è stato un anno pieno, circa da metà 2019. Sono successe molte cose che mi hanno fatto regredire rispetto ai progressi fatti in tre anni di terapia. Ora sento fisso un blocco che mi leva il respiro, come se stessi per avere un attacco di panico che non arriva mai, con l'unica differenza che la sensazione non è dell'aria che non entra ma dell'aria che non esce. In realtà questo riflette esattamente come mi sento perché non ho una valvola di sfogo, nemmeno più il pianto.
Sono consapevole che non risolverà i problemi che ho avuto finora ma almeno mi farebbe sfogare un pochino e per un po' mi sentirei meglio.
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
29 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Vittoria,
e grazie per la sua storia.
Forse quel respiro che non esce può essere un blocco che lei sente ad esprimersi? come se esprimere - aria, parole e pensieri - fosse troppo pericoloso. O forse perché vuole serbare qualcosa si sé per se stessa e non darsi in pasto a chiunque. D'altra parte sente il bisogno di vicinanza, di alleanza. Almeno così mi è sembrato.
La terapia è ancora in corso? come il suo terapeuta forse le avrà già detto, non sempre regredire è un cattivo segno: a volte è qualcosa di necessario. Qui sarebbe troppo lungo spiegare il perché. Sono sicura che il collega saprà farlo.
30 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Victoria,
occorre lavorare sulle molte cose che l'hanno fatta regredire, ammesso che di regressione si tratti e in ogni caso nessun percorso è lineare e i momenti di crisi o di difficoltà possono esserci anche nel migliore dei percorsi. Chissà, forse è arrivata ad un punto in cui c'è qualcosa di importante che fatica ad uscire, ad essere portato fuori. Abbia fiducia in se stessa e nella sua terapia e provi a far venire a galla ciò che c'è... con l'aiuto del suo terapeuta e con pazienza il blocco può sciogliersi...
Buon tempo!
Dott.ssa Franca Vocaturi
29 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Victoria, le info che ci fornisce non sono sufficienti per formulare una ipotesi, per di più manca una domanda precisa. Prego tutti di essere più chiari. Capisco il vostro disagio, però non siamo così bravi da poter scegliere tra più prospettive se non ci aiutate.
Perchè ha bisogno di piangere? Il lavoro potrebbe essere molto diverso, a seconda che il problema sia più una depressione (forse più probabile) o un attacco di panico.
Cordialmente
LT