Salve egregi dottori, sono una ragazza molto giovane che ha però vissuto, negli ultimi mesi, alcuni acciacchi di salute. Dapprima una mononucleosi presa in forma molto acuta e molto debilitante, dopo, proprio nel momento in cui mi sembrava di essermi ripresa, ripiombo nel dolore e vengo operata d’urgenza in laparoscopia per delle cisti ovariche e tubariche. Ho affrontato l’intervento da sola, visto il periodo, e in quel momento sono stata abbastanza forte visto e considerato che era il mio primo intervento. Una volta tornata a casa però l’inferno: piango tutti i giorni, ministero il mio corpo e tutte le sensazioni, spaventata tantissimo dal potermi sentire male... è come se mi sentissi di avere qualcosa di grave e di poter morire presto. Non capisco perché di tutto questo a seguito di questo intervento. In più l’intervento in quella zona e i dolori mi hanno spaventata tantissimo, rendendomi anche molto restia alla ripresa dei rapporti, cosa che ho paura possa finire per pesare al mio ragazzo.
Ringrazio per l’attenzione che vogliate eventualmente accordarmi e porgo cordiali saluti
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
6 MAG 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Chiara,
dopo un intervento come il suo può essere normale sviluppare una certa preoccupazione riguardo alla propria salute e rivolgere particolare attenzione a sintomi e sensazioni fisiche a cui, normalmente, non diamo molto peso. L’angoscia che riporta potrebbe derivare da un iper-monitoraggio delle sue sensazioni corporee che la porta dunque a percepirle molto più intensamente di quanto le percepirebbe normalmente. La preoccupazione che riporta di “aver qualcosa di grave e poter morire presto” può essere un tipico stato d’animo correlato ad una forte ansia, che, a sua volta, scaturisce da queste sensazioni fisiche che avverte. Anche la sua titubanza nella ripresa dei rapporti sessuali può essere comprensibile alla luce della tipologia di intervento a cui si è sottoposta e al dolore che riferisce di aver provato. Nel complesso, dunque, una strategia per stare meglio potrebbe essere quella di darsi del tempo, di accettare le sue preoccupazioni come comprensibili, in quanto scaturite da una situazione ben precisa, e di ridimensionare gradualmente la portata dei sintomi che tutt’ora sente, considerando il peso che lei stessa gli attribuisce. Potrebbe anche richiedere un parere medico per comprendere meglio quelli che potrebbero essere i sintomi post-operatori dell’intervento a cui si è sottoposta, e capire dunque a quale causa attribuirli. Confido che con queste strategie e con il sostegno delle persone care lei possa con il tempo stare meglio. Di fronte ad un’esperienza traumatica (l’intervento in sé, ma anche l’averlo dovuto affrontare sola) abbiamo bisogno di sedimentare e rielaborare i ricordi, un processo che la nostra mente avvia in automatico ma che potrebbe bloccarsi in alcune situazioni. Se i sintomi o le preoccupazioni riguardo a essi dovessero acuirsi, potrebbe considerare di rivolgersi a un professionista psicologo, che potrebbe aiutarla a dare nuovi significati a questi sintomi e ad elaborare meglio l’esperienza che ha vissuto.
Un cordiale saluto
2 MAG 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Chiara, è piuttosto comune, quando affrontiamo eventi di vita come quelli da Lei descritti, sviluppare una serie di attenzioni alle sensazioni corporee, nuove o percepite come tali, che vengono sentite come allarmanti. Il corpo "che tradisce", o che non può essere controllato, diviene fonte di continua preoccupazione e ipervigilanza. Il risultato è un circolo vizioso che causa ansia e paura. Per risolvere il problema è necessario riprendere confidenza con le sensazioni corporee, spesso legate ad aspetti emotivi, e riconfigurare correttamente; sganciate dal contesto, infatti, l'unico senso che Le è possibile attribuire è "ho qualcosa che non va alla mi salute". Il percorso terapeutico, analizzando la Sua quotidianità, Le permette di liberarsi del problema. Contatti uno psicoterapeuta, servono impegno e motivazione ma ne vale la pena. A disposizione, cordialità e in bocca al lupo. DP
2 MAG 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Chiara,
da quello che scrivi sono successe varie cose in questo periodo che hanno determinato modi di sentire la tua corporeità diversi rispetto a quelli soliti. Questo può senz'altro causare ansia e timore, ma occorre che il tutto sia contestualizzato e con il suo tempo. Concediti la possibilità di recuperare e di comprendere i significati annessi agli eventi di cui hai scritto.
Resto a disposizione, se desideri.
Un caro saluto,
IM
