Ho 29 anni medito il suicidio

Inviata da Jacopo · 4 dic 2019 Depressione

Buongiorno, mi chiamo Alex e ho 29 anni, è da tanto tempo ormai che medito il suicidio, ho una storia familiare molto difficile e non ho mai consultato uno psicologo o una psicoterapeuta.
Ripercorrendo il mio passato, i miei problemi cominciarono quando ero piccolo (mio fratello si ammalò gravemente quando era molto piccolo ed era seguito costantemente da mia madre negli ospedali lontani da casa nostra, mentre mio padre stava in galera, questo l'ho scoperto quando avevo 18 anni) quindi io ho vissuto con i miei nonni (i genitori di mio padre) buona parte della mia infanzia, a volte venivo ospitato da altri parenti o amici di mia madre.
La situazione si assestò più o meno durante i miei 11/16 anni di età, quando mio padre uscì dal carcere e tornammo a vivere come una famiglia "normale", mio fratello si riprese dalla brutta malattia.
Successivamente cominciò la sciagura, mio padre abbandonò la nostra casa e si prese anche i soldi (tra cui il rimborso di un incidente in cui io fui coinvolto a 14 anni, io lo venni a sapere dopo la maggiore età), io mio fratello e mia madre ci trovammo senza più nulla, nel 2012 subimmo uno sfratto e ci ritrovammo letteralmente in strada, poi piano piano siamo riusciti a ristabilirci, sempre vivendo tra mille difficoltà e con pochi soldi.
Il rapporto con mia madre non è mai stato ottimale, nel corso della relazione tossica con mio padre ha contribuito a distruggere anche la figura dei miei nonni paterni, con cui ho vissuto la maggior parte della mia infanzia, rendendomi privo di riferimenti "sani" a cui rimanere legato (premetto che i miei nonni, a quel tempo molto anziani, non si comportarono benissimo con noi durante la mia adolescenza, ospitarono mio padre),
Per quanto riguarda me, non ho fatto altro che chiudermi in me stesso, ho sofferto di disturbi di ansia e attacchi di panico per tanti anni che ho molto lentamente imparato a gestire, soffro anche di quella che penso sia una fobia sociale e una depressione che nel corso degli anni si è manifestata in vari modi, che penso sia cominciata quando ero alle superiori.
Sono sempre stato una persona introversa e riflessiva, ora mi considero fortemente disilluso e nichilista, ho problemi a legarmi alle persone, infatti ho pochissimi e selezionati amici, è da tanti anni che non mi lego a una ragazza (addirittura il mio primo bacio l'ho ricevuto da una ex ragazza perché non prendevo iniziativa).
Ultimamente i miei problemi sono riaffiorati in modo atroce, ogni mattina faccio uno sforzo immane per recarmi a lavoro (mi sono trasferito in nord italia sempre per lavoro) e ho paura del contatto sociale, il punto più basso l'ho toccato quest'estate durante una forte delusione per un'opportunità lavorativa che ho perso a Milano, e che mi ha portato a dover tornare in Sardegna (la mia terra di origine) e cercare lavoro in un settore che disprezzo, la ristorazione.
Durante questo lavoro ho avuto un conflitto con un collega (non particolarmente stimato dagli altri colleghi, anzi), che senza che io facessi nulla mi ha offeso davanti agli altri colleghi, definendomi uno sfigato e arrivando a deridermi sull'aspetto fisico senza nessun pretesto, arrivando a dire in un'occasione che pensava che fossi vergine.
Questo ha riacceso la mia insicurezza e la mia depressione e mi ha portato ad abbandonare quel lavoro, mi ha messo profondamente in crisi e ho ricominciato ad avere pensieri suicidi molto frequenti, la rabbia più profonda l'ho sviluppata per il fatto di non essere riuscito a farmi valere in quell'occasione.
Quando metto piede fuori di casa metto in discussione il mio valore come persona e il mio aspetto (fino a quell'episodio non ho mai avuto problemi di insicurezza dal punto di vista fisico, ho praticato palestra per tanti anni e mi sono stati fatti complimenti anche dall'altro sesso), ora mi sento insicuro e fragile, e come se fossero riaffiorati dei conflitti interiori non risolti che ho sepolto dentro di me, ma che ora mi stanno trascinando nel baratro.

Mi scuso per la lunghezza del testo, vorrei avere un parere vi ringrazio

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Miglior risposta 5 DIC 2019

La sua storia è segnata da molti traumi non elaborati che si ripercuotono sul presente facendola vivere nella totale disperazione. Si faccia aiutare, certe ferite sono così profonde da non riuscire a rimarginarsi da sole. Dott.ssa Masserdotti Giulia

Dott.ssa Giulia Masserdotti Psicologo a Civitavecchia

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9 DIC 2019

Buonasera Alexis,
dice bene quando parla di conflitti interiori non risolti che sono riaffiorati. Le consiglio vivamente di prendere in mano la situazione e di scegliere la via del benessere prendendosi in cura. Sarebbe bene iniziasse un percorso psicologico investendo su di sé, sulla sua serenità, lavorando sulla sua storia con un professionista. Rielaborando il suo vissuto potrà fare i conti con il suo irrisolto, magari non sarà semplice, né rapido, ma con un lavoro costante ne trarrà molti benefici.
Rimango a disposizione.

Cordiali Saluti
Dott. G. Gramaglia

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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9 DIC 2019

Gentile Alex,
da ciò che scrive si evince che nella sua storia di vita personale e familiare ci sono stati momenti peggiori di quelli che vive adesso, eppure sono passati per cui non vi è motivo di consegnarsi ora ad una disperazione ingiustificata.
Certamente lei ha vissuto eventi traumatici ma questa è una cosa che accade alla maggioranza delle persone, psicologi inclusi!
Per quanto i traumi dell'infanzia e dell'adolescenza lascino ferite profonde, adesso che è un adulto può reggere la responsabilità di prendersi cura di se stesso avendo però l'umiltà di farsi aiutare in un percorso di psicoterapia.
In tal modo acquisirà gradualmente assertività ed autostima che le saranno utili nelle situazioni lavorative e nelle relazioni sociali e sentimentali sicchè non accadrà più che un possibile conflitto con un collega scorbutico o maleducato possa causarle insicurezza e depressione.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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9 DIC 2019

Gentile Alex, confermo il parere dei Colleghi, ma aggiungo una domanda: perché in tanti anni non ha mai cercato aiuto? Molte persone iniziano a porsi il problema di consultare uno psicologo/a verso i 18 anni. Probabilmente Lei cova una sfiducia profonda che sia impossibile aiutarla, oppure ha disistima verso la nostra categoria. E' vero che, purtroppo, una parte di noi non è ben preparata, e che, a volte, è bene effettuare un primo incontro da più professionisti. Però è anche vero che questi atteggiamenti la stanno portando, come lei dice, nel baratro. Mi dia retta. Non perda altro tempo ad elucubrare i suoi problemi, e si rivolga ad uno/a Collega esperto e ricco di empatia. In alternativa, se la situazione è grave, ci sono alcuni Centri specializzati nella prevenzione del suicidio, uno che stimo è quello del dr. Stefano Callipo, che troverà facilmente in rete. Resto a disposizione.
Cordialmente
dr. Leopoldo Tacchini

Dott. Leopoldo Tacchini Psicologo a Figline Valdarno

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9 DIC 2019

Caro Alexis, difficile costruire un senso di sicurezza e stabilità quando non si può contare su figure di riferimento stabilì e affidabili. Da quello che scrivi sembra che anche i nonni, che erano presenti, non si siano rivelati sufficientemente stabili e accudenti. La mancanza di una base sicura nel tempo, favorisce un senso di negatività personale che emerge quando accadono eventi esterni che rientrerebbero nelle comuni vicende di vita, ma per chi ha un passato di sofferenza possono stimolare ulteriori cadute dell’umore.
La ricostruzione della tua storia e del significato che hai imparato a dare alle esperienze potrebbe aiutarti a costruire un senso personale diverso, più stabile, meno condizionato dalle vicende di vita. Per farlo può aiutarti un collega psicoterapeuta della tua zona, con una psicoterapia che può diventare un punto di riferimento e uno spazio in cui finalmente avere centralità.
Un caro saluto.
D.ssa Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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8 DIC 2019

Caro Alex, non hai mai consultato uno psicoterapeuta ma il tuo fiuto ti fa scrivere proprio qui, forse è arrivato il momento di cambiare! E per cambiare intendo che dovresti elaborare il tuo passato difficile che tende a renderti insicuro. Ti consiglio delle sedute di EMDR fatte da un bravo terapeuta tramite cui potrai elaborare i piccoli e grandi traumi che hai subito in passato e che condizionano fortemente il tuo presente. Se poi farai un percorso di terapia mirata alla ristrutturazione cognitiva e al rafforzamento nella percezione che hai di te stesso hai ottime probabilità di un futuro sereno.
Auguri!
Dott Panzera

Dott.ssa Jole Anna Panzera Psicologo a Roma

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5 DIC 2019

Buongiorno Alex
La sua è sicuramente una storia difficile e sofferente. Le consiglio un percorso psicologico ad orientamento sistemico relazionale.
Cordiali saluti
Dr. ssa Condina

Anonimo-176886 Psicologo a Olginate

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5 DIC 2019

Carissimo Alex la tua storia di grande sofferenza che ruota intorno alle figure più significative é ul frutto del tuo malessere. Sono certa che ci siano delle risorse importanti che ti possono aiutare ad uscire da questo periodo difficile. Sicuramente una terapia sistemico relazionale e anche la tecnica dell' EMDR sarebbero un valido aiuto. Ti consiglio di rivolgerti ad uno psicotetapeuta. Un abbraccio

Dott.ssa Sanna Maria Cristina Psicologo a Cagliari

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