Ho paura di non amarlo più
Buongiorno, ho 25 anni e sono andata a convivere da 4 mesi. Sono stata felicissima della mia scelta, mi sentivo finalmente nel mio posto sicuro con la persona che amo. Stiamo insieme da 6 anni e non appena ho trovato lavoro abbiamo preso la palla al balzo per buttarci in questa avventura. Il mio è un lavoro precario e percepisco 1000€ al mese. In casa faccio tutto io, dalle faccende domestiche ad occuparmi dei nostri gatti (fortemente voluti da me). Da gennaio le cose hanno iniziato a prendere una brutta piega al lavoro, molte responsabilità, nuovi colleghi alle mie dipendenze con cui si è creato subito astio poiché io sono più giovane di loro, altri problemi legati a degli affari che sono letteralmente crollati con conseguente perdita di clienti, licenziamento di un collaboratore che ho dovuto fare io.. il tutto perché il capo non sta bene e ha lasciato tutte queste incombenze sulle mie spalle. Tornavo sempre a casa con il magone, l'ansia e la paura di non riuscire a risolvere tutte queste problematiche. In più ho problemi di salute da quando siamo andati a convivere, alcuni che mi hanno portata a diminuire drasticamente i rapporti sessuali con il mio partner a causa del dolore che provavo durante l'atto. Ho iniziato ad imbruttirmi, a non sentirmi più bene con me stessa.. Ma riuscivo a farmi forza perchè sapevo di avere una persona accanto che mi amava, Mi sentivo protetta tra le sue braccia e sapevo di potergli parlare di tutto. Le uniche cose che mi infastidivano di lui era la poca collaborazione nelle faccende domestiche e il continuo lamentarsi per dei comportamenti dei gatti che lui non voleva, ma che pian piano iniziava ad apprezzare. sabato sono andata in "trasferta per un compleanno" a circa due ore dalla mia città e all'andata ero con degli amici, al ritorno ero sola e continuavo a pensare "ma quando cavolo arrivo a casa?". Quando ero oramai quasi arrivata lo chiamo e mi dice che è con gli amici. Tutto ok poiché non gli ho mai impedito nulla. La sera dobbiamo uscire con i nostri amici e fila tutto liscio. Torniamo a casa, stiamo per andare a dormire e lui mi fa una osservazione sulla mia gatta, io mi arrabbio e andiamo a letto. Da li, all'improvviso, mi sveglio e mi inizio a domandare "Ma io lo amo ancora"? Da quel giorno crisi di pianto, ansia, magone... come se tutto mi fosse crollato addosso. Io soffro di ansia e per il semplice fatto di averlo pensato la mia testa si sta convincendo che sia vero, che sia così! Ci rimugina su tutto il giorno... ma io non voglio stare così. Attualmente sono in cura per depressione dal mio medico di base perchè non c'è un attimo in cui io non pianga. Faccio fatica anche solo a vestirmi e andare al lavoro. Sono confusa, sto male, perché io non voglio lasciarlo e distruggere tutto ciò che abbiamo costruito insieme per uno stupido pensiero. A parere del mio medico di base la confusione e l'ossessione per questi pensieri sono dovuti alla mia depressione. Per ora mi ha dato una cura da un mese e se dovessi stare ancora male allora mi consiglia di rivolgermi ad uno specialista. Io chiedo a voi, è possibile domandarsi se si ama ancora una persona quando fino alla sera prima non avevi nessun problema se non una stupidissima litigata su un gatto? Io non posso pensare ad un futuro senza lui, ma la mia ansia ha deciso che se l'ho anche solo pensato allora sono condannata a lasciarlo. Mi sembra di impazzire perché non è ciò che voglio.