Fragilità in amore
Scegliere la persona giusta per me non è mai stato un compito facile. Per anni ho lasciato decidere il cuore e mi sono ritrovata ferita e tradita. Più di un anno fa ho conosciuto un ragazzo, G. Non aveva intenzione di impegnarsi perché, a suo dire, sarebbe dovuto partire per questioni di lavoro. Ho pensato che una frequentazione libera ma rispettosa, senza un legame fisso mi stava bene. del resto anch'io ero sempre in giro per motivi di lavoro. I mesi trascorrevano e le cose iniziavano a diventare più intense, sebbene aumentasse la consapevolezza che lui non era la persona giusta per me. Ho iniziato ad avanzare richieste più importanti e a metterlo di fronte a un aut aut: o iniziamo una relazione seria o chiudiamo. Non mi ha mai permesso di chiudere, adducendo scuse e promettendomi miglioramenti mai avvenuti. Ad agosto si è volatilizzato: feste, serate, amici, flirt (e una relazione parallela, avuta all'inizio della nostra frequentazione, che mi ha confessato solo a ottobre). Mi scriveva ogni giorno, come sempre, ma io non ero compresa nel "pacchetto vacanza". Ho continuato a non cercarlo quasi mai, manifestando quando potevo tutto il mio dissenso. False promesse mai mantenute. Per l'ennesima volta. A settembre ha iniziato a comportarsi un po' meglio (ma per me non era abbastanza) e, stanca di un vincolo che non era un legame e mi dava gioia solo nei fugaci momenti insieme e di un rapporto mediato dalla chat telefonica e da fb, ho iniziato ad accettare gli inviti di un altro ragazzo. E mi sono stupita: gentile, galante e interessato a ciò che sono. Di un livello diverso, un uomo al quale non avrei dovuto fare da madre per la prima volta nella mia vita. Un uomo con la U maiuscola, pronto a offrirmi una vita stupenda e ad affiancarmi in ogni mia scelta. Un uomo carino ma che fisicamente non mi attraeva come lui. Nel frattempo, è arrivato il momento in cui G. deve partire. Combattuta e incuriosita dal secondo ragazzo, decisa a dargli una possibilità, metto G. di fronte a un'ultima scelta: "o una relazione o arrivederci!". G. mi dice che non vuole perdermi ma che non si vuole impegnare. Chiudo con lui e inizio questa vita meravigliosa e fino ad allora sconosciuta con l'altro ragazzo. Ma G. inizia a pressarmi. Dice che mi ama, prende il primo volo e corre da me ogni settimana, si piantona sotto casa. Piange, si dispera. Mi manda in crisi. Diventa motivo di sofferenza e discussione per l'altro ragazzo e con lui i rapporti precipitano. fino a quando mi persuado di non stare più bene con lui perché forse amo ancora G. Lo lascio. E chiamo G. convinta sia la scelta giusta da fare. Ma non è così. G. non comprende realmente chi sono e ogni volta che parla, che mi dice "o stai con me o chiudiamo" mi sento in qualche modo minacciata. Ma non so perché. Mi sono sentita pressata da entrambi con violenza per mesi: "io ti amo! Come ti amo io non ti amerà mai nessuno", ma ho visto quali sono le prospettive e conosco le personalità di ognuno dei due. Eppure mi sento ancora fratta, divisa. E non riesco a prendere una posizione netta. Mi hanno mandata in confusione e il timore che ho, tipico a quanto pare delle donne all'alba dei trentanni, è quello di sbagliare. Di infelicitarmi e di dover ricominciare tutto di nuovo con un altro uomo. Come posso fare a prendere le distanze da G.? Mi sento fragile, come mai nella mia vita. Sono sempre stata una donna caparbia, tenace. In grado di fare tutto da sola, con le proprie forze. è come se ora, all'improvviso, desiderassi qualcuno che mi sostiene e mi sta accanto. E mi sembra che quel qualcuno, nel mio cuore, possa essere solo l'altro ragazzo, che considero UNICO e speciale. Spero di essere stata chiara. Grazie per l'aiuto. Franci.