Salve ho conosciuto un counsiling filosofico e parlando un po’ mi ha detto che se il mondo va male e colpa nostra perché siamo come le pecore che hanno bisogno del pastore e perché non siamo liberi veramente ,io personalmente mi reputo una brava persona e sono contento del mio vivere cerco di aiutare gli altri nel mio possibile anche se lui dice che l aiutare gli altri senza aver reggiunto la piena consapevolezza del nostro vero sé e se non abbiamo distrutto la nostra identificazione al ego e alla personalità non serve a nulla, non vi nascondo dottori che queste parole di questo counsiling filosofico mi hanno un po’ destabilizzato, perché penso che tutto ciò che faccio è che ho fatto non servano a niente , perché appunto non sono una persona vicina a questi temi alla meditazione , mi chiedevo ma veramente è colpa di noi persone sé questa mondo fa schifo come dice lui? Anche se io personalmente non mi sembra che faccia così schifo almeno forse perché le persone che ho vicino le reputo sono brave persone anche se pensandoci anche loro non fanno questi tipi di percorsi spirituale quindi anche loro non sono brave persone?
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1 MAR 2025
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Caro utente, le parole del counselor filosofico l'hanno turbata, ed è comprensibile. Cercherò di darle una prospettiva più ampia, tenendo conto delle sue preoccupazioni.
La responsabilità individuale e collettiva
L'idea che il mondo vada male a causa della nostra mancanza di consapevolezza e libertà è un tema ricorrente nella filosofia. Alcuni pensatori sostengono che l'umanità, come un gregge, segue passivamente le figure di autorità, rinunciando al proprio pensiero critico e alla propria autonomia.
Tuttavia, questa visione non deve portarci a un senso di colpa paralizzante. È vero che le nostre azioni individuali contribuiscono al quadro generale, ma non siamo gli unici responsabili dei problemi del mondo.
Il valore delle azioni quotidiane
Il counselor che ha conosciuto sostiene che aiutare gli altri senza una piena consapevolezza di sé sia inutile. Questa è una visione estrema. Ogni atto di gentilezza, di solidarietà, di supporto, ha un valore intrinseco. Non dobbiamo essere illuminati per fare del bene.
Le sue azioni quotidiane, il suo impegno verso gli altri, sono importanti. Non sminuisca il loro valore.
La ricerca della consapevolezza
La meditazione e i percorsi spirituali possono essere strumenti utili per la crescita personale, ma non sono l'unica via. La consapevolezza può essere raggiunta attraverso diverse forme di introspezione, come la lettura, la scrittura, il dialogo con gli altri, l'arte.
Un mondo di chiaroscuri
Il mondo non è né tutto bianco né tutto nero. Ci sono ingiustizie, sofferenze, ma anche bellezza, amore, solidarietà. Concentrarsi solo sugli aspetti negativi può portarci a una visione distorta della realtà.
Le persone che lei frequenta, anche se non seguono percorsi spirituali, possono essere persone di valore, capaci di gesti di gentilezza e di amore. Non giudichiamole con severità.
Un invito alla riflessione
Le parole del counselor possono essere uno spunto di riflessione, un invito a interrogarci sul nostro ruolo nel mondo. Ma non devono diventare un motivo di angoscia.
Continui a fare ciò che ritiene giusto, a coltivare le sue relazioni, a prendersi cura di sé e degli altri. Questo è il suo modo di contribuire a un mondo migliore.
3 MAR 2025
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Salve, mi preme tranquillizzarti circa il fatto che non c’è un giusto o sbagliato. È il grado di coscienza e unità tra le persone a definire la società in cui viviamo. Ognuno di noi può fare il suo generando dei frutti all’interno della comunità che possono essere funzionali per tutti o nocivi. L’importante è rimanere informati e consapevoli degli effetti delle nostre azioni nel quotidiano e cercare di migliorarsi laddove è necessario.
Cordialmente
Dottoressa Anna Elena Comune
2 MAR 2025
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Innanzitutto, come ha detto un altro collega, distinguiamo la consulenza psicologica, offerta da psicologi con una rigorosa preparazione accademica e scientifica e un continuo monitoraggio da parte di un Ordine Professionale, da un counsellor, non psicologo, che ha seguito un percorso di altra natura e tutt'altro impegno. Ciò detto, a prescindere dalla formazione, esiste una POSTURA che tutti i professionisti della salute mentale condividono, non solo per averla appresa alla scuola di specializzazione ma per averla sperimentata su di sé nei lunghi anni di terapia personale propedeutici alla professione: si tratta dell'atteggiamento NON GIUDICANTE che siamo tenuti ad avere nell'incontro con l'altro. Questo è l'elemento fondamentale per l'instaurarsi di una positiva e proficua relazione terapeutica o di semplice supporto. Abbiamo imparato ad esplorare l'Altro con lo sguardo curioso dell'esploratore, non con l'atteggiamento giudicante dell'inquisitore, o dell'istruttore, di colui che intende influenzare con le proprie idee. Questo non è in linea con il profondo RISPETTO che ogni psicologo ha per l'alterità di ogni persona, per quel suo essere individui unici e inimitabili, che, in alcune fasi della vita e per vari motivi, si trovano ad aver bisogno di aiuto per superare dubbi, angosce, traumi e via dicendo. La vita è complessa e caotica e ognuno di noi cerca di darle ordine come può per vivere al meglio nel proprio contesto. Ridurre questa complessità ad un lineare paradigma di causa-effetto è semplicistico e rimarca soprattutto il bisogno di avere risposte certe e generalizzabili per soddisfare il bisogno di senso che ci caratterizza. Imporre ad altri la propria visione attribuendole un giudizio di valore del tipo giusto-sbagliato, ragione-torto, è esattamente ciò che oggi porta i maggiori conflitti anche tra i popoli. Ricordi sempre gentile Pasquale, che - come diceva Cartesio - "il dubbio è l'origine della salvezza". possiamo dubitare di tutto, fuorché del fatto stesso di dubitare...
2 MAR 2025
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Questa visione un po’ catastrofica e assolutista che ti ha esposto il counselor filosofico sembra più un esercizio di retorica che una realtà assoluta. Dire che il mondo fa schifo per colpa nostra perché siamo come pecore non è solo una semplificazione eccessiva, ma anche un modo poco costruttivo di affrontare la complessità della vita umana.
Tu dici che nel tuo piccolo fai del bene, che sei contento della tua vita e che hai accanto persone che reputi brave. Ecco, fermati lì. Questo è ciò che conta. L’idea che aiutare gli altri “senza aver raggiunto la piena consapevolezza del vero sé” sia inutile è, mi permetto di dire, una sciocchezza. Il bene è bene, sempre. Non serve essere illuminati come un monaco tibetano per rendere il mondo un posto migliore. Basta esserci, fare la propria parte, essere presenti nelle vite degli altri con gentilezza e integrità.
Questa persona ti ha fatto sentire come se tutto ciò che fai non valesse nulla perché non sei ancora “pienamente consapevole” – ma chi lo è davvero? E soprattutto, chi decide quando lo si è? Questa è la trappola di certi discorsi pseudo-spirituali: creano insicurezza e fanno sentire inadeguati proprio le persone che già si pongono domande e cercano di fare il meglio possibile.
Se senti che questi pensieri ti turbano, il mio consiglio è di rimettere il focus su di te: cosa conta davvero per te? Come ti fa sentire il fatto di aiutare gli altri? Se la tua risposta è che ti dà un senso di pienezza e di scopo, allora stai già facendo qualcosa di straordinario. Il mondo non cambia perché qualcuno si chiude in una caverna a meditare per trovare il “vero sé”, cambia perché le persone si prendono cura l’una dell’altra nel loro piccolo, nel quotidiano.
Se queste parole ti hanno destabilizzato, potrebbe essere utile esplorare perché ti hanno colpito così tanto. Magari c’è una parte di te che teme di non fare abbastanza, di non essere abbastanza. Ma la realtà è che tu, nel tuo presente, con la tua autenticità, sei già abbastanza. Se vuoi approfondire e mettere a fuoco queste sensazioni, possiamo farlo insieme.
Dott.ssa Barbara Durand
Ricevo in studio a Torino e Online
2 MAR 2025
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Buonasera Pasquale,
concetti come "mondo, verità, libertà, verità" e similari, sono concetti generici tutt'altro che assoluti, in quanto dipendono dall'ambiente nel quale si nasce e si cresce. Ecco perché occorre prima chiarire e definire cosa si intende quando li si usa e dopo se ne può parlare e confrontare le personali opinioni e esperienze in proposito. Cosa intendo per mondo? cosa intendo per libertà? Per colpa, per male e bene? come vivono in me questi concetti?. Se questi concetti mi inducono a cercare risposte più consapevoli questo é certamente costruttivo (come lei sta facendo in questa sede), ma se se trovo persone o idee che affermano e propagandano risposte assolute allora e meglio prenderne le distanze per evitare un possibile condizionamento.
Appunto la propaganda li usa in termini assoluti, come ha fatto questa persona (counselor?) che le ha indicato in modo assoluto perché il mondo va male e che non siamo liberi ecc. Cioè ha fatto proselitismo.
Buone risposte non destabilizzano ma anzi aprono porte e non fanno sentire in colpa o sbagliati, ma che abbiamo l'opportunità di modificarci.
Continui a confrontarsi in modo critico e ad avere rispetto dei propri pensieri e ragionamenti come dimostra di fare in questo spazio.
Non vi é La Via per raggiungere maggiore consapevolezza del nostro vivere in relazione con noi stessi e con gli altri, e la meditazione é una delle tante che si possono scegliere, non l'unica.
Possiamo essere in vari gradi responsabili di ciò che avviene attorno a noi ma non colpevoli.
Cordialmente
dott. Giancarlo Mellano
1 MAR 2025
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Le parole di questo counselor filosofico ti hanno toccato profondamente, e la tua reazione è del tutto comprensibile. È naturale sentirsi destabilizzati quando qualcuno mette in discussione valori e comportamenti che riteniamo positivi e significativi. Facciamo un po’ di chiarezza insieme.
**1. L’idea che "il mondo va male ed è colpa nostra": è davvero così semplice?**
Attribuire la responsabilità del male nel mondo alle singole persone è una visione **molto semplificata** della realtà. La società è complessa e influenzata da moltissimi fattori (economici, politici, storici, culturali). Certo, ogni individuo ha un impatto sul mondo, ma **non tutto dipende da noi** in modo diretto. Inoltre, esistono tantissime persone che fanno del loro meglio per migliorare la realtà intorno a loro—e tu sembri essere una di queste.
**Riflessione**: È davvero utile pensare che siamo "colpevoli" del male nel mondo, o sarebbe più costruttivo concentrarci su quello che possiamo fare di buono, anche nel nostro piccolo?
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**2. Aiutare gli altri "non serve a nulla" se non si è spiritualmente evoluti?**
Questa è una visione **molto rigida** e discutibile. Certo, lavorare su sé stessi è importante, ma **il bene che fai agli altri ha sempre valore**. Non è necessario essere "illuminati" o "perfetti" per offrire gentilezza, sostegno e comprensione. Anzi, il mondo ha bisogno di persone comuni che, con semplicità, portino luce nelle vite altrui.
**Riflessione**: Il tuo desiderio di aiutare e il bene che fai ha valore proprio perché nasce dalla tua autenticità e dal cuore. Ti sembra giusto sminuirlo solo perché non segui un determinato percorso spirituale?
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**3. Spiritualità e valore personale: siamo davvero "meno validi" senza un percorso interiore?**
Non esiste un solo modo di vivere una vita autentica e significativa. Alcune persone trovano senso nella meditazione o nella ricerca spirituale, altre nell’aiutare chi amano, nel dedicarsi al lavoro, nell’essere presenti nella comunità. **Non c’è una gerarchia di valore tra queste strade**.
**Riflessione**: Può essere interessante esplorare la crescita interiore se lo senti giusto per te, ma nessuno ha il diritto di giudicare il tuo valore in base a percorsi che non senti tuoi. **Ti senti una persona meno autentica solo perché non segui un cammino spirituale tradizionale?**
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**4. Il mondo è davvero un posto così "schifoso"?**
La realtà dipende molto dal **modo in cui scegliamo di guardarla**. Certo, ci sono problemi e ingiustizie, ma esistono anche amore, solidarietà, bellezza. Tu stesso dici che le persone che hai vicino sono brave persone. La tua esperienza diretta non riflette un mondo "terribile", ma un luogo fatto di luci e ombre.
**Riflessione**: Ti sembra giusto ridurre la complessità del mondo a una visione così negativa? Quali aspetti positivi osservi nella tua vita e intorno a te?
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**In sintesi**:
- **Non è tutto sulle tue spalle**: Il mondo è complesso, e il bene o il male non dipendono solo da te o dalle persone comuni.
- **Il bene che fai conta, sempre**: Non serve essere "illuminati" per fare la differenza nella vita di qualcuno.
- **La tua autenticità ha valore**: Non hai bisogno di seguire percorsi spirituali specifici per essere una persona valida e degna.
- **Il mondo non è solo negativo**: La tua esperienza dimostra che esistono anche bellezza, amore e solidarietà.
1 MAR 2025
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Gentilissimo,
Penso possa esserle utile qualche informazione sulla differenza fra counselor e psicologo. Il counselor non è una figura sanitaria e non vi è necessità di una laurea o di essere iscritti ad un albo, quindi non sono sottoposti ad una formazione sulla mente e sull'animo umano completa come quella di uno Psicologo. È bene, per la salute della sua mente, affidarsi a professionisti riconosciuti dall'albo degli psicologi, anche per percorsi di crescita personale, percorsi che sono tutto fuorché banali.
Rimango a disposizione per eventuali dubbi
Un gentile saluto
Dott. Marino
1 MAR 2025
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Gent.mo Pasquale,
purtroppo ci sono persone che mettendosi in una situazione di consulenti, coach e guru fanno discorsi poco costruttivi, poco reali al fine di creare immaginari adepti a filosofie inconsistenti.
Mi fa piacere leggere che comunque si sente soddisfatto della sua vita e del fatto che aiuta gli altri.
Credo che possa riferire all'associazione professionale di cui fa parte questo counselor quanto sta riferendo a noi, in modo che possano verificarne la professionalità ed eventualmente rivalutarne la qualifica.
Riguardo al fatto di intraprendere un percorso di consapevolezza o di ricerca interiore è un percorso che ognuno di noi deve percorrere se ne sente il bisogno e se è pronto a mettersi in gioco e non perché lo dice il guru di turno. E' una spinta interiore che la porterà verso quella direzione se e quando ne avrà bisogno. Fino ad allora il consiglio è che deve esercitare al meglio il suo senso critico, credere di più in se stesso, mettere in discussione anche le affermazioni dei più carismatici maestri. Se legge il vangelo vedrà che anche gli apostoli all'inizio non credevano in Gesù e gli facevano un sacco di domande.
AG
1 MAR 2025
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Salve Pasquale,
Grazie per aver condiviso qui con noi la sua esperienza.
Ho provato molta tenerezza leggendo le sue parole e mi sono domandata come mai ciò che le ha detto questo consuelor la ha destabilizzata così tanto. Credo che questo percorso, a prescindere da quanto quel discorso la abbia ferita, le ha permesso di prendere contatto con una sua fragilità, la sua insicurezza. Credo anche però Pasquale che proprio perché le nostre fragilità sono qualcosa di cui ci dobbiamo prendere estremamente cura, che sia importante scegliere se affidarle a qualcuno e sopratutto chi. È importante per lavorare su noi stessi scegliere persone che siano competenti e formate, che siano attente a ciò che dicano perché le parole hanno sempre un valore e un significato. Permetta a qualcuno di prendere per mano con lei queste sue part più fragili.
Spero di averle dato qualche spunto e se avesse bisogno di parlarne, sarei lieta di aiutarla.
Dott.ssa Giorgia Tanda.
1 MAR 2025
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Capisco il tuo smarrimento di fronte alle parole di questo consulente filosofico. Ti sei trovato di fronte a un discorso che sembra mettere in discussione il valore delle tue azioni e del tuo modo di essere nel mondo.
Dal punto di vista fenomenologico-dinamico, ciò che conta è la tua esperienza vissuta, il modo in cui abiti il mondo e incontri gli altri. Il senso delle tue azioni non deriva da un’adesione a una teoria assoluta sul bene o sulla consapevolezza, ma dalla tua relazione autentica con gli altri e con te stesso.
Il discorso che hai ascoltato sembra fondarsi su una visione rigida della realtà, in cui esiste un unico modo “vero” di essere liberi o di fare il bene. Ma nella prospettiva fenomenologica, la libertà non è un punto di arrivo, né qualcosa che qualcuno può giudicare dall’esterno: è un’esperienza che si manifesta nel tuo modo di stare al mondo, nel tuo sentire, nelle tue scelte quotidiane.
Se nella tua esperienza il mondo non appare come un luogo completamente negativo e se riconosci valore nelle persone che ti circondano, questa è già una testimonianza della tua realtà vissuta. Non serve aderire a un percorso spirituale specifico per essere una “brava persona” o per dare senso alla propria esistenza.
Forse quello che ti ha destabilizzato non è solo il contenuto del discorso, ma il modo in cui è stato proposto: come un giudizio che invalida la tua esperienza. Ti inviterei a portare attenzione a questo vissuto, a sentire cosa ha toccato dentro di te questa conversazione. È davvero il mondo che “fa schifo” o è stata questa prospettiva a farti vacillare per un momento? Può essere utile restare con questa domanda senza fretta di trovare una risposta definitiva, ma osservando cosa accade dentro di te nel dialogo con queste idee.
1 MAR 2025
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Buongiorno, ho letto il suo messaggio, non penso che debba farsi influenzare da una sola voce di un counselor filosofico. La stesso stesso indirizzo filosofico potrebbe contenere la sua risposta. Penso che ognuno di noi aiuti a costruire il mondo dando attenzione a determinati aspetti sociali. Non possiamo identificarci come una massa da gestire , saremmo come una massa informe sotto un tiranno che inconsapevolmente ci dirige e non è così.. Penso che ognuno di noi collabora per il benessere proprio e degli altri. Piuttosto mi chiederei il perché della sua vulnerabilità verso quest’argomento. Dott.ssa Beatrice Canino
1 MAR 2025
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Salve Pasquale,
Ció che mi sento di dirti è che se senti il bisogno di iniziare un percorso conoscitivo di te stesso devi affidarti a professionisti adeguatamente formati e specializzati. Oggi in giro ci sono tantissime figure con i titoli più variegati e fantasiosi ma è bene saper riconoscere a chi affidarsi. Ci sono “professionisti” (non dico sia il caso che hai riportato tu) che si definiscono tale senza nemmeno una LAUREA. Ed occorre fare attenzione ad affidarci in queste mani. Che poi uno voglia seguire, in parallelo un qualche percorso spirituale è un’altra cosa. Purchè si faccia con consapevolezza.
Cordiali saluti,