Salve, dopo due settimane dall'ingresso alla scuola primaria, il mio bambino di 6 anni ha iniziato a manifestare un disagio nell'ingresso a scuola, i primi giorni tornava indietro per salutarmi più volte, poi ha iniziato a rifiutarsi di entrare all'interno della scuola; ho iniziato a portarlo di peso dentro la scuola e lui ora rifiuta l'ingresso in aula. Resta tutta la mattina fuori accanto all'aula ma non ci entra. Su suggerimento di una psicologa presente nel plesso scolastico abbiamo provato a farlo entrare in classe prima di tutti i compagni con la scusa di far loro una sorpresa. Con questo metodo il bambino resta in classe e lavora tranquillo con ottimi risultati. Ma da ieri le maestre non si prendono più la responsabilità di farlo entrare prima dell'orario consentito. E quindi nuovamente rifiuto e mattinata nell'andito senza fare lezione.
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15 OTT 2017
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Gentile Tiziana,
sicuramente non è stata una buona idea la forzatura di portare il bambino di peso all'interno della scuola perchè ha aggiunto solo un altro trauma ai disagi già esistenti.
Nemmeno la strategia suggerita dalla psicologa scolastica è stata risolutiva perchè la novità della sorpresa ai compagni per far nascere una motivazione, dopo un pò, non è stata più una novità.
Più valida mi sembra l'idea di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale o sistemico-relazionale per far emergere le cause intra- o extra-familiari (e possono essere molteplici!) di questa ansia fobica del bambino per la scuola in modo da impostare un adeguato trattamento terapeutico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
16 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Tiziana,
l'ingresso alla scuola primaria è un cambiamento ed un evento importante per il bambino e per la famiglia. Ci sono nuove regole, nuovi compagni, una nuova struttura e nuove maestre.
Succede spesso a molti bambini.
Importante è capire se è successo qualcosa durante i primi giorni, come ad esempio prese in giro dei compagni, litigi, ecc.
Parlare con il bambino è essenziale.
Se il bambino già conosce qualche compagno, o sembra essersi legato a qualcuno di loro, potrebbe essere utili farli entrare insieme a scuola, magari aggiungendo una sorta di rito iniziale che lo possa tranquillizzare, come fare colazione al bar con l'altro bambino, o andare a comprare insieme la merenda prima di entrare.
Sicuramente sarà solo una piccola insicurezza di vostro figlio che passerà in fretta. Non forzate le cose, ma non assecondatele, quindi continuate a mandarlo a scuola anche se lui non vorrebbe.
Provate a parlare con le insegnanti affinchè decidano un giorno di svolgere un compito che può piacere particolarmente a vostro figlio, o anche un gioco, in modo da chiamarlo in classe e renderlo protagonista di una cosa importante, dandogli magari delle responsabilità.
Non si preoccupi, sono sicura che passerà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alese Federica
16 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Tiziana,credo che quello che succide a suo figlio sia un problema legato alla separazione dalla mamma. Passaggio difficile per tutti i bambini,soprattutto nel passaggio alla primaria,come in tutti i passaggi. All'asilo come era gestita la fase dell'entrata in classe? C'erano problemi? Il resto mi sembra prematuro :gli eventuali problemi con compagni o insegnanti si sarebbero manifestati dopo,il suo bambino da subito ha mostrato disagio ad andare a scuola. Come è il vostro rapporto? Il papà è presente?potrebbe per i primi tempi accompagnarlo lui a scuola,attenuano il distacco dalla mamma? Queste sono domande chiave. Un consoglio di lettura molto utle:F.DOLTO. "I problemi psicologici nei bambini "o altri testi:si occupa solo di bambini e adolescenti ed è chiara e di grande aiuto per i consigli. A disposizione dottoressa Giulia Piana Milano
16 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Tiziana,
In base a quanto scrive si direbbe che poter essere in classe prima di tutti da un senso di maggiore controllo a suo figlio. Probabilmente non ha ancora costruito relazioni sufficienti con i compagnie con le maestre.
Potrebbe aiutarlo qualsiasi manovra che può favorire questa costruzione: per esempio parlare con le maestre insieme a lui e organizzare uscite doposcuola con i nuovi compagni.
Un caro saluto.
16 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Tiziana la strategia suggerita ha sortito un effetto a breve termine. io le considero una psicoterapia con l'obiettivo di capire cosa potrebbe nascondersi dietro il rifiuto scolastico del bambino. Le motivazioni possono essere svariate e quindi è necessario uno spazio, anche familiare, in cui poterne discutere.
Cordiali saluti
Elena Riefoli, psicologa, psicoterapeuta sistemico relazionale, Napoli
16 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Tiziana,
l'ingresso alla scuola primaria è un momento di transizione importante e difficile per un bambino di 6 anni e può sollevare ansie e fobie, causate da molteplici variabili.
In primis, sarebbe auspicabile una collaborazione genitori, insegnanti e psicologa del plesso scolastico, affinché si individuino le strategie più efficaci.
A livello concreto, se tempi e spazi sono possibili, sia il bambino che i genitori potrebbero usufruire dello sportello di ascolto scolastico.
Si potrebbe individuare un compagno, al quale si sente più affine, che gli faccia da piccolo tutor, sia nella fase di entrata in classe, sia nell'orario delle lezioni.
Ogni bambino, del resto, ha i suoi tempi e le sue paure per l'inserimento in un nuovo ambiente.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Vanda Braga
15 OTT 2017
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Tiziana,
occorre comprendere nello specifico che cosa crea ansia al bimbo e quali pensieri disfunzionali rispetto a se, alle attività scolastiche, alla separazione delle figure di attaccamento mette in atto.
Il bimbo ha appena iniziato la scuola primaria per cui sicuramente è presente un'ansia generale che lo porta a mettere in campo comportamenti di evitamento.
E' necessario un po' di tempo affinché il bimbo superi questa normale difficoltà dello sviluppo evolutivo.
Le insegnanti occorre che collaborino per il graduale reinserimento in classe valorizzando le risorse del bimbo ed individuando strategie di rinforzo positivo.
Forse con la psicologa presente nel plesso scolastico è possibile attuare un piccolo percorso psicologico in cui si potenzia l'intervento grazie alla fondamentale collaborazione delle insegnanti.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa
15 OTT 2017
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Salve Tiziana,
forse al posto suo cercherei di capire come si trova il bimbo in classe con gli altri compagni o cosa lo spaventa nello specifico del fatto di stare in classe.
Se le maestre non si prendono la responsabilità di farlo entrare prima, si potrebbe pensare di coinvolgerlo in classe in modo più attento. Magari potrebbe avere un ruolo di supporto della maestra o altro. Forse lo spaventa l'impatto di sentirsi "nessuno" in mezzo a tanti, quindi verificherei questa ipotesi, cercando soluzioni in classe, di comune accordo con le insegnanti, che possano farlo sentire considerato e capace. Poi, è anche da dire, che lui è all'inizio di questo percorso nuovo. Non ha ancora formato relazioni di amicizia con i compagni, ma questo col passare dell'anno scolastico avverrà naturalmente.
E all'asilo come si comportava invece?
Rimango a disposizione.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Giovanna Susca - Bari e Barletta