Forte disagio e senso di vomito nei posti affollati (soprattutto ristoranti)

Inviata da Mattia · 28 dic 2016 Fobie

Buonasera, sono un ragazzo sposato di 29 anni e scrivo per chiedere un vostro parere su quello che mi sta accadendo da un po' di tempo a questa parte. Quando ero piccolo ho iniziato ad avere problemi legati al cibo quando andavo a mangiare fuori, non avevo mai fame e quindi non mangiavo mai niente. A dire il vero non ho mai avuto un gran rapporto col cibo in generale, nel senso che a differenza di altri per me è proprio l'ultimo dei pensieri cioè non vivo per mangiare ma mangio per vivere, però a casa ho sempre mangiato senza problemi.
Nell'età adolescenziale il problema era sparito completamente, ho fatto grandi cene con amici senza alcun tipo di problema ma esattamente nel 2009, prima di una vacanza a Parigi con la mia donna ed un altra coppia, a casa dei suoceri improvvisamente lo stomaco mi si è chiuso e non sono riuscito a mangiare niente.
Da quella volta il mio problema è tornato, ma è tornato più grosso di prima perchè ogni volta che vado a mangiare fuori mi vengono questi attacchi di panico. Praticamente succede questo: E' sabato e so che la sera devo andare a mangiare fuori, tutto la giornata la passo a pensare SOLO alla cena che avrò la sera, già in agitazione, qualsiasi cosa faccia il pensiero fisso è sempre li e non si schioda!
Arriva il momento di andare al ristorante e già in macchina lo stomaco inizia a strizzarsi, inizio a perdere lucidità. Arrivati al ristorante cerco di parlare con la gente seduta vicino a me per distrarmi, a tratti ci riesco e sto bene ma questo benessere dura solo pochi minuti. Quando leggo il menù lo stomaco inizia a strizzarsi di nuovo, in quel momento vorrei fare qualsiasi cosa purchè non sia mangiare, la maggior parte delle volte prendo una pizza in due con mia moglie (che è assolutamente a conoscenza del mio problema e cerca in tutti i modi di aiutarmi ma senza risultati purtroppo) ma solo al pensiero di dover mangiare mi viene il vomito.
Quando arriva il cibo è panico totale, assenza assoluta di fame, senso di pienezza fino al collo, mani sudate, lucidità assente e senso di vomito con rigurgiti frequenti (un po come se avessi mangiato un sacco e non riuscissi a digerire). Praticamente sono in panico totale, mi rendo conto e per distrarmi devo alzarmi ed andare al bagno o a fare una camminata fuori. Non riesco neanche a parlare tanto che a volte mi parlano ma non riesco a rispondere con lucidità, cerco di buttare li una frase più corta possibile perchè mi riesce difficile parlare dal senso di vomito che ho.
Diciamo che questo è il problema principale che ho da un bel po di tempo.
Da qualche tempo a questa parte però il problema si manifesta anche in posti affollati, tipo al cinema, o in posti dove comunque bisogna stare seduti in silenzio e c'è tanta gente (tipo meetings ecc). In discoteca o al centro commerciale che c'è gente ma c'è frastuono invece no. In questi posti però mi succede meno frequentemente, secondo me dipende molto dall'umore che ho in quel determinato periodo.
Ho consultato una psicologa l'anno scorso ed era venuto fuori che il mio problema non era legato al cibo ma alla gente, al giudizio della gente, perchè probabilmente quando ero piccolo e non mangiavo tutta l'attenzione era su di me e tutti mi dicevano: ma non mangi? ma stai male? come mai non mangi? ecc.
Questa mia paura del giudizio mi ha fatto scaturire questa fobia, ma tutto è partito dall'asilo. Quando ero piccolo non volevo mai andarci e quando mangiavo li mi costringevano a mangiare tutto anche se non avevo più fame.
Ovviamente questo problema mi costringe ogni volta ad evitare di andare fuori a mangiare, rifiutare inviti di amici ecc perchè purtroppo si manifesta anche se si va a mangiare a casa di qualcuno, ogni tanto mi capita anche quando vado a mangiare da mia mamma o dai suoceri anche se meno frequentemente ed in maniera meno accentuata.
Questo problema purtroppo mi sta rovinando la vita perchè io sono un amante dello stare in compagnia ridendo e scherzando con gli amici ma riesco a godermi il momento solo se so che andiamo fuori a fare aperitivo e poi si cena a casa o se ceno a casa ed esco dopo cena a bere qualcosa.
Spero abbiate consigli utili da darmi per cercare di portare la mente altrove in quei momenti.
Ringrazio in anticipo.
Mattia

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Miglior risposta 28 DIC 2016

Gentile Mattia
nel suo caso c'è un doppia implicazione: cibo e fobia, sostanzialmente legati l'uno all'altro.
Il fatto che il suo problema si sia presentato già durante l'infanzia rafforza l'ipotesi che dietro ci siano motivazioni profonde e antiche, conflitti inconsci che trovano spazio convertendosi in fobia e avversione al cibo.
Ci sono sicuramente tecniche di desensibilizzazione (per quanto riguarda le fobie) che aiutano a migliorare la situazione ma, ad essere sinceri, non eliminano il problema perchè agisce solo sul sintomo. Esso, infatti, potrebbe ripresentarsi in futuro o prendere altre forme; l'unica soluzione definitiva è quella di intraprendere una psicoterapia analitica poichè lavora sulle cause che l'hanno scaturito.
Cordialmente

Dr.ssa Cristina Giacomelli
Lanciano (CH) - Pescara

Dr.ssa Cristina Giacomelli Psicologo a Lanciano

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