Buongiorno
Da un po' di mesi,ho dei problemi di salute,e non vedendo risoluzione, sono arrivata ad un punto TRAGICO !!!
DA UN PO' DI GIORNI HO UNA BRUTTISSIMA SENZAZIONE , COME UNA STRETTA AL CUORE E STOMACO ,TACHICARDIA E PENSIERO SUICIDARIO
IO VOGLIO VIVERE,: HO PAURA Che VINCA LA MIA PSICHE CN IL BRUTTISSIMO PENSIERO.
MA NON CE LA FACCIO A NON pensarci, è una cosa ORRIBILE ,QUESTO PENSIERO INVOLONTARIO MA MI STA DISTRUGGENDO, Ogni giorno penso che l'ultimo, ma non voglio !
Aiuto urgentissimo
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
8 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Roberta, giustamente si preoccupa di uno stato d'animo così poco piacevole e davvero allarmante; ma non tema di essere la sola persona ad aver provato queste sensazioni e ad aver avuto questi pensieri. Questi stati d'animo non sono assolutamente rari e nemmeno necessariamente gravi. Si tratta di non lasciarsene travolgere e ancor più di non sottovalutarli come irrilevanti. Il mio consiglio è di recepirli come un campanello d'allarme che la possa spingere a ricercare un aiuto per prendere in esame la sua situazione, il motivo per cui è arrivata a questo punto, e per riprendere una ricerca su quello che più la riguarda e le sta a cuore, ciò per cui potrebbe impegnarsi e scoprire un nuovo attaccamento alla vita. In primo luogo si tratta proprio di occuparsi di se stessa, di ciò che chiude così tanto il suo orizzonte e la opprime. Occuparsi di sè, con l'aiuto di qualcuno in grado di offrirle un luogo sicuro di ascolto per il suo disagio, uno spazio in cui fermarsi e "tirare fuori" i propri pensieri, a partire da quelli più angosciosi e temuti, appunto, è un'ottima occasione per rilanciare il suo desiderio di vivere. Trovare uno luogo e uno spazio di cura per sè, per il proprio disagio è un "regalo" che talvolta bisogna avere il coraggio di farsi. Si metta dunque alla ricerca di un "qualcuno" che, sicuramente per la sua preparazione e formazione, ma anche per le sensazioni che le può dare al momento dell'incontro, la possa finalmente aiutare. Buona ricerca!
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Roberta,
affrontare una minaccia alla propria salute (come la diagnosi di una patologia grave e/o cronica) può indurre stati di particolare agitazione, pessimismo e demoralizzazione; in parte, specialmente nei primi mesi dopo la diagnosi, reazioni emotive forti, di ansia o rabbia, oppure un senso di disorientamento, sono fisiologici, perché la mente deve adattarsi ai cambiamenti imposti dalla condizione di salute e mobilitare tutte le risorse, un po' come la sirena che richiama i vigili del fuoco per correre a fornire un soccorso. Normalmente le persone sono equipaggiate per farvi fronte e pian piano il disagio diminuisce o comunque viene affiancato da una rinnovata vitalità e determinazione. A volte però, per condizioni psichiche e relazionali pregresse, per la natura particolarmente avversa del problema di salute, ed altri fattori interni ed esterni alla persona, il disagio può cronicizzarsi e prendere delle forme "anomale". Può trattarsi di una sindrome da disadattamento, di solito transitoria, oppure di un disturbo post-traumatico da stress, oppure ancora, se l'evento della malattia si inserisce un una storia di vita e personalità già complessa, può "slatentizzare" (cioè, far venire allo scoperto) un disagio pre-esistente ma che, fino a quel momento, era stato ben compensato.
Ovviamente, per poter comprendere quale delle tante forme sta prendendo il suo disagio attuale, occorrerebbe svolgere dei colloqui anamnestici e di approfondimento. Ma credo sia importante conoscere queste modalità con cui la psiche/soma reagiscono in circostanze avverse, se effettivamente qualche mese fa ha avuto una problematica di salute di rilievo.
Ulteriormente, le sue parole mi fanno venire in mente un'altra situazione che ho visto diverse volte nella mia esperienza professionale, ossia quando timore di perdere il controllo sul proprio mondo emotivo porta, quasi per ironia della sorte, a indurre dei pensieri sgradevoli o preoccupanti, legati al poter fare del male a sè stessi o ad altri a noi cari. Talvolta è utile un lavoro per familiarizzare col proprio mondo emotivo, imparando a stare a contatto con sentimenti disturbanti (oltre che con quelli positivi), ed eventualmente potendo sfruttare favorevolmente il messaggio comunicativo che ciascuna emozione reca con sé.
Ad ogni modo, le consiglio caldamente di svolgere qualche colloquio conoscitivo con un professionista (psicologo clinico, psicoterapeuta o psichiatra) , in primis per valutare come trovare sollievo alla sua sofferenza (che, dalle sue parole, sembra essere molto gravosa per lei in questo periodo), in secondo luogo per chiarire meglio il senso ed implicazioni del suo "pensiero suicidario" che, sebbene non vada sempre inteso come un automatico rischio per la propria incolumità, è comunque un pensiero che va approfondito e condiviso con uno specialista.
Consapevole che dei commenti scritti su un sito internet, in assenza di una conoscenza personale e di una consulenza clinica, possono rimanere delle generiche considerazioni (che non vanno in alcun modo intese come un parere specialistico), spero che le risposte che ha ricevuto al suo quesito, da me e dagli altri colleghi, le siano state utili per trovare chiarimenti, rassicurazione e, soprattutto, un orientamento su come procedere nell'affrontare adeguatamente il disagio attuale.
Un sincero augurio di trovare maggior chiarezza e serenità.
dr. Stefania Pozzi
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Roberta, dici che hai un problema di salute, ma non dici quale. Dici che hai un bruttissimo pensiero involontario, ma non dici quale. Dici di aver paura che vinca la Tua psiche, molto inquietante e potenzialmente segno di un disturbo molto grave.
Sulla base di queste indicazioni è impossibile darti un aiuto in questa sede.
Ma certo l'impressione generale è che Tu abbia veramente bisogno di un aiuto urgente che solo un bravo psicoterapeuta Ti può offrire.
E quindi l'aiuto, il suggerimento, è di cercare urgentissimamente un bravo terapeuta.
Vorrei aiutarTi e mi spiace di non poter dirti di più.
Resto a Tua disposizione e Ti saluto cordialmente e con apprensione. Dr. Marco Tartari, Roatto Asti
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Roberta,
il pensiero involontario di cui lei parla è un pensiero automatico che le sta generando malessere, in quanto la attiva dal punto di vista emotivo, generandole ansia, paura e sintomi fisici, per esempio tachicardia. Comprendo che possa sentirsi distrutta da questa condizione, poiché lo stesso pensiero le si ripresenta spesso e in modo insidioso e le genera molta ansia, che a sua volta le fa provare una serie di sensazioni fisiche spiacevoli. L'ansia, dal punto di vista fisico, stanca tantissimo e può far esperire quel senso di sfinimento.
Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo della sua zona, in modo da poter affrontare prontamente la questione.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Sara Scalzo
Lecce - Nardò
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno, Roberta.
Credo che i problemi di salute a cui accenna l’abbiano allarmata, preoccupata, minacciata...insomma fatta sentire vulnerabile. Certo sentirsi così non è affatto piacevole. Temere per la propria salute e, quindi, in qualche modo per la propria vita potrebbe richiamare il suo opposto è, quindi, i pensieri di morte. Possono spaventare, ma fortunatamente sono e restano pensieri. Come vengono, vanno e non tutti i pensieri si realizzano in azioni.
Si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta con cui intraprendere un percorso, magari anche con tecniche corporee di rilassamento quali il training autogeno.
Dott.ssa Ilaria Gisondi
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Roberta, l'angoscia per quello che stai provando e che devi aver provato in passato arriva forte...mi sento di dirti che di fronte ad eventi traumatici come una malattia anche la nostra psiche soffre ed ė necessario darle uno spazio di sostegno per elaborare quello che succede. Un percorso di psicoterapia puö essere molto utile per trovare uno spazio di contenimento. Auguri!
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Roberta,
"Io voglio vivere" questa è l'affermazione che mostra tutta la sua voglia di farcela e a cui deve aggrapparsi. Non ho troppi dati, comunque il suo sembra essere un forte stato ansioso magari legato anche alla situazione di salute a cui accenna. Cerchi di impegnarsi in attività pratiche, stia in compagnia di altre persone e non focalizzi tutta la sua attenzione e i suoi dialoghi sulpensiero pauroso e angosciante. Inoltre, vista la gravità e il peso che riferisce della situazione si rivolga a un professionista avrà innanzitutto uno spazio dove riversare le sue angosce ed essere almeno in parte tranquillizzate e magari intraprendere un percorso per comprenderle meglio e gestirle. Un caro saluto
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno, visto la difficoltà che lei descrive, le suggerisco di iniziare una psicoterapia con l'ausilio dell'EMDR, in quanto tecnica che serve per elaborare pensieri traumatici e persistenti. Cordialmente
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Roberta
Le problematiche di salute specie se gravi o persistenti nel tempo possono portare a sofferenza psicologica.
Le suggerisco di rivolgersi prontamente ad un professionista psicologo o psicoterapeuta a lei accessibile affinché possa trovare ascolto ed aiuto alla sua richiesta.
Un caro saluto
Dott.ssa Nicolini Fabiana
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Roberta,
La paura di morire è un sintomo di ansia molto comune e non indica il desiderio di suicidarsi, ma solo che sta vivendo con intensa paura i problemi medici cui accenna. È normale e del tutto superabile.
Se i pensieri persistono, provi a contattare uno psicoterapeuta nella sua zona per una consulenza che la aiuti almeno ad inquadrare il problema e a capire quali soluzioni percorrere. Non aspetti molto, è normale sentirsi vulnerabili in periodi per noi difficili e stressanti.
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Roberta,
comprendo il disagio di questa brutta sensazione, è un'emozione intensa. Quando vi è una malattia in corso appare tutto amplificato e la paura diventa ingestibile e forte. Per fortuna si può intervenire combattendo quest'ansia e rimuovendo i pensieri disfunzionali. Richieda uno spazio di ascolto per lei in cui ridimensionare le paure e accogliere se stessa. Tutti abbiamo delle fragilità e zone d'ombra da affrontare, non si lasci andare...
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Data la drammaticità dellla situazione ti consiglio di rivolgerti ad uno specialista.
Prova, nel frattempo, a cercare di calmare la situazione concentrandoti sul respiro (rendendolo più profonda); prova a regolarizzarlo poggiando una mano sullo sterno e l'altra sulla pancia, evitando una respirazione affannosa e superficiale.
Spero che queste poche righe possano aiutarti ad alleviarti un poco.
Coraggio e buona giornata
7 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Roberta, non ti spaventare, i pensieri non sono realtà. Sono fastidiosi, angoscianti, ma rimangono pensieri. Cerca un aiuto psicologico perché molto spesso capita a chi si deve confrontare con malattie di vario genere, specie se lunghe e serie, di avere una sofferenza psicologica anche molto intensa, e per quanto una persona sia forte, nessuno è invulnerabile, tutti abbiamo dei punti di vulnerabilità, anche Achille! Coraggio, puoi stare meglio, chiedi aiuto fiduciosa