Ho bisogno di capire: datemi dei consigli su una scelta di vita
Ho 28 anni e da quando ho 20 anni desidero andare all'estero a vivere. La vita però ha voluto che m’innamorassi di un ragazzo all'età di 19 anni e sono stata con lui per ben 9 anni, anni splendidi dove ho avuto l'opportunità di crescere e maturare in quegli anni in cui da ragazza diventi donna e sono stata accompagnata da un ragazzo per me fantastico, col quale ho condiviso la mia crescita e lui la sua con me.
3 anni fa, quando mi sono laureata, ho avuto l'opportunità di andare a fare volontariato in Giappone, una terra che ho sempre amato e studiato per passione, da sola per due mesi, sono stata nell'Hokkaido e mi sono innamorata del modo di fare totalmente diverso dal nostro dei giapponesi. Inoltre, una sensazione che non ho mai provato nonostante ho viaggiato spesso, quando ero arrivata all'aeroporto di Tokyo, mi sono sentita stranamente a casa, al sicuro, come se fossi già stata lì. Non so ancora spiegarmi quella sensazione, credo sia istinto, ma ho bene a mente la scena e la sensazione e non la dimenticherò mai.
Da qui, nonostante amassi il mio ragazzo, qualcosa dentro di me è scattato, qualcosa che probabilmente era pronto a scattare. Dopo un anno dal mio ritorno io e il mio ragazzo abbiamo deciso di lasciarci (dopo 7 anni), ma siamo tornati insieme dopo 10 giorni insopportabili.
Dal 2014 ho avuto un problema alimentare che mi ha portato a capire che soffrivo di disturbo ossessivo compulsivo su molti ambiti della cura del corpo, dall'alimentazione, alla pelle perfetta ecc. Con molta fatica, con l'appoggio della mia volontà, del mio ragazzo e del mio psicoterapeuta, posso dire di avere superato sia il problema alimentare che il doc, È stato una bestia terribile che ho combattuto pian piano senza insistere. Da quando sto meglio, da quando ho capito che lottare contro se stessi è tra le battaglie più grandi e dolorose, battaglie che ti portano a conoscerti e ad accettarti per quello che sei, ad accettare i tuoi mostri, ho preso dentro di me quel coraggio e sicurezza in me stessa che prima mi mancavano.
Pian piano ho cominciato a sognare il Giappone diverse notti, a vederlo vicino a me, più concreto, a informarmi su come potermi trasferire là, per caso sono tornata in contatto con una mia amica delle superiori che vive a Osaka da 7 anni, lei mi ha detto che voleva aiutarmi perché ha capito che il mio non era un semplice innamoramento, mi ha spiegato soprattutto le parti negative di questo Paese così diverso dal nostro, perché il Giappone non è il Paese dei balocchi o dei sogni. Da gennaio di quest'anno io vivo qui in Italia pensando al Giappone. Quando ho capito che in fondo al mio cuore la scelta l'avevo già fatta, sono scoppiata a piangere davanti al mio ragazzo, era lo scorso febbraio. L'ho visto distante da me, dal Giappone. Probabilmente dentro di me, una parte di me aveva già capito. Lui comunque mi ha appoggiato nel mio desiderio perché mi amava, siamo arrivati insieme a dire che quest'estate dovevo prendere e andare in Giappone a Osaka e farmi un'idea della vita e del lavoro da sola. Così a luglio sono partita 20 giorni.
Prima di partire chiesi una pausa col mio ragazzo, ma non una pausa di distacco totale, una pausa in cui dovevamo sentirci quando ne sentivamo il bisogno, non tutti i giorni come qui, e qui, se non ci sentivamo tutti i giorni era strano, ma dovevamo sentirci quando ne sentivamo la necessità, in funzione di un possibile futuro di un anno o di più a distanza; ci tenevo a questa pausa di riflessione a distanza, per capire fino a dove l'abitudine, l'affetto arrivavano.
In 20 giorni in Giappone sono successe molte cose. Ho capito che per il mio ragazzo non provavo più amore, era tanto affetto e volergli bene, ma l'ho capito solo con la distanza, non sarei riuscita a capirlo nella vita solita, con le solite routine belle e sicure.
Ho conosciuto tantissime persone a Osaka Kyoto e Tokyo, ho visto anche un ragazzo giapponese che già avevo conosciuto in una chat di scambi linguistici dove lui mi insegnava un po’ di giapponese e io un po’ di italiano (lui sa l'italiano e ama l'Italia), non l'avrei mai detto ma mi piaceva, provavo attrazione per lui ed è riuscito a farmi provare qualcosa per lui, io ero combattuta in un vortice di sentimenti ma ho scelto di stare con lui e rimanere in contatto, ora ci sentiamo tutti i giorni.
Ho lasciato il mio ragazzo italiano da un mese, quando avevo ancora gli occhi rivolti al Giappone, quando avevo capito che era finita, l'ho distrutto e sta facendo molta fatica a ricominciare. Ora, a distanza di un mese, l'ho rivisto per chiarire alcune cose. Adesso che i miei occhi sono qui in Italia in questo presente, lo penso, penso che sta male, a volte penso che lo amo ancora, poi mi dico di no, ho paura di aver perso la persona più importante per un futuro incerto, questo adesso mi sta distruggendo, anche perché non posso tornare da lui col pensiero del Giappone. Non riesco a capire se lo amo ancora oppure è la paura dell'aver perso la sicurezza del mio passato per un futuro non sicuro e incerto. Mi sta logorando tutto questo, e mi logora ancora di più pensare che potrò pentirmi amaramente della mia scelta, ma so anche in questo momento, che mi pentirò se non vado in Giappone. Mi cresce l'ansia e ho avuto delle ricadute alimentari e qualche piccola ossessione per qualche giorno, ma sono riuscita a togliere il terreno alle ossessioni perché la terapia è andata bene.
Al di là dei miei sentimenti, sono fashion designer modellista e sarta, e queste competenze possono aiutarmi in Giappone, non subito, ma possono essermi utili. Ho conosciuto persone che lavorano nel mio ambito in Giappone e mi hanno dato diverse informazioni. In realtà non vado in Giappone facendo un totale salto nel vuoto, ma è sicuramente più difficile rispetto alle molte sicurezze che ho qui (anche se il mio lavoro attuale è precario).
Ma le emozioni attuali sono un uragano di paure, dubbi, sensi di colpa e malinconia, sto molto male e sono nel mezzo di una grande scelta di vita, per adesso la più grande della mia vita.
Dovrei sparire dalla vita del mio ex, avere il coraggio di lasciarlo andare e lui di lasciare me? Negli ultimi giorni sono io che l ho contattato due volte. Non capisco più niente in questo momento.
Lui era un ragazzo d'oro, con dei difetti e problemi suoi che un po’ mi pesavano, ma avevo imparato a conviverci.