Buongiorno,
a seguito di una relazione durata 3 anni con una persona problematica ma a cui tenevo molto e a seguito della perdita di lavoro per il quale mi ero trasferita in un'altra città, sono tornata a casa dai miei genitori con i quali ho un rapporto conflittuale arretrato e presente molto acceso (per esattezza con mio padre, con mia madre c'è solo amore). Ad oggi il legame che univa me ed il mio ex è completamente sciolto, anche dal punto di vista emotivo. Sono tutt'ora in terapia da una psicologa presso l'ospedale di zona, che mi ha aiutato molto a risalire la china, e sto cercando attivamente lavoro per poter nuovamente essere indipendente. Ho scoperto però, a 27 anni, di non avere sogni, aspirazioni, di aver perso la motivazione. Come faccio a uscire da questo limbo? "Cosa vuoi dalla via?" fino a qualche anno fa era una domanda semplice: un lavoro impiegatizio, una famiglia, viaggiare; adesso sono solo parole che non vengono seguite dalla voglia di renderle fatti. Come se le vedessi ma non potessi più toccarle, mentre prima erano le colonne portanti a cui mi appoggiavo speranzosa in attesa del futuro. Ringraziandovi anticipatamente per le vostre risposte, auguro a tutti voi una buona giornata.
Sarah
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13 MAG 2020
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Gentile Sarah,
è possibile che gli eventi dolorosi, quali la chiusura di una relazione affettiva e il rientro in un nucleo familiare per alcuni aspetti conflittuale, abbiano limitato la sua capacità di sognare o di avere aspirazioni.
Ci sono in lei delle risorse, quali l'aver iniziato e continuare una terapia e cercare attivamente un lavoro. Provi a pensare che probabilmente è necessario più tempo di quanto lei avesse ipotizzato per poter nuovamente avere una progettualità.
Non si scoraggi, condivida con la sua terapeuta questi dubbi in modo che la possa aiutare a ricalibrare nuovi obiettivi.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga
13 MAG 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Sarah! Il momento che si è appena lasciata alle spalle è sicuramente un momento complesso da cui non è certo semplice ripartire. Una storia sentimentale importante andata in frantumi ed insieme ad essa il progetto di una famiglia, la perdita del proprio lavoro e conseguentemente del sogno di viaggiare ed essere indipendente, il rientro nella propria famiglia d'origine dove ha ritrovato le forti incomprensioni col padre, sono tutti eventi che anche vissuti singolarmente potrebbero dar luogo a reazioni psicologiche equiparabili al lutto. Lutto che necessita di tempo e di vari passaggi per essere superato.
Non si scoraggi. Da quanto scrive ha già recuperato un po' di energia per ripartire e questo è già un buon segno. Può essere che per la ricarica "emotiva" sia necessario ancora un po' di tempo. Si faccia aiutare dalla sua psicologa a definire e pianificare nuovi progetti e li inizi a percorrere passo a passo.
Il dolore spesso ci cambia e cambia le nostre vite, ma non è detto che sia sempre in peggio.
Un grandissimo in bocca al lupo!
Dott.ssa Loredana Volpi
11 MAG 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Sarah. Può accadere, nel corso della propria vita, di attraversare dei momenti di smarrimento e non si deve assolutamente incolpare per sentirsi in questo stato emotivo. Esce da una relazione in cui, da quello che ci scrive, aveva investito molto e a questo si é sommata la perdita del lavoro. Rientrare in casa con i propri genitori, dopo esserne uscito per essersi trasferita in un’altra città per lavoro, non é per niente semplice. Aveva trovato un suo equilibrio nel periodo in cui non viveva più in famiglia e adesso si tratta di doverne trovare un altro e richiede fatica e tempo. Adesso é anche seguita da una psicologa con la quale mi sembra di intuire abbia lavorato molto bene. Lo dimostra, secondo il mio punto di vista, da come sta ricercando attivamente un nuovo lavoro con il quale possa raggiungere un obiettivo strategico per lei ossia la sua indipendenza. Poi però si dice tra sé e sé che alle parole non fanno seguito dei fatti. Mi permetterei di dire che non é così perché poco prima aveva detto che si stava impegnando molto nella ricerca di una nuova occupazione. Potrebbe anche essersi verificato dentro di lei un cambiamento per quanto riguarda i propri sogni, aspirazioni. Col percorso psicoterapeutico intrapreso vedrà che prenderà maggiore consapevolezza del suo funzionamento interno, di come entra in relazione con le persone, di quali bisogni sente fortemente la necessità di soddisfare. A sua disposizione nel caso lo ritenesse opportuno.
Dott. Erik Mancin
6 MAG 2020
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Salve Sarah se come lei scrive si trova bene con la psicologa attuale, continui fiduciosa. Periodi in cui si smarrisce l'entusiasmo può capitare a tutti, specie se come a lei è venuta a mancare una relazione affettiva importante ed ha perso il lavoro. E' normale si attraversino momenti di sfiducia, ma a volte da situazioni in cui tutto nella propria vita viene messo in discussione possono nascere piano piano nuovi progetti ai quali non avevamo pensato e che possono farci ritrovare energie positive e nuova progettualità. Auguri
6 MAG 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Sarah,
le persone si approcciano in molti modi alle loro passioni, comprese quelle lavorative. Possono essere da subito attratte da un'attività o hobby in modo irresistibile inizialmente, per poi allontanarsene a breve, oppure possono sperimentare un'attività inizialmente neutra e con il tempo trovarla interessante e piacevole, volerne sapere gradualmente di più e coltivarne le abilità collegate.
Per questo potrebbe lasciare "in pausa" la risposta alla domanda "quali sono i miei sogni e aspirazioni nella vita e nel lavoro" e provare invece a focalizzarsi solo sul fare esperienze lavorative senza troppe aspettative, se non quelle di chi esplora con curiosità, sia gli annunci di lavoro vicini agli studi che ha fatto, ma non necessariamente, sia l'esperienza lavorativa di per sé una volta cominciato il lavoro presso una nuova azienda. Si potrebbe prendere anche la lettura degli annunci e i colloqui di lavoro come esperienze arricchenti della vita, e darsi la possibilità di scoprire la bellezza delle esperienze anche dove inizialmente non se le aspettava.
Le faccio tanti auguri e resto a sua disposizione.
Dott. Giovanni Iacoviello