farlo, oppure sono lontani i ricordi di quanto è stato competente socialmente in passato? Con un esperto se vuole può lavorare sulla riscoperta della sue risorse in quest'area ed eventualmente acquisire nuove competenze qui e ora. Ci sono approcci che non vanno a lavorare sui traumi passati se non è quello che vuole (veda ad es. l'approccio sistemico-relazionale, la terapia breve strategica e simili).
Non riesce a smaltire chili, o vorrebbe e non riesce? Oppure è il piacere del cibo quello a cui non vuole rinunciare? Ci sono altri tipi di cibi piacevoli ma meno calorici che non ha ancora esplorato? O altri tipi di attività piacevoli e/o "consolanti", tra cui l'attività fisica (veda ad es. la corsa, inizialmente faticosa, ma poi sempre più piacevole, associata con una maggiore produzione di endorfine)?
Il consiglio è di rivolgersi ad un terapeuta con un approccio orientato al presente (che non esclude di lavorare sui traumi passati quando e se se la sente) e concordare di lavorare sui problemi attuali, come ad es. sul disagio nell'uscire di casa e nello stare tra la gente.

Le faccio tanti auguri
Dott. Giovanni Iacoviello

Gentile Elia,
dal messaggio che ha scritto sembra non riesca a trovare le energie per iniziare un percorso che possa aiutarla a stare meglio; eppure, leggo parole di una persona consapevole, sensibile e speranzosa. Non è semplice mettere se stessi al primo posto, imparare a volersi bene, specialmente quando ci troviamo da soli. Non credo di sbagliarmi se le scrivo che, solo con questo breve testo, ha dimostrato più risorse di quante forse, attualmente, se ne riconosce.
Non esiste un momento giusto per prendersi cura di se, inizierei ascoltando se stesso, un ragazzo che con questo testo sta lanciando una richiesta di aiuto. I traumi interrompono la possibilità di verbalizzare quello che si è vissuto, di ricordare quanto è insostenibile per la nostra sopravvivenza, per questo non si tratta di un tragitto fulmineo. Se si lascia guidare dalla sua mente si renderà presto conto di quanto le possa essere amica, anche se oggi è invasa da pensieri più che negativi.
Spero possa seguire il movimento che ha già iniziato.
Se avrà piacere, rimango a disposizione.
Cordialmente,

Dott. Valsecchi

Caro Elia,
Quando ci sono momenti di disagio, é
molto importante rivolgersi ad un professionista, per non essere da solo ad affrontare certe situazioni.
Questo per poter comprendere come ritrovare le forze di cui necessiti per riprendere la tua vita tra le mani.
Un saluto.
Resto disponibile anche per un colloquio gratuito.
Dott.ssa Maria Rosaria Petrillo

Ciao Elia, un passo alla volta.
Non ti preoccupare, non dovrai elaborare i tuoi traumi se non lo vorrai, ma un professionista potrebbe aiutarti a riscoprire le tue risorse e facendo leva su quelle potrai rialzarti pian piano. Il tutto un passetto alla volta, senza ansie e angosce, al tuo ritmo.
Se ti serve sono a tua disposizione online
Angelo

Buongiorno Elia,
L’unico modo per riuscire a stare meglio è affrontare il tuo passato e le cose che ti hanno fatto soffrire, solo così riuscirai a star meglio e a trovare la tua serenità. Ti consiglio un incontro con un professionista.
Rimango a disposizione .
Un saluto
Dott.ssa Martina Romano

Buongiorno, se riesce a concentrarsi nello studio è già una nota positiva. Da quel che scrive, non mi sembra 'pronta' ad affrontare se stessa, ed è normale. La Psiche ha i suoi tempi. Nel mentre può porsi una domanda: ma esiste davvero qualcosa di più importante che conoscersi e restituire qualcosa agli altri?
In questa fase della sua vita la sua Psiche profonda, o inconscio, vuole qualcosa di diverso rispetto a prima e ciò le crea un certo malessere. Manca di canali espressivi degni e all'altezza di questo perodo 'presente', così si rivolge e rimpiange il passato. Si faccia coraggio. A volte è solo la partenza a spaventare, ma poi ogni cosa troverà comprensione, spazio, espressione e starà meglio.
Abbi cura di lei.
Cordiali saluti