Ho distrutto la nostra storia e noi due

Inviata da Carla · 11 ago 2015 Terapia di coppia

Quasi 6 anni fa, durante un periodo di studio all’estero, ho conosciuto un ragazzo straniero che mi ha colpito per il suo dinamismo, la sua bontà d’animo, la sua intelligenza. Lui mi evitò al principio, ma mi fidai del mio istinto e insistetti. La nostra storia inizia, con la consapevolezza che di lì a 6 mesi lui sarebbe partito per un viaggio del mondo e io sarei ritornata in Italia per continuare i miei studi. Arriviamo innamoratissimi al momento del distacco traumatico. Durante il suo viaggio cerca di farsi vivo appena può, per me sono barlumi di gioia in un deserto di disperazione. All’angoscia della separazione si ammucchiano poi i miei problemi di sempre, scarsa autostima, insicurezza, ansia ecc. Non chiedo aiuto a nessuno, ma dopo 8 mesi non ne posso più, consulto uno psichiatra e inizio a prendere antidepressivi. Non ho mai provato rabbia o rancore per il fatto che fosse partito, anzi sono sempre stata orgogliosa di lui, sapevo che per lui era un grande obbiettivo e non avrebbe dovuto rinunciarci per nulla e nessuno. Dopo 11 mesi ci rincontriamo e sembra che dopo tutto quello che abbiamo passato non possa esserci niente di peggio, siamo innamorati e forti. Nel periodo successivo continuiamo a vivere distanti per ragioni di studio ma cerchiamo di incontrarci appena possibile. Appena finisco gli studi lo raggiungo in Germania, con l’idea di apprendere la lingua e proseguire il mio percorso lì. Smetto di assumere gli antidepressivi. Viviamo insieme per circa un anno e mezzo, resisto perché sono felice accanto a lui, lui mi ama e sostiene in tutto, ma l’esperienza è dura, detesto la lingua, il clima, la cultura. Ad ogni modo faccio una vita normale, lavoro, ho molti amici, pratico attività ecc. Le mie crisi esistenziali su chi sono e cosa voglio fare nella vita riemergono come sempre, inizio a focalizzarmi sulla ricerca di un progetto di volontariato all’estero che avrei voluto fare da tantissimo tempo e che poi, in vista dei nostri progetti futuri e della mia età, non avrei più avuto l’opportunità di fare. Inizia in quel periodo a scemare in me l’attrazione fisica nei suoi confronti, che si riaccende solo se c’è la lontananza (viaggi ecc), e inizio ad avere delle infatuazioni e a fantasticare su altri (premetto che dalla sua assenza in poi avevo avuto diverse infatuazioni a cui non avevo dato nessun peso), la cosa mi turba e mi dà vergogna ma penso che forse è umano, che la cosa più importante sia la grande intesa mentale e caratteriale, e mi rassicuravo pensando al paragone tra lui e gli altri, non ho alcun dubbio su chi voglia accanto a me, su chi immagino e voglio come padre dei miei figli. Mi sento sicura perché affianco ho lui e non lo sostituirei con nessun altro. Condividiamo gli stessi valori, andiamo d’accordo, ci stimiamo l’un l’altro, ci piacciamo, condividiamo l’idea di un progetto di vita insieme, possiamo parlare di tutto. Io poi sono particolarmente esigente, lui mi piace, lo stimo tantissimo, adoro il suo carattere e sono sicura che lui sia insostituibile. Nonostante ciò compare il problema del calo dell’attrazione fisica e io divento anche più passiva nel rapporto e meno attenta a lui, inizio a trascurarlo nelle “piccole” cose (fargli dei regali, avere voglia di fargli delle sorprese, ecc). Si conclude l’esperienza in quella città della Germania e valutiamo cosa fare dopo, lui è molto flessibile ed è aperto a delle proposte mie riguardo a dove vivere ecc, ma io non sono capace di proporgli delle alternative, quindi si rimane che si continuerà in Germania, ma in un posto più caldo e più favorevole. Intanto partiamo per un viaggio di tre mesi e mi chiede di sposarlo, io ci avevo riflettuto più volte e gli rispondo sì col cuore. Ricevo risposta favorevole per il mio progetto in Francia. Non ho grandi ripensamenti, penso che fosse una cosa che avrei voluto fare da sempre, che mi sarebbe rimasto il rimpianto per non averla fatta, riguardo alla relazione col mio ragazzo mi sentivo sicura, tranquilla. Il mio ragazzo sa quanto ci tengo e mi supporta.
Il mio progetto si è da poco concluso e la mia vita è in pezzi. Iniziai a sentire interesse per un ragazzo molto più giovane di me, che mi è stato vicino in alcuni momenti grigi del mio progetto. La cosa mi turbava ma riuscivo a ricacciarla. Col passare del tempo ho iniziato a sentirmi sempre meglio là, il progetto, gli hobby, mi piaceva la lingua e mi sentivo bene con le persone. L’attrazione per quel ragazzo è diventata sempre più forte sino a quando non sono più stata capace di controllarla, ho avuto per alcuni mesi una relazione parallela in un misto di euforia, angoscia, incoscienza e trasgressione. Sapevo che era profondamente sbagliato e distruttivo, ma non ho evitato la catastrofe, e vergognandomene nel profondo, non ne ho parlato neanche alle amiche più fidate, sino a quando ormai era troppo tardi. Mi sono sentita viva, ho avuto come la sensazione di sentirmi in diritto di farlo, di non pentirmene.. eppure non è così, ho come l’impressione di essere stata sotto l’effetto di droghe, ed ora che è svanito l’effetto non resta che l’angoscia, la sensazione di disprezzo nei miei confronti e la desolazione per quello che sono stata capace di fare. Durante quest’anno ho dimenticato, trascurato, tradito la fiducia e mancato di rispetto proprio la persona che meno se lo sarebbe meritato, che più mi ha sostenuto, amato e rispettato. Sapevo che era una follia e che mi ero portata sull’orlo di un burrone, eppure l’ho fatto. Sarebbe successo comunque? Perché l’ho fatto non riesco a capirlo.. il mio ragazzo è sempre stato presente ma senza mai opprimermi e impormi le sue scelte, mi ha sempre lasciata libera di scegliere e agire, è stato sempre molto attento alle mie esigenze senza essere invadente, non mi ha mai fatto mancare nulla, abbiamo avuto sempre una vita dinamica e creativa e io non ho mai trovato delle cose in lui che non riuscivo a sopportare. Lui mi ha aspettata per un anno e io ho pensato solo a me stessa, e lui al rientro, invece che ritrovare una me entusiasta di ricongiungermi a lui e riniziare insieme, ha trovato una me lontana, indecisa, persa, angosciata. Ho perso tutto. Se prima ero “solo”incerta sul mestiere e su dove vivere, ora ho perso anche me stessa come persona, i valori in cui credevo, i miei principi, quel poco di stima di me che avevo. Ho sempre sottovalutato tutto... quando qualcuno nel corso dell’anno mi ha chiesto cosa facessi dopo, ho risposto sempre “in Germania” con tristezza e rassegnazione. E mai mi son domandata se amassi ancora il mio ragazzo quando sentivo di amare l'altro, credevo fosse qualcosa di folle a cui non dover dare peso, eppure non ho mai pensato di fermarmi, che forse avrei dovuto rivedere qualcosa, ho sempre pensato che non potevo buttare alle ortiche quello che avevo costruito sino a quel momento (eppure è proprio ciò che ho fatto). Sapevo che non sarei mai stata capace di nascondere al mio ragazzo che tutto era cambiato, eppure mi ripetevo che avrei dovuto continuare la mia vita come previsto. Ora che mi trovo all’angolo sono costretta a capire chi sono e cosa voglio e il percorso è così lungo che mi assale l’angoscia. Il problema non è dimenticare l'altro che mi ha già dimenticata da un pezzo... ma è tutto il resto.. La prima cosa che vorrei capire è se possa recuperare il rapporto col mio ragazzo, posto che lui sia disposto a perdonarmi, e ad aspettarmi. Lui mi ha sempre accettato con tutte le mie insicurezze, ma temo che per il suo bene lui non sia più disposto ad accettare.

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Miglior risposta 11 AGO 2015

Gentile Carla,
dal racconto che fa lei sembra essere una persona abbastanza irrequieta e tormentata e i progetti di studio/lavoro all'estero associati al suo temperamento dinamico ed esuberante hanno forse contribuito ad esasperare questa irrequietezza funzionando come una sorta di miscela esplosiva.
Bene si è espressa quando ha detto di essersi sentita come sotto l'effetto di droghe essendo il drogato consapevole che quello che fa è male ma desiderando più di tutto soltanto lo " sballo ".
Ora vive con i suoi sensi di colpa, non sa cosa fare e vorrebbe recuperare il rapporto con il suo ragazzo essendo probabilmente ancora pronta a " trasgredire " se dovesse capitarle una nuova occasione ad hoc!
Intanto, per acquisire un po di pace e rispetto di se non vi è altra strada che quella di svelare tutto il suo tormento ed i suoi sbagli al suo ragazzo aspettando di vedere quale sarà la sua reazione.
Lei è come un fiume in piena che rischia di fare molti danni senza argini forti capaci di contenimento per questa grande energia : costruire questi argini sarà possibile innanzitutto grazie ad un serio percorso di psicoterapia e poi forse, ma solo in parte e solo se sarà fortunata, grazie alla pazienza, comprensione e maggiore maturità del suo ragazzo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo-clinico, psicoterapeuta.

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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20 AGO 2015

Gentile Utente la mia impressione è che lei abbia vissuto gli ultimi anni della sua vita in una corsa forsennata, più per "rincorrere" il suo ragazzo nei suoi spostamenti che per costruire un suo percorso personale in cui investire. E quando ha dato una chance concreta ai suoi progetti (in Francia), si è autosabotata (ripeto, questa è la mia impressione) con dubbi autodistruttivi e avventure vissute sulla scia di un impulso momentaneo più che di un reale "desiderio". Per spiegare il suo stato d'animo, lei utilizza una metafora molto significativa: "La mia vita è in pezzi": la Germania, la Francia, il suo ragazzo, i suoi progetti, l'avventura che si è concessa con un altro.... Il mio consiglio è di fermarsi un pò per pensare a se stessa, per definire la direzione che vuol dare alla sua vita, per mettere insieme i pezzi e integrarli fra loro traendo un senso globale a tutto quello che le è successo. Tutto questo non solo per star meglio con se stessa, ma anche con il suo ragazzo, se le cose con lui andranno avanti. Tenga presente, infatti, che è possibile amare qualcun altro solo se in primis si è capaci di amare e rispettare se stessi. Prenda in considerazione l'idea di contattare uno psicoterapeuta per un percorso individuale. Se sente che non ce la fa a investire energie in un processo individuale (perchè troppo preoccupata per le sorti della coppia), si potrebbe prendere in considerazione anche una terapia di coppia, preliminare a quella individuale. Un caro saluto.
Dott.ssa Stefania D'Antuono

Dott.ssa Anna Stefania D'antuono Psicologo a Venezia

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18 AGO 2015

Salve!
Dopo aver letto con attenzione la sua storia e aver percepito tutta la sua sofferenza ciò che mi sento di consigliarle, prima di prendere una decisione importante sulla sua vita come la scelta dell'uomo che sarà al suo fianco, oppure il luogo in cui voler vivere, proverei prima di tutto a fare un percorso terapeutico su se stessa per capire da cosa nascono le sue insicurezze, le sue ansie e le sue preoccupazioni perché credo che la chiave sia li. Risolto questo vedrà che tutto le sembrerà più chiaro e scegliere verrà spontaneamente. Ci pensi.

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18 AGO 2015

Ecco Carla, credo che ha già capito cosa deve fare: "sono costretta a capire chi sono e cosa voglio", di errori se ne fanno, ma quello che conta è la strada e dolori se ne passano, le consiglio di prendersi del tempo per fondare la sua vita sulla roccia.
Cordiali saluti,
Dott. Daniele Malerba

Dott. Daniele Malerba Psicologo a Trivignano

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12 AGO 2015

Salve,
leggendo la sua richiesta di aiuto le posso dire che mi ha incuriosito il modo in cui ha stretto una relazione con un ragazzo che descrive senza difetti o aspetti del carattere poco piacevoli. Sembra che tenda ad avere una visione di sé stessa e degli altri o del tutto positiva o del tutto negativa. Questo potrebbe anche spiegare come mai, nel momento in cui lei fa un errore o si accorge delle sue debolezze o limiti, dice di perdere il controllo ed inizia a disprezzare sé stessa. Credo che le potrebbe essere utile iniziare un percorso di terapia nel quale può comprendere il suo bisogno di controllo e la modalità con cui crea nuove relazioni. Penso e le auguro di far pace con sé e di integrare sia gli aspetti piacevoli, le risorse ma anche i limiti che ogni essere umano porta con sé.

Romina Marelli

Dott.ssa Romina Marelli Psicologo a Roma

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12 AGO 2015

Bongiorno Carla, vedo una grande sofferenza per tutto ciò che è accaduto ma l'impressione che mi ha dato il suo racconto è che in qualche modo lei si sia lasciata portare da altri senza prendere realmente la sua direzione e poi le coincidenze della vita abbiano fatto il resto. Secondo me prima di pensare al suo ragazzo e a cosa fare con lui sarebbe importante costruire un suo equilibrio con un percorso psicologico per chiarire quali sono i suoi obiettivi e le cose che ritiene importanti per sè perché l'amore è un equilibrio a due dove ognuno però ha anche il proprio. Se vuole parlarne può contattarmi anche via skype data la distanza. Le auguro di ritrovare sé stessa per poter stare bene anche con chi sarà accanto a lei. Cordiali saluti
Dott.ssa Elisa Zocchi

Dott.ssa Elisa Zocchi Psicologo a Samarate

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12 AGO 2015

Cara Carla, non è stato facile per te affrontare cambiamenti così radicali, come il dover vivere in un posto che non sentivi " tuo". La tua inquietudine e' quella di una giovane donna che sta cercando la sua identità, e lungo la strada trova percorsi difficili ma anche affascinanti, ed e' questo che fa aumentare la voglia di andare avanti.Non essere troppo severa con te stessa,hai avuto momenti difficili che hai cercato di superare mettendo alla prova le tue capacità e i tuoi valori.Solo stando vicino al tuo ragazzo potrai capire se e' lui l'uomo che vuoi veramente.Parlare con lui delle tue angosce contribuirebbe ad allontanarlo, avvicinati a lui, col tempo svaniranno questi sensi di colpa che ora ti attanagliano e darai un senso a tutto quello che hai vissuto.Ti auguro ogni bene.
Dott.ssa Maria Tinto
Psicologa Clinica - Roma

Psi-Dunamis - Dott.ssa Maria Tinto - Psicologa e Consulente Sessuale Psicologo a Grottaferrata

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