Finisco sempre nel solito loop, relazione malsana e depressione
Inviata da Fede · 27 nov 2020
Ho bisogno di aiuto perchè non riesco più a gestire relazioni che mi mettono in secondo piano. Ma nonostante ne sia consapevole continuo a portarle avanti, e finisco in una spirale di paranoie e tristezza. Penso sempre all'altro ma non a cosa voglio io realmente. Non capisco quale sia il mio problema, che comunque mi ha portata a non avere mai una relazione seria in 28 anni.
Sempre la stessa storia, inizio una relazione con superficialità e menefreghismo, poi inizio a legarmi, probabilmente quando mi viene detto dall'altra parte che non vuole nulla di serio. Eppure mi sento ancora più legata e non riesco a lasciare andare, nonostante so che voglio di più. Ed inizio a sentire che vorrei qualcosa che non sarò mai in grado di avere, che lo sbaglio sono io ed ho qualcosa che non va. Eppure io continuo. Cerco di fare di tutto ed essere accondiscendente. Di non far mancare nulla perchè così non mi lascia andare. Ma non faccio altro che peggiorare la situazione. Mi sembra sempre di vivere in bilico, tra la realtà e ciò che voglio vedere. Mi sembra di aver solo sprecato tempo, di non aver concluso nulla. Un lavoro precario, nessun legame stabile. Eppure ogni volta mi impegno con tutta me stessa per essere felice. Ma dura sempre poco. Ed è sempre grazie alla persona che ho davanti.
Vorrei tanto sapere cosa ho che non va e cosa sbaglio. E soprattutto, cosa dovrei fare per migliorare, probabilmente la mia autostima e credere che posso meritare di meglio.
Grazie,
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30 NOV 2020
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Salve, mi dispiace per la situazione del disagio espresso.da una parte lei sostiene di non riuscire a sopportare relazioni che la pongono in secondo piano, dall’altro invece riferisce che tende ad accondiscendere il partner in maniera quasi totalizzante. È evidente un conflitto non solo dei comportamenti messi in atto ma anche tra i pensieri e gli stati d’animo connessi.ritengo fondamentale intraprendere un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini ed i fattori di mantenimento dei suoi sintomi.
Cordialmente, dott FDL
28 NOV 2020
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Gentile Fede,
percepisco la sua frustrazione e insoddisfazione personale sia a livello lavorativo che nelle relazioni sentimentali.
Lei è pienamente consapevole del fatto che si mette in secondo piano in quanto investe molto sulla soddisfazione degli altri anziché sulla sua, cerca in tutto di essere accondiscendente, di non far mancare nulla agli altri per timore di essere "abbondonata", lasciata.
Non c'è nulla che non vada in lei se non il fatto che un investimento così pieno ed alto nei confronti degli altri le fa perdere se stessa.
Cosa vuole Fede? Un sano egoismo è alla base di buone relazioni interpersonali. Se non amiamo noi stessi, se non mettiamo in primis le nostre esigenze, cosa vogliamo, il rischio è che gli altri ci succhiano le nostre energie psicologiche e se ne approfittino non considerandoci così sullo stesso piano relazionale . Ci potrebbero considerare come "servitori" delle loro esigenze e nel momento in cui lei non è più disponibile la relazione potrebbe andare in frantumi.
Dovrebbe lavorare sull'autostima e rafforzarla, non c'è nulla di sbagliato in lei, è il pensiero perfezionistico ed ansioso che ha lei nei confronti dell'entrare in relazione con gli altri; proprio per questo, per migliorare le competenze relazionali, entrare con gli altri in relazione senza ansia, le consiglierei un percorso psicologico.
Resto a sua disposizione per ulteriori consigli.
28 NOV 2020
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Cara Fede, é come se dovesse apprendere come gestire la componente relazionale: come approcciarsi all'altro, mantenendo un Suo equilibrio, una immagine di sé positiva e una Sua autenticità. Bisogna intercettare, attraverso un lavoro psicologico su di sé, la causa del meccanismo disfunzionale che La vincola, per modificarlo e migliorare quelle parti che Le portano malessere, per riuscire ad entrare in relazione in maniera adeguata e, soprattutto, consentendo a sé stessa di provare benessere.
Le auguro buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.
28 NOV 2020
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Buongiorno Fede,
In casi come il suo consiglio sempre di intraprendere un percorso psicoterapeutico per capire le origini di queste dinamiche che si innescano all’interno della relazione di coppia. Solo capendole nel loro significato è possibile pervenire ad un reale cambiamento.
A tal proposito, il mio settore di competenza è proprio quello relazionale, quindi se fosse interessata ad approfondire, rimango a disposizione.
28 NOV 2020
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Buongiorno,
la dimensione relazionale sentimentale richiama aspetti relazionali affettive della vita, aspetti individuali (sicurezza, autostima ecc.)
Proverei a chiedere un aiuto psicoterapeutico per conoscere ciò che è all’origine del suo problema e ai consequenziali stati di malessere e depressione.
Rimango a disposizione
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia
27 NOV 2020
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Cara Fede,
mi sembra che nella Sua ultima frase Lei abbia trovato la risposta alla Sua domanda. Un percorso psicologico Le può essere di aiuto in questo senso. Essere sempre accondiscendente non è una soluzione, al contrario diventa controproducente e se n'è già accorta. Se ha la sensazione che la Sua felicità dipende da altre persone, è comprensibile che duri poco. Ma non è scritto da nessuna parte che sarà così per sempre, anche su questo si può lavorare. Da sola ha già fatto la prima parte quando si è accorta del meccanismo ricorrente nelle Sue relazioni.
Cordialmente,
Dott.ssa Katarina Faggionato