Buogiorno,
vorrei chiedervi un'opinione su una mia reazione che ho notato soprtatutto recentemente in alcune circostanze. Mi infastidiscono moltissimo le interruzioni esterne ad ogni mia attività, ma non si tratta di semplice fastidio, mi creano proprio uno stato di nervosismo (e a volte vera e propria ansia) che persiste anche per un'ora o più. Vi faccio alcuni esempi: al lavoro la mia postazione è in un open space, per fortuna non affollatissimo, ma comunque abbastanza caotico. Ogni volta che qualcuno mi interrompe, a voce o per telefono, il che succede circa ogni 20 minuti per tutta la durata della giornata, non solo perdo completamente il filo di quello che sto facendo, ma mi innervosisco a tal punto che mi è difficile rifocalizzare l'attenzione e rimettermi tranquilla a lavorare. Oppure di notte, quando mio marito si muove o si alza, avendo il sonno leggero mi sveglio e mi innervosisco così tanto per l'interruzione del mio riposo che poi fatico a riaddormentarmi. Lo stesso succede se sono immersa nelle mie riflessioni e qualcuno richiede insistentemente la mia attenzione...insomma vivo con estrema frustrazione queste "invasioni" del mio "spazio mentale/fisico" che mi danno la sensazione di essere oppressa...mi sono resa conto che vivo questi episodi normalissimi come se fossero una limitazione alla mia libertà e, visto che mi provocano una reazione oggettivamente eccessiva, mi chiedo quale motivazione più profonda possa far nascere in me queste sensazioni opprimenti....mi interesserebbe molto sapere il vostro parere a riguardo...grazie mille a chi mi risponderà!
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Hai bisogno di aiuto?
Senti che c'è qualcosa che non va? Non esitare: informati sui nostri corsi e contribuisci a migliorare il tuo benessere emotivo.
Miglior risposta
28 LUG 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Chiara,
".insomma vivo con estrema frustrazione queste "invasioni" del mio "spazio mentale/fisico" che mi danno la sensazione di essere oppressa...mi sono resa conto che vivo questi episodi normalissimi ...", questi episodi non sono del tutto normalissimi. Nella sua seconda parte del messaggio riassume perfettamente ciò che le provoca fastidio, partirei da qui. Questo impone una riflessione su come lei percepisce i suoi spazii (mentale e psicofisico) e su quanto li sente o li ha sentiti invasi nel passato. Un intervento di tipo psicologico l'aiuterebbe a dar senso a questi vissuti, rimango a disposezione,
5 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Chiara,
molte manifestazioni del tipo di quelle che descrive sono in genere legate ad esperienze pregresse che sono rimaste impresse nel nostro subconscio.
Nel suo caso quindi si tratterebbe di conoscere meglio la sua storia per trovare quel passato che è riconducibile ai sintomi e successivamente, se è interessata, trovare di correttivi.
Le consiglio perciò di consultare uno psicologo psicoterapeuta
2 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Chiara,
Come scrive lei, è abbastanza normale essere interrotti mentre si sta svolgendo un'attività, ma la nostra reazione dipende dall'interpretazione che noi diamo all'evento in quel determinato momento o come reazione automatica stereotipata in ogni occasione simile. Questo dipende da uno stato di allerta generale persistente, che coinvolge anche il sonno, e dalle convinzioni e visioni della realtà che lei si è fatta nel corso della vita.
Per curare lo stato di allerta generale potrebbero essere utili tecniche di rilassamento, meditazione e anche, se possibile, attività fisica moderata ma costante. Tra le varie tecniche può essere indicato lo yoga o il taichi (che in parte può sostituire l'attività sportiva) e il Training autogeno, ottima tecnica per ritrovare non solo rilassamento, ma anche un riequilibrio fisico-mentale. Ottima è anche la Mindfulness, una forma di meditazione che porta alla consapevolezza e all' accettazione di ogni evento disturbante, interno o esterno. Non significa sopportare (che sarebbe frustrante) perché quando qualcosa viene accettata, allora non dà più fastidio.
Se questo non è sufficiente, allora si può ricorrere a una psicoterapia per modificare la visione della realtà è le convinzioni limitanti che la portano a soffrire così tanto. Si può utilizzare la terapia strategica breve o altre tecniche che partono proprio dal momento in cui sono iniziati i suoi disturbi.
Le auguro di risolvere quanto prima i suoi problemi.
Cordiali saluti
Giovanni Iustulin psicologo psicoterapeuta Udine
2 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Chiara oltre alle brevi riflessioni dei miei colleghi aggiungo quanto segue. Da quando queste reazioni che a lei ora infastidiscono sono cominciate? Da poco o sono un aspetto, per cosi dire, cronico della sua personalità. Se da poco, potrebbero essere considerati dei "trigger", cioè elementi del presente che scatenano reazioni che si originano nel suo passato. In questo caso un approccio psicoterapeutico basato sul metodo EMDR potrebbe fare molto per aiutarla a prevenirle e gestirle nel futuro. Quali potrebbero essere situazioni in cui ha provato le stesse emozioni, sensazioni e pensieri che prova in queste situazioni indesiderate? Se desidera maggiori informazioni non esiti a chiederle. Buon cammino.
2 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Chiara, certamente il suo nervosismo é legato ad una mancanza di tolleranza per le invasioni esterne che probabilmente ha origini nella sua storia personale e familiare. Andrebbe conosciuto più a fondo il suo rapporto con le figure di accudimento. Un percorso psicoterapeutico di tipo psicodinamico o analitico é sicuramente più consigliato.
28 LUG 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Chiara, essere un po' irritate se qualcuno interrompe quello in cui sei concentrata è assolutamente normale.
Sembra però che a te il fenomeno, di per sé umanissimo, sia esagerato.
Ti consiglierei un colloquio con uno psicoterapeuta, probabilmente nella tua infanzia sei stata un po' sensibilizzata su questo tipo di situazione