Ho bisogno di un supporto potrei averlo?
Salve a tutti i dottori,
Vi scrivo perché ora più che mai mi sento ad un bivio che sta schiacciando sempre più la mia vita ad un puntino così piccolo,
che è quasi diventato uno spazio soffocante in cui vivere. Non voglio dilungarmi troppo,vorrei solo un aiuto,un supporto da una persona esterna a me stessa e alle poche persone che mi amano. Sono anni che non sto bene,alterno momenti in cui sento i miei sentimenti quasi annientati a momenti di estrema spensieratezza. Le dico che ho iniziato un persone terapeutico durante il periodo COVID, purtroppo, sono stata costretta a interrompere le sedute per questioni prettamente economiche. Sono una studentessa universitaria e dipendo, ancora, economicamente dalla mia famiglia,anche se lavoro per evitare di gravare ulteriormente. Ho iniziato il percorso terapeutico perché ho deciso di raccontare a mia madre quello che mi fu fatto da bambina. Non ricordo l'età precisa,ma credo che si aggirasse intorno all'età compresa tra i 9/10 anni. Il padre di mio padre,ha abusato di me. Non ricordo che sia avvenuta penetrazione alcuna,ma ricordo perfettamente che mi faceva stendere su di lui e mi faceva strusciare vestita sul suo membro. Questo è accaduto più di una volta,perché dalla prima quel piacere io volevo provarlo nuovamente. Ho smesso di recarmi in camera sua quando ho iniziato a sentire gli impulsi e a soddisfarli da sola,ma questo non lo ha fermato,tante volte sono entrata in camera sua e tutte le volte lui ha tentato. Sono stata più forte della sensazione che avrei voluto provare e così scappavo via.
Un altro episodio simile, al quale non so che denominazione attribuirgli,è successo con mia cugina,qualche anno più grande di me,più consapevole anche del suo corpo. Spesso mi faceva giocare ad un gioco per cui dovessi mettermi nel letto con lei e
dovessi leccarle il seno,quasi come nell'atto della suzione,inutile dirle che per me divenne quasi come una dipendenza farlo ogni qualvolta ci incontrassimo. Era come se fossi sua figlia e mi stringesse tra le sue braccia mentre io le accarezzavo e le succhiavo il seno.
Arrivo all'età di 16 anni e incontro una ragazza,mascolinità pronunciata nei suoi atteggiamenti. Io inizio ad essere quasi ossessionata dal voler entrare nella sua vita e sentirmi importante per lei. Con I ragazzi facevo fatica ad avere un rapporto,ne ero intimorita,con lei non fu così,tanto che fu la mia prima storia di amore sentimentale e sessuale. Terminata a causa della prepotenza dei miei genitori che avendola scoperta,fecero di tutto per tenermi lontano da lei,facendomi anche sentire sbagliata. Ho lottato per imporre la mia sessualità e i miei sentimenti,ma loro non hanno voluto sentire ragioni. Mi hanno isolata e l'unica persona che mi fosse concesso vedere era il mio migliore amico. Allora trassi vantaggio da questa situazione (perché i miei si fidavano di me solo nella condizionein cui avessi a che fare con lui),fingendo di avere una relazione con lui,conscio di tutto,ma nonostante ciò finimmo per avere una relazione affettuosa e successivamente sessuale ,in cui lui era più innamorato di quanto non lo fossi io. Dura 4 anni,poi però ebbi il coraggio di lasciarlo andare,i miei genitori erano nuovamente in disaccordo,ma poco mi importò. Dopo questa relazione,sono stata per un lungo periodo di tempo sola,ed ebbi modo di sperimentare anche rapporti frivoli con uomini. Però nei miei momenti di sconforto,c'era sempre una sola domanda nella mia testa. Il pensiero era che fossi omosessuale e che lo stessi solo nascondendo a me stessa. I segnali c'erano ed io non li coglievo per paura di rivivere dei giorni che sono stati violenti per me. Nel 2018,arriva la confusione e arriva anche una persona,sempre un uomo,del quale mi innamoro. Mi piaceva molto e finalmente provavo piacere nel fare l'amore con un uomo come non avevo mai provato prima. Iniziano però le montagne russe,c'erano giorni in cui sentivo di amarlo e giorni in cui sentivo che il sentimento esplodesse. Altra pecca aggiuntiva,non riuscivo mai a raggiungere il piacere durante il rapporto,sentivo come se fosse minimo,come se non fossi completamente soddisfatta. Eppure stavo così bene in quei momenti che sembravano tranquilli. Iniziano allora i dubbi le domande le rimuginazioni e inizio anche a pensare a quello che mi ha sempre assillata. Ho iniziato allora a guardare pornografia omosessuale e ho iniziato a sentire che forse era davvero così e che quindi il sentimento di cui tanto mi vantavo con me stessa,alla fine dei conti,fosse solo fasullo,mi stavo inventando nuovamente un sentimento solo per evitare di affrontare quella parte di me che non volevo accettare(anche se lo avevo fatto molto naturalmente quando ebbi il mio primo rapporto omosessuale). Allora ne parlo con mia madre,che devo dire,mi ha accolta all'inizio con titubanza,poi amorevolmente,facendomi capire che non le importa minimamente di chi sia al mio fianco l'importante è che sia una persona che mi faccia del bene. Questo mi ha fatto stare bene,ma allo stesso tempo soffrivo come non mai all'idea di perdere una persona per la quale provassi qualcosa di forte. Alla fine ho deciso di troncare il rapporto,perché i miei dubbi occupavano tutta la giornata e durante il periodo covid sono intensificati sempre più,al punto tale che ho perso due anni di studio perché non riuscivo a trovare la concentrazione. Ero sempre pronta a trovare il minimo cavillo. Era una specie di trova le differenze,"se mi eccita allora vuol dire che...", "se non mi eccita allora...", " anche io ho atteggiamenti mascolini a volte,forse non mi sento una donna..." e potrei continuare con una lista infinita di domande e retoriche e pensieri retroattivi e immagini intrusivi che non smetterei di parlarne. La relazione finisce ed io ci ho messo due anni quasi per riprendermi. Ho frequentato una ragazza,sono stata bene ma quando lei ha voluto accelerare dal punto si vista sessuale ,io ho avuto quasi paura e mi son tirata indietro. Nel frattempo,in tutto ciò,a sostenermi c'era un mio amico,riscoperto da poco,erano anni che ci conoscevamo ma mai avuto un rapporto costante e così confidenziale. Era l'unica persona con la quale mi confidassi senza temere giudizio alcuno. Mi sentivo libera di raccontare tutto e lui mi spingeva a fare sempre quello sentivo davvero. A distanza di tanto tempo,mi sono accorta di provare qualcosa per lui,che non ho accettato con facilità ed infatti ecco che son ritornati i pensieri,i dubbi nonostante io riesca ad essere soddisfatta dal punto di vista sentimentale e sessuale,per raggiungere l'orgasmo devo ricorrere ad immagini omosessuali. Non sempre,ma è capitato molte volte. Allora adesso sono ad un bivio! Io lo amo e tanto,ma forse è una bugia che sto raccontando a me stessa,forse se mi servono stimoli esterni allora c'è un motivo. A volte mentre ho rapporti con lui,penso sempre a rapporti che immagino di avere con una donna e se gli lecco parti del corpo non consuete,penso che mi eccita perché in realtà non è su di lui che vorrei farli ma su una donna...
Non capisco più nulla. Non so cosa fare e sono arrivata ad un limite. Quando mi vengono gli attacchi di panico,inizio a pensare di dover mollare tutto con lui e dare retta a quelle sensazioni che mi dicono che sono omosessuale e mi piacciono più le donne degli uomini e che sarò appagata solo quando avrò un rapporto con una donna. A volte penso che forse mi manca proprio la fisicità di una donna,mi manca toccare il corpo di una donna ed ora che mi sento libera di farlo,magari,stare con lui mi provoca ansia perché lo vedo come un ostacolo alla mia natura. Però quelle volte in cui sono stata bene con lui,quelle volte in cui non ho pensato a nulla e sentivo solo piacere e gioia non valgono?! Sto soffrendo come non mai dottoressa,le chiedo di darmi degli esercizi che siano utili ad affrontare questi momenti di crisi. Io da sola non ce la faccio più. Mi vogliate perdonare per la lunghezza del testo,ma non potevo fare diversamente. Vi ringrazio per l'attenzione che porrà alla mia email.
Cordiali saluti.