Buongiorno,
A seguito di una prima visita con un accreditato psichiatra, dopo circa mezz'ora di colloquio, mi è stata prescritta una terapia farmacologica a base di daparox e Xanax, per un anno di assunzione. Mi è stata sconsigliata la psicoterapia, sostenendo la maggior efficacia e immediatezza del farmaco nel risolvere i miei problemi : stress, fame d'aria, ansia, difficoltà sessuale e da anni gastrite cronica, che influenza negativamente la mia qualità di vita. La motivazione della scelta farmacologica è stata "serve agire sul presente, non parlare con uno psicoterapeuta del passato". Sono preoccupata e assolutamente poco convinta di assumere farmaci con così tanti effetti collaterali. Ringrazio chiunque volesse darmi un parere al riguardo. Un cordiale saluto.
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19 FEB 2018
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara Barbara,
per quanto la mia professione sia lo psicoterapeuta, il consiglio che le ha fornito il suo psichiatra mi trova concorde. È indispensabile “agire sul presente”. Del resto se lei si trovasse in alto mare su un’imbarcazione che fa acqua per via di una falla, cosa farebbe? Sono certo che qualsiasi persona dotata di buon senso e di un minimo di spirito di autoconservazione, cercherebbe di arginare l’ingresso di acqua all’interno dello scafo tappando la falla con qualsiasi mezzo a disposizione e una volta raggiunto scali sicuri, inizierebbe a cercare di capire qual è il difetto che ha permesso di imbarcare acqua a bordo. La sua situazione è simile. Come prima contro mossa reputo sia corretta quella prescrittale dal suo medico, anche se gli psicofarmaci non le consentono di risolvere le sue sintomatologie poiché agiscono unicamente sui sintomi, attenuando. gli effetti fisiologici causati da ansia, stress, etc. Se poi, in un secondo momento (non necessariamente tra un anno) il suo desiderio sarà quello di riparare la propria imbarcazione, in modo che “non faccia più acqua” allora è consigliabile una psicoterapia. E in quel caso sarà necessario, pur lavorando sul presente, comprendere il suo passato per migliorare il futuro, in modo che gli psicofarmaci con tutti i loro effetti collaterali, diventino solamente un brutto ricordo circoscritto a una parentesi temporale. Buona fortuna. Dott. Roberto Bernini
19 FEB 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Barbara,
gli psicofarmaci sicuramente sono validi alleati nel trattamento dei disturbi di cui lei parla, tuttavia non risolvono il problema o i problemi che causano tali disagi. Il rischio cui si può andare incontro solo con un approccio farmacologico è quello che terminata la terapia i disturbi pian piano facciano nuovamente capolino, magari con caratteristiche diverse, ma sempre disagevoli. Un altro rischio è quello di dover prendere i farmaci per tempi molto lunghi.
Quando i sintomi sono molto interferenti sulla bontà della vita l'utilizzo del farmaco è importante perché riducendo il livello di tensione permette di poter guardare anche in altro modo ciò che si sta vivendo. E' a questo punto che un intervento di psicoterapia può fare il suo lavoro in sinergia con i farmaci. lavorando sulle motivazioni che stanno alla base dei disturbi.
Per qualsiasi approfondimento a sua disposizione
Cordiali saluti
Anna Ambiveri
psicoterapeuta - Torino
19 FEB 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Barbara, sono stupefatto, sarebbe come dire che per guarire una malattia organica non serve conoscerne le cause.
Tra le mie conoscenze vi sono molti psichiatri psicoterapeuti che, ovviamente la pensano in modo radicalmente diverso, pur essendo psichiatri e quindi ben consapevoli delle possibilità della farmacologia.
Inutile dire che le affermazioni del Tuo psichiatra mi sembrano, diciamo, bizzarre e che condivido completamente i Tuoi dubbi sugli effetti collaterali dei farmaci che Ti sono stati consigliati, che non curano, sono solo rimedi che ( e non sempre ) agiscono sui sintomi.
Poichè non risolvono le cause psichiche profonde dei Tuoi disturbi, di fatto dovresti prenderli per tutta la vita con pesanti conseguenze e sviluppo di dipendenza da farmaci. E' assurdo. Vai da uno psichiatra psicoterapeuta e chiedigli consiglio.
Non sò dove abiti, ma se vivi in piemonte posso darti privatamente, riferimenti di seri professionisti.
Comunque resto a disposizione e Ti saluto cordialmente.
Dr. Marco Tartari, Roatto Asti
18 FEB 2018
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Barbara,
mi sembra strano che il collega psichiatra escluda a priori la psicoterapia. I migliori risultati si ottengono associando il farmaco ad un adeguato percorso psicologico. D’altra parte le problematiche d’ansia e le difficoltà sessuali rispondono positivamente ad un trattamento terapeutico. In un secondo momento quando la persona ha una buona risposta clinica, si possono diminuire o terminare i farmaci.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa
